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Amsterdam. Un inverno da gourmet. Un itinerario inusuale attraverso la città olandese, un piccolo eden per gli amanti del buon gusto e della lentezza

C'è chi ci va per gli intramontabili coffeshop, chi invece per la zona a luci rosse, Amsterdam è da sempre la capitale della trasgressione e il suo centro, per intenderci il dedalo di strette stradine e canali a sud della stazione centrale, seppur indelebilmente rovinato dal turismo di massa, rimane la meta ideale di gruppi di giovani, e meno giovani, in cerca di divertimento.  

Ma Amsterdam non è solo questo. Appena fuori dal centro turistico, appena superato il Singel, Amsterdam diventa meno frenetica, le luci si abbassano, le vampate di cannabis si disperdono nella tranquillità dei canali, gli stessi coffeshop diventano luoghi più rilassati, frequentati per lo più da olandesi, e ai negozi di paccottiglia varia si sostituiscono gallerie d'arte, negozi di vinili e cd,  gastronomie ed enoteche. 

Ed è proprio l'aspetto enogastronomico a rendere Amsterdam, al momento, una delle mete più interessanti per i gourmet di tutto il mondo. Nonostante l'Olanda non sia di certo un Paese con una forte tradizione culinaria, negli ultimi anni, soprattutto ad Amsterdam, si è potuto assistere ad un fiorire di ristoranti di assoluto livello e di botteghe del gusto che, dal cioccolato al formaggio, dal vino al sale, hanno contribuito a instillare nell'animo degli olandesi un forte interesse nei confronti dell'enogastronomia. Se i negozi di formaggi olandesi proliferano (uno dei migliori è senz'altro Tromp), non sono da meno le decine di cioccolaterie che propongono dolci e tavolette con fave di cacao provenienti dai quattro angoli del mondo (Urban Cacao e Chocolatl). Improvvisamente gli olandesi sembrano aver scoperto un interesse quasi viscerali nei confronti del buon cibo, ancor meglio se "organic". Un po' salutisti, un po' radical chic, si ritrovano tra i banchi del Noordermarkt, il sabato mattina nel bel quartiere Jordaan, a scegliere tra funghi "bio", pesce non di allevamento, pane fatto con farine integrali, mieli di apicoltori della regione e verdure dei contadini a km 0. Ecco così che anche i ristoranti si adeguano e sempre di più propongono una cucina di qualità, aperta all'innovazione e alla sperimentazione, con materie prime selezionate e sempre più spesso provenienti da produzioni biologiche. I due esempi più interessanti sono certamente il ristorante 
Bak , realizzato in un edifico industriale a ovest della stazione centrale, e il De Kas, fuori dal centro e impreziosito da una serra che permette di coltivare e utilizzare prodotti di produzione propria. Di assoluto livello anche ilLastage. Altro luogo da visitare per i gourmet è l'Albert Cuypmarkt, nel vivace quartiere De Pijp, dietro la fabbrica dell'Heineken e vicino al bel Sarphati Park. Qui caffetterie con chicchi solamente brasiliani si alternano a taverne spagnole dove mangiare jamon tagliato al coltello, e i pescivendoli sfamano studenti universitari, e turisti, a suon di merluzzo fritto e panini con lo sgombro.

Detto del cibo, l'anima di Amsterdam vibra anche a suon di musica e arte. Il jazz scorre nelle vene della città e sono numerosi i festival che vengono organizzati nel corso dell'anno. Alcune delle migliori jam session si possono ascoltare al North Sea Jazz Club, nel cuore del Westerpark, mentre per gli amanti del cantautorato un appuntamento fisso è quello della domenica pomeriggio, solitamente a partire dalle 16, al Concerto Koffie, il bar del più grande e noto negozio di vinili e cd della città, che vede ogni settimana musica live tra cappuccini e cioccolate calde. Fare l'elenco dei club e dei locali sarebbe un lavoro infinito, basti dire che il Paradiso è sempre vivo e vegeto e gode di ottima salute. 

L'arte, poi. Le gallerie spuntano come funghi, a Jordaan, de Pijp, Oude West e Zuid, eventi, presentazioni e appuntamenti si susseguono sparsi per tutta la città, in alcune delle più suggestive location di Amsterdam. Del Rijksmuseum e del Van Gogh Museum è inutile stare a parlare, valgono il viaggio da soli. Lo Stedelijk, dedicato all'arte contemporanea e al design, ospita mostre che richiamano un pubblico internazionale, l'ultima, fino al 4 gennaio 2015, dedicata a Marlene Dumas, mentre poco noto, al di fuori degli addetti ai lavori, è il Foam, il museo della fotografia di Amsterdam, che rappresenta un'eccellenza mondiale, con esposizioni importanti come quella dedicata a Vivian Maier e a JH Engstrom, workshop, e produzioni editoriali che sono tra le più interessanti nel panorama della fotografia contemporanea. 

Quindi, coffeshop e vetrine rosse a parte, una volta ad Amsterdam provate a superare il Singel, immergetevi nel Jordaan e nel De Pijp, perdetevi a Vondelpark e a Westerpark, scoprirete una città vibrante ma non eccessiva, elegante ma interessante e vivace. Tra cene gourmet e jam session sarà possibile iniziare ad apprezzarla da un altro punto di vista.
di Tommaso Clavarino  - repubblica.viaggi.it

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