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La solitudine dei gestori dei rifugi di alta montagna

Una veduta del rifugio Bicchiere, a quota 3200, in Val Ridanna (Bolzano)

di Stefan Wallisch

Sono un lontano ricordo i giorni di caldo africano, quando gli alpinisti ed escursionisti affollavano i rifugi di alta montagna in cerca di un po' di refrigerio. In questa estate, che non è un'estate, nelle stuben regnano il silenzio e la solitudine. "Questo mese sono già 13 giorni senza ospiti", racconta desolato Erich Pichler, gestore del rifugio Bicchiere in val Ridanna, che con la sua famiglia resiste a 3.200 metri di quota, spesso senza vedere anima viva. Per fortuna ci sono però alpinisti, come la cancelliera tedesca Angela Merkel, che non si spaventano per un po' di pioggia. Il rifugio Gino Biasi al Bicchiere, incastonato nei ghiacciai della cresta di confine, a pochi passi dall'Austria, è il più alto dell'Alto Adige. Inaugurato nel 1894 è una meta prediletta per gli alpinisti e così capita, nei giorni migliori, che tutti i cento posti letto siano occupati. Non così questa estate pazza con il suo tempo capriccioso.

"Il sentiero - racconta Pichler - è libero e la temperatura attualmente e comunque di 6 gradi sopra zero, ma la gente si ferma ai rifugi più bassi e poi torna a valle". La gestione dei rifugi di alta montagna richiede enormi sforzi. Tutto - dalla farina al gasolio per il generatore di corrente elettrica, dalla birra alle lenzuola - deve essere portato a 3.000 metri in elicottero con costi rilevanti. Erich non si perde comunque d'animo. Assieme alla moglie Andrea e alle figlie Leonie (9 anni) e Emma (7 anni) aspetta gli alpinisti che a singhiozzo arrivano fin qui dopo oltre 6 ore di cammino e li rifocilla. "Siamo sempre aperti, non abbiamo giorni di riposo", ci tiene a sottolineare. La situazione non è diversa sull'Ortles.

"La stagione, iniziata solo a fine giugno, va a rilento", racconta Filomena Woell del rifugio Payer a 3.039 metri. Fortunatamente ci sono alpinisti, che non si chiudono nelle loro stanze d'albergo, quando il tempo non è da cartolina, come la Merkel che in questi giorni si trova a Solda con suo marito per un breve periodo di riposo. I coniugi sono appassionati della montagna e conoscono le vie più impegnative tra Ortles e Gran Zebrù. "Pochi giorni fa - racconta Woell - la cancelliera è passata da noi. Ha sfruttato una mezza giornata di tempo discreto ed è venuti fin qui. E' stata gentilissima, come sempre". I gestori dei rifugi sperano di poter recuperare la stagione - almeno in parte - in agosto e settembre, tempo permettendo.
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