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Sacro Monte Calvario di Domodossola. Un luogo per giorni da ricordare


La Casa del Sacro Monte Calvario è un luogo ideale per organizzare ritiri, esercizi spirituali, incontri di gruppo, vacanze e fine settimana di condivisione, corsi biblici, meditazioni, discernimento, presentazioni, convegni, concerti musicali, incontri e vacanze studio.
Durante la permanenza al Sacro Monte Calvario è possibile sperimentare la pace e silenzio di un luogo completamente immerso nella natura e tranquillità, circondato da un ampio giardino realizzato sui resti di un antico castello medievale.
La casa dispone di quattro aree notte distinte e gestibili in modo indipendente. Sono presenti camere singole e doppie, tutte dotate di bagno interno con acqua calda, doccia, sanitari.
Il Sacro Monte Calvario di Domodossola vi aspetta per un soggiorno di qualche giorno, di una giornata o per una visita di qualche ora.




Centro di Spiritualità Rosminiana

Borgata Sacro Monte Calvario
28845 Domodossola (VB)




INAUGURATA A ROVERETO UN'OPERA DEDICATA AD ANTONIO ROSMINI

 Inaugurata una nuova opera di Paola de Gregorio, “Rosmini in uscita” Il bassorilievo, opera dell’ artista romana Paola De Gregorio, verrà posizionata il 4 ottobre nella Casa Natale- Museo del Filosofo, in occasione della festa annuale in memoria del Beato, organizzata dal Decanato di Rovereto e dai Padri Rosminiani 

Una nuova opera dell’ artista Paola de Gregorio verrà inaugurata a Rovereto domenica 4 ottobre alle 11:30 nel cortile di Casa Natale Rosmini in via Stoppani 3: si tratta del bassorilievo “Rosmini in uscita”. L’ evento si svolge nel contesto della festa annuale in memoria del Beato filosofo, come parroco di San Marco, organizzata dal Decanato di Rovereto e dai Padri Rosminiani. La mattinata si aprirà alle 10.00 con la Santa Messa in San Marco, presieduta dall’ Arcivescovo, monsignor Lauro Tisi, con la presenza del Padre Generale dei Rosminiani, Vito Nardin e del Padre Provinciale, Mario Adobati.

Al termine della funzione liturgica, l’ evento, che prevede la partecipazione anche di autorità civili, proseguirà con l’ inaugurazione del bassorilievo dell’ artista de Gregorio, che si concluderà con la benedizione dell’ opera da parte del Vescovo. Tanti sono i motivi che emergono dal bassorilievo. La gestualità già al primo impatto emblematica: ricordando le parole che nel 1829 Pio VIII scrisse al giovane Rosmini (“È volontà di Dio che Ella attenda a scrivere libri”) la de Gregorio è riuscita a coglierlo proprio nel momento in cui la sua attività intellettuale si fa carità: si è appena alzato dal suo scanno e dai manoscritti che sta scrivendo, per “uscire”incontro a gli altri. È un attimo, che riassume tutta la sua vita, interamente dedicata alla Carità spirituale: Rosmini tiene perciò ancora nella mano destra, ormai quasi aperta, la penna con cui ha momentaneamente interrotto la sua scrittura, mentre con la sinistra tiene stretto a sé il fascio delle pagine che ha scritto. Non raccolte in un libro, come spesso si vede nelle rappresentazioni, ma pagine sciolte di un manoscritto, tenute dall’ autore in modo naturale, affettuoso, come appoggiate sul cuore: istintivamente infatti chi scrive, se interrompe per un attimo la scrittura (e talora Rosmini pazientemente interrompeva i suoi studi per rispondere a chi gli chiedeva qualche consiglio spirituale), tiene il manoscritto appoggiato al petto, come a proteggerlo.

L’ idea dell’ artista è però quella di aver introdotto, in alto a destra, una figura femminile, discreta e leggerissima Maria-Chiesa, con l’ identica gestualità del filosofo, in modo che l’ osservatore sia spinto a fare dei parallelismi: la figura femminile rappresenta infatti emblematicamente la Carità per estensione anche Maria e la Chiesa stessa. Tutte sono  “in uscita”: tutte stringono al cuore quello che hanno di più prezioso, il piccolo, grande Gesù. Ma tutte lo porgono generosamente, a mano aperta a noi che ne abbiamo bisogno. L’ insieme della rappresentazione è sobria e rigorosa per meglio aderire alla personalità di un filosofo come Rosmini. 

