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Un tour da brividi nei castelli più tenebrosi d'Italia

di Ida Bini

Una valida alternativa alle feste dark, alle sfilate e alle parate tenebrose e spettacolari di Halloween, l’antico rito pagano che celebra il Capodanno celtico la notte del 31 ottobre, è fare un viaggio alla scoperta dei castelli, dei monasteri e dei casolari storici d’Italia - dal Piemonte all’Emilia, dalla Toscana al Lazio - dove sono avvenuti tragici eventi che hanno lasciato un alone di mistero e di segretezza. Il viaggio tra spettri e fantasmi comincia in Piemonte, nel castello della Rotta, a 10 chilometri da Moncalieri. Lo spettrale maniero, che risale al IV secolo e che oggi è abbandonato, cambiò spesso di proprietario: dai Longobardi ai Templari e dai Cavalieri di Malta alla famiglia dei Savoia, quest’ultima dal Cinquecento.

Il castello, testimone di molte battaglie, di prigionie e di un amore infelice e tragico di una donna uccisa barbaramente, ha la fama di “luogo più infestato d’Italia” per la presenza di inquietanti rumori e di un elenco infinito di presenze strane e angoscianti: una nobile suicida, un monaco morto durante una battaglia, un’anziana donna rea di aver ucciso un bambino, e un cavaliere armato, assetato di vendetta, sul suo destriero, di cui ogni notte si sente il rumore degli zoccoli sul selciato. Nelle vicinanze, inoltre, sono stati rinvenuti i resti di un cavaliere con una croce di ferro al collo, rafforzando così l’atmosfera già tetra del maniero. Sempre in Piemonte c’è il castello di Rivarolo Canavese, detto di “Malgrà”, la cui storia è legata a numerose e inquietanti leggende. Si narra che all’interno del maniero vaghi senza pace il fantasma di una giovane donna, fatta uccidere dal marito, che disperato per il rimorso e braccato dal fantasma della donna alla fine si suicidò. Qui, di notte, si odono urla, rumori, cigolii e passi furtivi; di giorno, invece, si può visitare una tranquillissima e ricca biblioteca.

Nella vicina regione Valle d’Aosta si trova uno dei castelli medievali più belli d’Italia, il castello di Fenis, famoso per la sua architettura scenografica con la doppia cinta muraria merlata che racchiude l’edificio principale e numerosi torri. Il maniero è aperto al pubblico che può visitare la cappella, mirabilmente affrescata, e le eleganti stanze del primo piano. Non è accessibile ai visitatori, invece, il secondo piano, un tempo destinato agli alloggi della servitù e dei soldati, da dove, oggi, arrivano strani rumori, schiamazzi e passi sinistri. Per l’atmosfera inquietante il maniero è stato spesso usato come set cinematografico. A tormentare con rumori e visioni paurose il castello rinascimentale di Issogne, sempre in provincia di Aosta, è il fantasma della contessa Bianca Maria Gaspardone, moglie di Renato di Challant, decapitata davanti al castello sforzesco di Milano per aver tradito il marito e ordinato l’omicidio di uno dei suoi amanti. Nel castello, che oggi fa parte di un affascinante itinerario tra i manieri della regione, si visitano le sale decorate di affreschi e arredi, gli eleganti camini e i soffitti in travi di legno, sempre con l’attenzione tesa a cogliere la presenza del fantasma della contessa, che solo verso sera non tradisce l’attesa. La Liguria regala molti casali e castelli legati a storie tragiche e leggende da brividi. A Voltri, nel golfo di Genova, c’è Ca’ delle Anime, antica locanda che sorgeva su una strada molto frequentata da commercianti e pellegrini e che oggi concede brividi e sussulti: si narra che i gestori di questa casa, una famiglia con gravi problemi mentali, uccidessero tutti coloro che si fermavano a rifocillarsi e seppellissero i corpi delle vittime nel bosco, dove negli anni Cinquanta ne è stato trovato uno chiuso in un sacco di juta. Oggi pare