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Svizzera, la nuova funicolare è da brividi

Funicolare di Stoos in Svizzera

PERCHE' SE NE PARLA 
E’ finalmente stata inaugurata, in Svizzera, la funicolare più ripida d'Europa, tra Schwiyz e Stoos, nella Svizzera centrale. I moduli cilindrici che accolgono i passeggeri ruotano al variare dell'inclinazione del binario, raggiungendo anche i 48 gradi. Il sistema è costato 50 milioni di euro ed è stato realizzato in 14 anni di lavori. La funicolare, che può contare fino a 136 persone, sostituisce un impianto storico, realizzato negli anni Trenta. 

PERCHE' ANDARCI 
La Svizzera centrale è un’area che include il canton Lucerna, il canton Uri, il canton Svitto, Obwalden, Nidwalden e il canton Zugo. Una delle principali attrattive turistiche in questa zona è il Monte Titlis, montagna delle Alpi bernesi nel Canton Obvaldo, la più alta in questa zona.

DA NON PERDERE 
Lucerna è la leggendaria località di Guglielmo Tell che colpì con una freccia la mela sulla testa del figlio. La città è famosa soprattutto per il ponte della Cappella, il più antico in legno di tutta Europa, costruito nel XIV secolo come protezione della città. Bellissima anche la Torre dell’Acqua, annessa al ponte Kapellbrücke, un altro dei simboli del posto. Da visitare anche le Mura, costruite nel 1386, il celebre “Leone”, scultura di Bertel Thorvaldsen; la Chiesa gesuita di San Francesco Saverio e quella di San Leodegar. Lucerna, inoltre, offre un ottimo punto di partenza per esplorare altri famosi siti come il Rigi, Monte Pilatus e il prato di Rütli.

PERCHE’ NON ANDARCI 
Luogo molto interessante per chi ama la natura e, soprattutto, la montagna. Per chi non dovesse avere questa spinta turistica, meglio puntare ad altro.

COSA NON COMPRARE 
Boccali di birra e pentolini per la fonduta sono tra i souvenir più gettonati. Molto belli anche i gadget realizzati in legno. Per non parlare di orologi a cucù e teiere. Brutti, a dir poco, i souvenir con la croce svizzera, dalla borsa dell’acqua calda alla tazza. Ma c’è anche un ancor più tremendo campanaccio gigante che vi aspetta.
turismo.it

Lucerna: 5 consigli per organizzare un weekend

COME ARRIVARE Per raggiungere Lucerna in aereo lo scalo più vicino è quello di Zurigo, a circa 110 chilometri di distanza, dove atterrano diverse compagnie aeree tra cui quelle low cost. Dall’aeroporto è poi possibile raggiungere la città con uno dei treni o degli autobus che partono con la frequenza di circa uno ogni ora. Dall’Italia è semplice arrivare a Lucerna in pullman: il servizio Euritalia offre biglietti low cost per la Svizzera con partenza dai principali capoluoghi italiani tra cui Firenze, Milano, Modena, Bologna, Catania. In macchina si deve percorrere l’autostrada A9 o E35 che seguono la direzione Milano-Como-Chiasso e, una volta passata la dogana, non bisogna scordarsi di esporre il bollino autostradale svizzero seguendo le indicazioni lungo la E41 e poi per l’incrocio con la N14.

COSA VEDERE E’ una delle località più affascinanti d’Europa, non a caso ha incantato personaggi del calibro di Goethe, la Regina Vittoria e Richard Wagner. I magnifici panorami sul lago e le montagne creano una cornice particolarmente suggestiva. Il suo Lago dei Quattro Cantoni, o Lago di Lucerna come è conosciuto, è circondato da uno dei più spettacolari paesaggi alpini. La Città Vecchia si caratterizza per gli edifici medievali, per i ponti di legno e le antiche piazze: Muhlenplatz, Weinmarkt, Hirschenplatz e Kornmarkt, collegate tra loro da una serie di stradine acciottolate e arricchite da tipiche fontane. La chiesa diSt Peterskapelle sorge sulla Kapellplatz, all’estremità del ponte di Kapellbrucke. Quest’ultimo è non solo un monumento storico di Lucerna ma anche il suo simbolo: è il più antico ponte coperto in legno di tutta Europa e si estende per circa 200 metri, anche se quello che si ammira oggi è una ristrutturazione perfettamente identica dell’originale che venne distrutto da un incendio nel 1993. Al suo interno si trova una collezione di pannelli triangolari affrescati e raffiguranti la storia della città. All’estremità del Kapellbruke si trova la Wasserturm,parte di una torre difensiva del Trecento, anch’essa simbolo cittadino. Altro ponte particolarmente amato dai turisti è lo Spreuerbrucke, con la sua insolita forma a zig zag e decorato con una serie di dipinti dove sfilano i destini di re, principi, uomini di legge, suore, mercanti, prostitute, contadini e fanciulle. La Collegiata di San Leodegario era un antico monastero sostituito da una chiesa romanica nel tardo XII secolo rasa al suolo: solo le torri gemelle si possono ammirare ancora oggi. L’attuale struttura ospita sculture elaborate, arredamento antico e il chiostro all’italiana. Lucerna è nota anche per una scultura di roccia che raffigura un leone morente, scolpita su disegno di Bertel Thorvaldsen per commemorare i 700 soldati svizzeri morti durante la Rivoluzione Francese. 

DA SAPERE Il Carnevale di Lucerna, in programma dal martedì grasso al mercoledì delle Ceneri, è uno dei più spettacolari del centro Europa. Nella sua versione particolarmente vivace e caotica si propone con continue sfilate che riempiono le strade della città e del lungofiume in un lento movimento di maschere bellissime guidato dalla banda musicale di strumenti a fiato e batteria. 

COSA COMPRARE Come per le altre città svizzere, vale la pena tornare a casa scorte di cioccolato e formaggi tipici. Molto gettonati, grazie all’imposizione fiscale minore rispetto all’Italia, anche i prodotti tecnologici, non solo orologi. 

CURIOSITA’ Con il Bourbaki Panorama, che si sviluppa su una lunghezza di 112 metri ed un altezza di 10, Lucerna possiede una delle poche opere monumentali circolari conservate in tutto il mondo. Si tratta di uno degli ultimi ed enormi dipinti circolari rimasti del XIX secolo. E’ patrimonio culturale europeo e raffigura soldati morenti ai margini del sentiero, profughi civili con tutto i loro averi ed un’armata che consegna le proprie armi al confine svizzero, diventando cosi una testimonianza dei mezzi di comunicazione e della guerra. Il pittore che ha realizzato il panorama, Edouard Castres, ha fatto esperienza diretta della guerra come volontario della Croce Rossa. 
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