La Festa sarà anticipata, venerdì 2 ottobre, da una conferenza pubblica di presentazione del nuovo opuscoletto “Antonio Rosmini “prete roveretano” - Parroco di S. Marco (1834-1835) e cittadino di Rovereto”, nella chiesa della Madonna di Loreto alle 17.30. Relatore sarà don Eduino Menestrina, direttore della Biblioteca Rosminiana di Rovereto. La prof.ssa Elena Albertini, storica, interloquirà con il relatore, ponendo alcuni dei quesiti che i Roveretani hanno nel cuore e nella mente a proposito di Rosmini.

Famiglia Cristiana



Novità ed Anticipazioni 2020 Sacro Monte Calvario Domodossola (Verbania Lago Maggiore)

Il Sacro Monte Calvario è uno dei Sacrimonti del Piemonte. Portato a compimento nel 1657. Dal 1828 è il luogo dove il Beato Antonio Rosmini ha fondato l'Istituto della Carità dei Padri Rosmininiani. Oggi e sede del Noviziato Rosminiano e Centro di Spiritualità.


L’ospitalità annnuale sarà aperta alla Casa di Ospitalità Religiosa del Sacro Monte Calvario di Domodossola dal 16 febbraio 2020 al 31 ottobre 2020.

Nella fedeltà alla tradizione Rosminiana, anche oggi la comunità del Calvario accoglie quanti – uomini e donne, laici e religiosi, singoli, famiglie e gruppi… – vogliano condividere qualche momento della sua esperienza umana e spirituale, nella ricerca dell’incontro con Dio e con gli uomini e le donne del nostro tempo. La Comunità apre le sue porte a credenti e non credenti, desiderosi di confrontarsi e di ospitarsi reciprocamente nel rispetto delle propri cammini personali.
Le modalità di accoglienza presenti al Sacro Monte Calvario di Domodossola possono essere varie:
- periodi di condivisione dei ritmi della vita religiosa, con la possibilità di partecipare alla preghiera liturgica ed, eventualmente, di colloqui personali;
- accoglienza nei tempi di Quaresima, Pasqua, Avvento e Natale per momenti di ritiro e di preghiera;
-proposte spirituali e culturali;
- accoglienza di gruppi autogestiti (parrocchie, associazioni religiose e laiche, scout, convegni a carattere culturale, gruppi di meditazione ecc...).

Attività 2020

Link al Calendario Generale Attività 2020

https://sacromontecalvario.blogspot.com/p/calendario-generale-2020.html
 
Febbraio Festa della Cella 
 
Quaresima 2020


Per tutta la Quaresima, ogni domenica, è possibile partecipare alla Via Crucis solenne lungo la via delle cappelle, alle h. 15.00. E' possibile per gruppi animare la Via Crucis e trascorrere la giornata o il week end al Calvario, con possibilità di ospitalità, vitto e alloggio.

Settimana Santa 2020 Programma


5 aprile: DOMENICA DELLE PALME

    h. 10.00 S. Messa con benedizione degli ulivi alla Grotta di Lourdes, processione e canto del Passio.
    h. 15.00 Via Crucis della Parrocchia di Calice con partenza dalla Prima Cappella.
    h. 16.30 S. Messa con benedizione degli ulivi.
    h. 18.00 Concerto per il Tempo di Passione.

9 aprile: GIOVEDI’ SANTO

    h. 18.00 S. MESSA DELL’ULTIMA CENA E LAVANDA DEI PIEDI. SEGUE RIPOSIZIONE DEL SS.MO SACRAMENTO NELL’ALTARE DELL’ADORAZIONE E ADORAZIONE EUCARISTICA.
    h. 21.00 ADORAZIONE COMUNE E COMPIETA;
    LA CAPPELLA DELL’ADORAZIONE (ORATORIO DELLA MADONNA ADDOLORATA, RIMANE APERTA, IN FORMA SOLENNE FINO ALLA MEZZANOTTE;

10 aprile: VENERDI’ SANTO

    h. 8.00 LODI MATTUTINE
    h. 9.30 UFFICIO DELLE LETTURE E MEDITAZIONEh. 12.10 ESAME DI COSCIENZA, ORA MEDIA E “PATER”;
    h. 15.00 CELEBRAZIONE DELLA PASSIONE DEL SIGNORE E CANTO DEL “PASSIO”;
    h. 20.30 SOLENNE “VIA CRUCIS” LUNGO LA “VIA REGIA” CON PARTENZA DALLA PRIMA CAPPELLA AI PIEDI DEL CALVARIO;
    SEGUE IL CANTO DELLE “ULTIME SETTE PAROLE DI GESU’ SULLA CROCE”, LA BENEDIZIONE E IL BACIO DELLA RELIQUIA DELLA SANTA CROCE.