si sentano ancora le loro urla strazianti. A Scogna Sottana, un piccolo paesino in provincia di La Spezia, c’è la Casa del violino, abitata da un musicista famoso; dopo la sua morte a causa di una lunga e grave malattia, la casa restò disabitata per molto tempo e poi aperta per brevi soggiorni, durante i quali gli ospiti spesso sentivano lamenti e il melodioso suono del violino dell’antico proprietario. Oggi restano il mistero e l’inquietante sagoma della casa, disabitata e abbandonata, avvolta dalla nebbia. Nel castello Malaspina di Fosdinovo, nei pressi di Massa Carrara, è possibile imbattersi nel fantasma di Maria Bianca Malaspina, una giovane dama dai capelli biondi che, si dice, vaghi tra le mura del maniero stregato. Alcune leggende narrano che venne murata viva nelle segrete del castello medievale perché, essendo nata albina, era considerata indemoniata e quindi nascosta e lasciata morire di stenti. Altre leggende, invece, raccontano di un amore scandaloso con un giovane stalliere che il padre interruppe, facendola segregare in una stanza del castello senza porte né finestre ma solo con un cane e un cinghiale, simboli di fedeltà e di ribellione. Oggi in una sala del castello, aperto al pubblico, da un restauro è apparsa una curiosa macchia bianca, che sembra rappresentare proprio una figura femminile insieme a un cane e a un cinghiale. Il maniero ospita anche un museo, un centro culturale, una residenza per artisti e scrittori e un piccolo bed and breakfast dove godersi la paurosa ricerca dei fantasmi. In Lombardia misteriose leggende avvolgono il monastero di Torba, a Gornate Olona, in provincia di Varese, situato ai piedi del suggestivo parco archeologico di Castelserpio, sito romano patrimonio dell’Umanità. Nel monastero, oggi protetto dal Fai, le anime disperate di tre monache si aggirano con urla e lamenti nelle campagne intorno al monastero, dove al secondo piano un affresco raffigura otto monache di cui 3 senza volto. C’è anche un’altra storia curiosa legata al monastero: si narra che nel 1340 una tempesta sradicò un grande albero da cui riemerse la scultura marmorea del re longobardo Galdano da Torba con in mano la spada con cui Tristano uccise Moroldo d’Irlanda. A Bergamo, nel bellissimo castello di Malpaga, dimora del condottiero Bartolomeo Colleoni, si aggira dal Cinquecento un silenzioso spettro; pare si tratti del fantasma di un nobile innamorato di una castellana sposata, fatto uccidere e gettare nel pozzo dal marito geloso. Da allora, la sua anima inquieta continua a ripercorrere malinconicamente quei luoghi, alla ricerca dell’amata. Per i fan delle storie da brivido l’appuntamento è proprio per la sera di Halloween, quando nella fortezza sono previsti una cena e una caccia al fantasma. Numerose presenze di spettri e di strani eventi sono stati avvistati anche nel Veneto: nei pressi del Canal Grande, a Venezia, si aggira il fantasma di Fosco Loredan, nobile veneziano geloso della moglie che fece decapitare. Ma non è l’unico: a villa Foscari di Mira, vicino al capoluogo veneto, si sentono i lamenti e le inquietudini del fantasma malinconico di Elisabetta Dolfin, bellissima aristocratica veneziana dai capelli rossi, che il marito geloso fece rinchiudere negli eleganti saloni per allontanarla da possibili tradimenti. Oggi si può tentare un avvistamento della “Malcontenta”, come veniva chiamata la nobile donna, che appare in un abito nero molto scollato, visitando la Villa, progettata dal Palladio e circondata da un grande giardino: Villa Foscari di Mira, infatti, fa parte delle residenze del Brenta ed è iscritta alla lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. In Emilia la storia più famosa e terrificante è quella di Azzurrina e del castello di Montebello, vicino a Rimini. Secondo la leggenda Azzurrina era la figlia nata