11 aprile: SABATO SANTO

    h. 8.00 LODI MATTUTINE - h. 9.30 UFFICIO DELLE LETTURE E MEDITAZIONE
    h. 12.10 ESAME DI COSCIENZA, ORA MEDIA E “PATER”;
    h. 22.00 SOLENNE VEGLIA PASQUALE DI RISURREZIONE.

12 aprile: DOMENICA DI PASQUA Le Sante Messe seguono orario festivo:

    h. 10.00 SANTA MESSA;
    h. 16.45 ADORAZIONE EUCARISTICA, VESPRO E BENEDIZIONE.
    h. 17.30 SANTA MESSA.

13 aprile: LUNEDI’ TRA L’OTTAVA DI PASQUA (detto “dell’Angelo”)

    h. 10.00 SANTA MESSA.

Le liturgie saranno animate dalla Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario: Schola Gregoriana, Il Convivio Rinascimentale.

Predicherà il triduo p. Pierluigi Giroli i.c.

È possibile iscriversi per tutto o parte del Triduo con possibilità di pernottamento, vitto e alloggio, nonché di partecipazione alle liturgie e alle meditazioni. È anche possibile anticipare o prolungare la permanenza al di fuori dei giorni del Triduo Pasquale. Durante il Triduo si raccomanda di mantenere un clima di silenzio e di raccoglimento.



DOMENICA 20 SETTEMBRE 2020 Festa di “Santa Croce”

h. 11.00: S. MESSA SOLENNE NEL SANTUARIO DEL SS.MO CROCIFISSOAL CALVARIO La Liturgia sarà accompagnata dalla Cappella Musicale del Santuario.

h. 14.30: CONCERTO SUL PIAZZALE DELLE CAPPELLE OFFERTO DAL CIVICO CORPO MUSICALE DI DOMODOSSOLA.

h.15.00: VESPRI SOLENNI, PROCESSIONE E BENEDIZIONE DELLA CITTA’ CON LA RELIQUIA DELLA S. CROCE DAL “BELVEDERE” DEL CASTELLO DI MATTARELLA.

h. 17.30: S. MESSA IN SANTUARIO.

h. 21.00: sala bozzetti – Concerto.


Centro Spiritualità Rosminiana

Borgata Sacro Monte Calvario, 8

28845  Domodossola  (VB)

Fax: (0324) 44 460

rettorecalvario@hotmail.com 
 
segnalazione web a cura di Turismo Culturale

Turismo Religioso al Calvario di Domodossola (Video)



Video per la promozione del Sacro Monte Calvario di Domodossola e della Casa di Ospitalità Religiosa dei Rosminiani.

A cura di Giuseppe Serrone, giornalista Free Lance, Direttore e Fondatore di Turismo Cultuale.

webmaster: turismoculturale@yahoo.it

La Filosofia dopo le “filosofie”. Investigare l'importanza del pensiero rosminiano per i nostri giorni, convegno a Domodossola 26-27 ottobre 2018

La Filosofia dopo le “filosofie”. Investigare l'importanza del pensiero rosminiano per i nostri giorni, convegno a Domodossola 26-27 ottobre 2018
Bellissima iniziativa culturale a Domodossola: è un'occasione privilegiata per conoscere anche il Sacro Monte Calvario di Domodossola dei Padri Rosminiani / http://sacromontecalvario.blogspot.com

 
Il 26 e 27 ottobre a Domodossola due giorni dedicati ad Antonio Rosmini ad oltre 220 anni dalla nascita. La Filosofia dopo le “filosofie” - La sfida rosminiana alla contemporaneità  è il convegno di studi, aperto a tutti e con ingresso libero che porterà esperti, studiosi e filosofi per un confronto sul pensiero rosminiano. Tra gli appuntamenti anche un workshop filosofico e l'anteprima nazionale del docufilm dedicato ad uno dei maggiori filosofi dell'Ottocento europeo.
Investigare l'importanza del pensiero rosminiano per i nostri giorni, l'obiettivo del convegno, che non sarà dunque rivolto esclusivamente al passato, ma che a partire dal pensiero rosminiano, cercherà di definire quali risultati potrebbero produrre nella società di oggi le sue teorie.
Beato dal 2007, Antonio Rosmini fu ordinato sacerdote a 24 anni appena compiuti, e da subito mostrò un grande interesse verso gli studi filosofici. Dal 1826 si trasferì a Milano dove strinse un profondo rapporto d'amicizia con Alessandro Manzoni che di lui affermò: “È una delle sei o sette intelligenze che più onorano l'umanità”.
Scrivono gli organizzatori: "Le tesi filosofiche di Rosmini risultano di assoluta attualità, partendo da postulati fondanti come l'inalienabilità dei diritti naturali della persona e strizzando l'occhio alla filosofia di Kant, pur nella consapevolezza dei limiti che le teorie del filosofo tedesco contenevano. Quello del 26 e 27 ottobre sarà dunque un momento di confronto non solo per 'addetti ai lavori', ma aperto a tutti coloro che – magari anche per la prima volta –desiderano avvicinarsi alla conoscenza del Beato Rosmini, la cui salma oggi riposa a pochi chilometri da Domodossola, presso il Santuario del SS. Crocifisso di Stresa.
Il convegno del 26 e 27 ottobre sarà decisamente innovativo, grazie soprattutto all'organizzazione del workshop filosofico in programma alle ore 15 della prima giornata: un laboratorio in cui i quattro relatori converseranno con le ragazze e i ragazzi dei licei interessati ad approfondire le tematiche legate alla metodologia di studio della filosofia e a stabilire un corretto approccio di confronto con i grandi pensatori del passato".

Il convegno è promosso da: Fondazione “Paola Angela Ruminelli” di Domodossola, Liceo delle Scienze Umane / Liceo delle Scienze Umane opzione Economico Sociale “Antonio Rosmini” di Domodossola, Associazione Culturale “Mario Ruminelli” di Domodossola in collaborazione con Centro Internazionale di Studi Rosminiani di Stresa, Rosmini Institute “Philosophical Research Center” di Varese, Comune di Domodossola con il patrocinio del ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca – Ambito Territoriale del Verbano-Cusio-Ossola.
Il convegno consente il riconoscimento di crediti per gli insegnanti partecipanti.

Il programma dettagliato del convegno:
Venerdì 26 ottobre
Sala Conferenze della Unione Montana delle Valli dell’Ossola
Ore 09:30 Saluti istituzionali
Ore 10:15 Apertura dei lavori a cura di Samuele Francesco Tadini
Ore 10:30 Luciano Malusa: Antonio Rosmini tra “Risorgimento” e “Rinnovamento”. Una prospettiva storico- filosofica
Ore 11:30 Dibattito
Ore 15:00 Laboratorio filosofico (Philosophical Workshop) aperto agli studenti di filosofia dei licei.
Luciano Malusa, Il filosofo e il suo contesto storico-culturale
Markus Krienke, Approcciare il pensiero di un filosofo in lingua straniera
Stefania Zanardi, Oltre le opere: conoscere un filosofo attraverso le lettere e i diari
Samuele Francesco Tadini, Interpretare il pensiero di un filosofo
Sabato 27 ottobre
Sala Bozzetti presso il Sacro Monte Calvario
Ore 09:00 Stefania Zanardi – Rosmini oggi: dalla condanna ecclesiastica alla beatificazione
Ore 10:00 Markus Krienke – Morale, diritto e politica: quale filosofia cristiana per la nostra contemporaneità? Ore 11:00 Coffee break
Ore 11:30 Dibattito
Ore 15.00 Samuele Francesco Tadini: Metafisica rosminiana e “metafisiche” contemporanee
Ore 16.00 Dibattito
Ore 16.30 Marco Finola: Presentazione e proiezione in anteprima nazionale del Docufilm dedicato ad Antonio Rosmini
Ore 18.30 Chiusura dei lavori a cura di Massimo Gianoglio
Ore 19.30 Cena conviviale
Ore 21.30 Concerto di musica classica promosso dall’Associazione Culturale “Mario Ruminelli” a cura della Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone - Turismo Culturale

Al collegio Rosmini di Domodossola recuperati 600 strumenti di fisica abbandonati da decenni