albina, quindi ritenuta impossessata dal demonio, di Costanza e di Ugolinuccio Malatesta, scomparsa in circostanze misteriose nel 1375 mentre giocava nel giardino del maniero. Lo spirito inquieto della bimba vaga ancora con pianti e lamenti, che in più di un’occasione sono stati registrati, ma l’aspetto più inquietante è stato il ritrovamento alcuni anni fa di alcune impronte di bambino sul soffitto di un salone. Oggi, i più temerari possono partecipare alle visite notturne del castello. Organizza terrificanti tour notturni non solo per Halloween anche il castello di Gropparello, costruito su uno sperone roccioso nella Val Vezzeno, una delle più antiche e suggestive rocche di Piacenza. Dimora di nobili famiglie tra cui i Pallavicini, i Visconti, gli Sforza e i Gibelli, tutt’ora proprietari del maniero, la fortezza ha un’atmosfera misteriosa: le travi del soffitto scricchiolano, le luci si spengono, mentre strani rumori e soffi di vento rendono ancor più pauroso il castello. Il maniero fu da sempre teatro di tragedie, ma anche di una triste storia avvenuta nel 1200, quando Pietrone da Cagnano fece murare viva in una cella sotterranea la moglie Rosaria Fulgosio, accusata di essere l’amante di Lancillotto Anguissola. Nelle serate di vento è possibile udire grida femminili provenire dalla torre. La Toscana è un’altra regione che regala molte storie da brivido: il castello di Strozzavolpe a Poggibonsi, in provincia di Siena, costruito nel 1154, è popolato di leggende; molti, infatti, giurano di aver incontrato nel fossato del maniero una volpe, uccisa dal duca Bonifazio perché spaventava i cacciatori e, si diceva, sputasse fuoco e fiamme. Il corpo dell’animale venne nascosto nel castello, riempito d’oro e custodito da 3 cavalieri. Pare anche che dalla torre merlata e nei giardini si sentano gli spiriti di Cassandra Franceschi e del suo amante, murati vivi nella “camera rossa” del castello. La villa medicea di Cerreto Guidi, in provincia di Firenze, costruita dalla famiglia de’ Medici come residenza di caccia, ospita dal 2002 il museo storico della caccia e del territorio con una raccolta di armi dal XVII al XIX secolo. Qui, si aggira irrequieto il fantasma di Isabella de’ Medici uccisa nel 1576 dal marito Paolo Giordano Orsini per averlo tradito. Incredibile e stregata è la storia dell’orto botanico di Lucca, realizzato per volere dei Borboni nel 1820, dove in certe notti sprofonda, dopo tre giri delle mura, un carro infuocato condotto dallo spettro della bellissima Lucida Mansi, che per rimanere giovane in eterno vendette la sua anima al diavolo. Nel Lazio le storie di fantasmi abbondano, ma la più terrificante è quella del castello di Bolsena, a Viterbo, che ospitò il cardinale Tiberio Crispo, figlio naturale del principe Alessandro Farnese che divenne poi papa Paolo III. All’interno del castello furono ritrovate ossa umane e si pensò appartenessero a Tiberio, misteriosamente scomparso. Poco si sa della sua fine e tutto è avvolto dal mistero, ma quel che è certo è che nel salone affrescato detto “del fantasma” è davvero un’impresa fermarsi a osservare mobili e dipinti perché si ha l’inquietante sensazione di essere fissati da uno sguardo maligno. Infine in Campania, a Napoli, dove al tramonto è possibile udire agghiaccianti lamenti provenire dai sotterranei della bellissima certosa di san Martino che, oltre a essere un prezioso gioiello architettonico barocco e polo museale, è anche famosa per le continue apparizioni di fantasmi. La leggenda racconta, infatti, che tutti coloro che tentarono di assalire la certosa furono uccisi dalle guardie reali; i corpi delle vittime, tuttavia, non furono mai trovati perché si ritiene che le guardie buttassero nei sotterranei i nemici, alcuni dei quali ancora vivi.
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