Più di 600 strumenti che componevano lo storico laboratorio di fisica del collegio Rosmini di Domodossola giacevano da anni in un magazzino sotterraneo. Impegnati nelle scorse settimane a ridare vita alle apparecchiature - alcune antiche di pregio didattico e estetico - sono stati 17 studenti del liceo Spezia di Domodossola, guidati dai docenti di matematica e fisica Gabriele Taddei e Paola Ferraris. Il laboratorio, riaperto e nuovamente abbellito ora con gli oggetti, racconta una storia che affonda le radici nella seconda metà dell’Ottocento e poi nei primi anni del Novecento, epoca d’oro del collegio Mellerio Rosmini. 

«Fu in particolare don Tullio Bertamini, storico e studioso, a utilizzare il laboratorio insieme al professor Adriano Tomasi» ricorda don Fausto Gobber che, con gli altri padri rosminiani, ha reso possibile la realizzazione del progetto. I ragazzi coinvolti nell’iniziativa frequentano la terza liceo scientifico e le operazioni di pulitura, recupero, studio e schedatura rientrano nelle duecento ore dell’alternanza scuola-lavoro. Gli studenti, muniti di detersivi, spugnette, ma anche di libri e testi per l’approfondimento, hanno riportato alla luce strumenti come un pendolo di Newton alto un metro con palle di avorio, specchi ustori in versione gigante, indissolubilmente legati nell’immaginario all’assedio di Siracusa, durante il quale Archimede li avrebbe usati per bruciare le navi romane. Non mancano gli emisferi di Magdeburgo di ottone con bordi combacianti che, incastrati tra loro in assenza di aria, formano il vuoto e non possono più essere separati; l’eolipila di Erone: dispositivo antenato del motore a getto e della macchina a vapore, e poi ancora versioni in scala in legno del motore di automobile, strumenti per l’esperienza di Oersted, un elettroforo di Volta: prima rudimentale macchina elettrostatica a induzione, e dischi di Newton per la scomposizione dei colori. «Anche per noi insegnanti è un lavoro impegnativo - spiegano Gabriele Taddei e Paola Ferraris, docenti al liceo Spezia - . Non si tratta di un semplice progetto di alternanza scuola-lavoro, ma di un percorso di approfondimento, studio, sistemazione, che terminerà in un percorso d’esame in quinta coerente con l’indirizzo di studi scelto». 

Il laboratorio di fisica, contenente gli oggetti lucidati e rimessi in funzione, comporrà nei prossimi mesi la nuova ala del Museo di scienze naturali poi aperta al pubblico. «Saranno i ragazzi stessi a garantire l’apertura» aggiunge Taddei, che due anni fa ha iniziato a lavorare al progetto con don Fausto Gobber e l’ex presidente della cooperativa che gestisce l’alberghiero Alessandro Prina. I ragazzi realizzeranno le schede di spiegazione relative a ogni oggetto. 

L’ultimo lavoro di schedatura era stato effettuato anni fa da Paolo Volorio con alcuni studenti. Sogno nel cassetto, oltre all’apertura del laboratorio, è l’organizzazione di serate per mostrare il funzionamento delle apparecchiature. 

lastampa.it

Terminate a Domodossola le riprese sul docufilm su Antonio Rosmini

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Ultimo ciak ieri a Domodossola per il docufilm sul beato Rosmini. Il regista e operatori diCinema cristiano di Milano per due giorni sono stati a Domodossola per le ultime riprese. Il lavoro è iniziato due anni fa ed è ormai alle battute finali dovrebbe essere concluso ad agosto. Il documentario ripercorre e ricostruisce la storia personale, le opere e il pensiero di Rosmini rendendolo accessibile a tutti. Il lavoro sarà poi messo in onda da TV 2000 la televisione della Cei e da altre reti, in particolare cattoliche, e con ogni probabilità anche da Rai Storia. Il progetto è di Marco Finola, regista e sceneggiatore, autore di documentari sulla Biblioteca Ambrosiana (2016),il cardinale Schuster (2014) e la Veneranda fabbrica del Duomo di Milano (2013 e 2014). Oggi il regista nel giardino della casa parrocchiale ha intervistato il parroco di Domodossola “Ci tenevamo a intervistare anche il sindaco – dice il regista – ma non siamo riusciti a parlare con lui”. Il lavoro è partito proprio da Domodossola “Avevo appena concluso le riprese sul cardinale Schuster quando un domese mi ha parlato di Rosmini lo conoscevo, ma non a fondo-ha detto Finola - mi sono messo a studiarlo ho chiesto all'arcivescovo di Milano un aiuto e mi ha indirizzato a Monsignor Corti, allora non era ancora Cardinale. Da li è nata l'idea del docufilm che approfondisce l’uomo, il pensiero e il suo tempo grazie anche alla voce di studiosi e testimoni contemporanei, capaci di suggerire una riflessione sull’attualità dei concetti rosminiani, tanto sul piano religioso che su quello politico e sociale. In alcune parti il lavoro è sorretto dalla rievocazione di due personaggi che rappresentano Rosmini e Manzoni a Stresa, e con un piccolo falso storico a Domodossola, dove Manzoni non è mai stato. In una ripresa si vedono Rosmini e Manzoni che passeggiano in piazza Fontana e sullo sfondo si vedono le donne del gruppo folk di Domodossola vestite con gli abiti tradizionali”. Gli operatori hanno effettuato riprese al Sacro Monte Calvario, a Stresa e a Rovereto. E' stato intervistato il vescovo di Novara Franco Giulio Brambilla. Finola si è avvalso della collaborazione dei principali esperti internazionali di Rosmimi tra questi Markus Krienke, professore di Etica Sociale Cristiana e Dottrina Sociale della Chiesa, direttore della Cattedra “Antonio Rosmini” presso la Facoltà di Teologia di Lugano al lavoro, ha collaborato anche l'associazione Ruminelli di Domodossola. “Nel documentario viene presa in esame anche la morte di Rosmini – dice Finola - che avvenne in maniera misteriosa, gli stessi rosminiani lo dicono, per avvelenamento”.
ossolanews.it

Quaresima, Settimana Santa e Pasqua al Calvario di Domodossola. Proposta per le parrocchie

Il Rettore, don Pierluigi Giroli,  del Santuario del Sacro Monte Calvario di Domodossola scrive a tutti i Parroci  per sottoporre alla loro cortese attenzione il programma delle celebrazioni del tempo di Quaresima della Settimana Santa e di Pasqua 2018. Con vero piacere ha invitato le comunità parrocchiali  a partecipare e a unirsi nella preghiera alla comunità religiosa del Noviziato Rosminiano della Provincia Italiana di “San Maurizio” venendo in pellegrinaggio, e magari partecipando all’animazio
ne dei riti di questo tempo forte. 

Fin dal lontano 1657 il Sacro Monte Calvario di Domodossola fu luogo di pace, di preghiera e di meditazione.

Il complesso di edifici costruito sulla sommità del colle, con il passare di quei primi decenni dell'ottocento, ritrovò in parte la sua vitalità di casa per ritiri spirituali e luogo di preghiera diventando soprattutto casa di formazione dell'Istituto. Dopo alterne vicende, dal febbraio 1828, con la venuta di Antonio Rosmini divenne la culla dell’Istituto della Carità (Padri Rosminiani) da lui fondato.

Dal 1976 si è ripresa con rinnovato vigore l'ospitalità per quanti desiderassero nella pace e nel silenzio incontrare Dio e coltivare la crescita del proprio spirito nella fede.
Nel 1991, dalla Regione Piemonte è stata istituita anche la RISERVA NATURALE SPECIALE REGIONALE.

Per tutto il tempo di Quaresima, ogni domenica, alle ore 15.00 si può partecipare alla solenne Via Crucis che si svolge lungo la Via delle Cappelle partendo dalla città via via salendo. E' possibile per gruppi parrocchiali animare la Via Crucis e trascorrere la giornata o il fine settimana al Calvario con possibilità di ospitalità, di vitto e alloggio. 

Per approfondire:
www.sacromontecalvario.it

Per info e prenotazioni, telefoni ai contatti:
tel. 0324/242010
cell. 340/3544798
388/9069404 Stefano Novizio delegato dell’accoglienza dei pellegrini e.mail rettorecalvario@hotmail.com
accoglienzacalvario@hotmail.com



ANTONIO ROSMINI A CIVITACAMPOMARANO

Civitacampomarano, in provincia di Campobasso, regione Molise, è un ridente ed antico paesetto – di mille abitanti – a 520 m. sul livello del mare, che, tra le altre cose, ha dato i natali a due personaggi illustri: Vincenzo Cuoco (1770-1823) e Gabriele Pepe (1779-1849); i menzionati intellettuali molisani erano anche cugini in primo grado chiamandosi la madre di Pepe Angiola Maria Cuoco. Sicché ci troviamo al cospetto di personalità di rilievo che hanno dato lustro non solo alla loro terra, ma anche all’Italia.
Un caso abbastanza raro che un centro abitato così piccolo – e un po’ all’interno dalla regione, ma non tagliata fuori dai circuiti culturali del tempo – abbia sfornato autori di questo valore. Si pensi, al riguardo, al celebre ‘Cenacolo della Baronessa Frangipane’ che, sullo scorcio del XVIII secolo, ebbe, in particolare, come asse cospirativo e culturale i paesi di Castelbottaccio, Civitacampomarano ed altri centri limitrofi.
Infatti, se è vero che Vincenzo Cuoco -, scrisse i capolavori ‘Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del1799’ (1801), ‘Platone in Italia’(1804) etc., è altrettanto certo che egli fu uomo d’azione anche per i numerosi e prestigiosi incarichi che ricoprì nella Repubblica Cisalpina e nel Regno di Napoli come, ad esempio, quello di Consigliere del Sacro Regio Consiglio e di Consigliere di Stato, per ricordarne qualcuno.
Ma, se il Direttore, a Milano, del ‘Giornale Italiano’ e, nella Capitale del Regno, del ‘Giornale di Napoli’ rimane una stella di prima grandezza, anche Gabriele Pepe fu un personaggio importante; e ciò, non solo per il famoso duello nel quale si misurò, vincendolo, con Alphonse de Lamartine a Firenze il 19 marzo 1826 – e a tale episodio è spesso ancora legata la fama del generale -, ma anche per i rimanenti pregi letterari di cui il Molisano si rese meritevole.
Il Pepe, infatti, redasse, non meno del grande cugino, alcune opere che sono le seguenti: ‘Ragguaglio istorico-fisico del tremuoto accaduto nel Regno di Napoli la sera del 26 luglio 1805’ (1806), ‘Proposta della R. Società economica del Molise intorno ai migliori metodi da adottarsi per la coltura dei terreni’ (1817), per limitarci ad alcune, senza dimenticare l’inedito ‘Galimatias’, una specie di diario cominciato a Bergamo nel 1807; insomma una sorta di miscellanea o, come egli osservava in una nota, datata Gaeta 20 gennaio 1812, un giornale “su cui scrivere avventure, osservazioni, varietà, pensieri”.
E, a proposito di piccoli agglomerati urbani, conosciamo un altro caso relativo a un centro abitato, sempre di un migliaio di abitanti, Bomba, in Provincia di Chieti, dove nacquero due uomini di cultura di prim’ordine: i fratelli Bertrando Spaventa (1817-1883) e Silvio Spaventa (1822-1893). Il primo, celebre esponente del neo-hegelismo napoletano e il secondo, non meno famoso studioso, uomo politico e Ministro della Destra storica. Ciò premesso, torniamo ‘in medias res’ e cioè alla probabile presenza del grande filosofo cattolico italiano, Antonio Rosmini (1797-1855), a Civitacampomarano.
rosminiIn una confidenza fattami, alcuni anni fa, la prof.ssa Maria Teresa Calzona Lalli,– suo il volume ‘U reddùmele d’a Cavatèlle’ (L’eco della Cavatella, 1993), redatto in dialetto e in italiano – originaria di Civitacampomarano mi informò che, secondo una tradizione orale circolante, allora, nel paese natìo di Cuoco e di Pepe, il filosofo e teologo Antonio Rosmini avrebbe trascorso un breve soggiorno, appunto, a Civitacampomarano. Insomma, qualche contatto col piccolo paese molisano egli l’avrebbe avuto. Siamo nel 1849, ma dal 1823 il pensatore bazzica Roma e, in seguito, l’Italia meridionale.
Appunto, nel 1823 Antonio Rosmini viene ricevuto dal pontefice Pio VII e nel novembre del 1828 è di nuovo a Roma dove pubblica, prima, ‘Le massime di perfezione cristiana’ e, in seguito, il capolavoro ‘Nuovo Saggio sull’Origine delle Idee’ (voll. 4) che suscitano la giusta ammirazione di studiosi del calibro di Galluppi, Gioberti, Manzoni, e Tommaseo. Sicuramente la città eterna e centro della cristianità affascina il Roveretano il quale, dietro sollecitazione di Carlo Alberto – volta a favorire presso il Papa Pio IX un progetto di Confederazione tra i diversi Stati Italiani – nell’agosto del 1848 è di nuovo a Roma.
Il filosofo nutre simpatia per le tesi neo-guelfe, ma il precipitare degli eventi, a causa dell’assassinio del Primo Ministro del Pontefice, Pellegrino Rossi, costringe Pio IX a fuggire a Gaeta. Rosmini segue il Capo della Chiesa cattolica nella cittadina patria dell’interprete di S. Tommaso e vale a dire di Tommaso de Vio (1468-1534), detto il Gaetano. Qui, il Roveretano è costretto a subire l’ostilità degli ambienti conservatori e reazionari, facenti capo al Cardinale Antonelli, sicché si trasferisce temporaneamente a Napoli dove attende alla pubblicazione dei suoi scritti minori.
Il 9 giugno del 1849, l’autore ‘Delle cinque piaghe della Santa Chiesa’, scritte tra il 1832-1833, ma pubblicate nel 1846, è ancora a Gaeta dove incontra Pio IX il quale qualche giorno prima ufficializza la condanna di alcune tesi esposte dal filosofo ; a questo punto, il governo borbonico, senza tanti complimenti – siamo nel luglio dello stesso anno – ingiunge al Roveretano abbandonare il Regno delle Due Sicilie sebbene quegli faccia opera di sottomissione alla Santa Sede con le seguenti parole. “Io voglio appoggiarmi in tutto sull’autorità della Chiesa, e voglio che tutto il mondo sappia che a quest’ autorità io aderisco”.
A luglio, il filosofo lascia Gaeta e, da questo momento, finisce la sua avventura nel Lazio e nel Regno di Napoli; a settembre è nuovamente a Stresa, dove trascorre gli ultimi anni fino alla morte che lo coglie il I^ luglio 1855 dopo diversi malanni e tanti dispiaceri.
Ma, torniamo, adesso, alla confidenza della prof.ssa Calzona la quale suffragava la propria tesi di una breve presenza di Rosmini a Civitacampomarano con l’affermazione che, appunto, nel piccolo centro molisano molte famiglie avevano chiamato le proprie figlie ‘Rosmina’ in ricordo e per rispetto del grande filosofo italiano. Tra l’altro, Civitacampomarano, nel Contado di Molise, allora era parte integrante del Regno di Napoli né la distanza fra la Capitale del Regno, ad onta delle difficoltà logistiche, e la patria di Cuoco e Pepe era così proibitiva.
Rosmini si trattenne a Napoli per quasi sei mesi ragion per cui egli ebbe tutto il tempo, volendolo, per operare qualche escursione in alcune località del Regno considerata, altresì, la sua curiosità intellettuale nell’ambito di un territorio che aveva dato i natali a Sannazaro, Bernini, Salvator Rosa, Bruno, Vico, Cimarosa, Filangieri e numerosi altri e tenuto conto, inoltre, dei tesori artistici, antichi e moderni, in gran copia, presenti in un territorio così vasto e ricco di stimoli, Gaeta compresa la cui storia affonda le radici nel IX secolo ed anche prima.
Ora, che tale nome fosse, fino a non molti anni fa, frequente nel paesetto molisano è un fatto certo quantunque manchino le prove tangibili di un effettivo soggiorno del pensatore ‘in loco’; anche sull’elenco telefonico di Civitacampomarano, fino a non molti anni fa, compariva, e compare ancora, qualche abbonato col nome di ‘Rosmina’ e ciò potrebbe confermare l’opinione della docente e scrittrice Maria Teresa Calzona secondo la quale il filosofo una breve visita – anche se non ne conosciamo i giorni precisi, ma l’anno sì, 1849 – probabilmente la fece nella località dal passato illustre, essendosi, essa, chiamata, prima, Maronea, cittadella sannitica distrutta dai Romani (IV-I sec. a.C.), e, dopo, Campomarano, come si legge in un documento risalente al X secolo.
In due visite da me effettuate nel piccolo centro – data la mia nascita in Molise – ho potuto constatare ‘de visu’ che effettivamente alcune donne civitesi portano ancora con orgoglio tale nome; si tratta, in definitiva, del gentilizio del grande filosofo trentino trasformato in nome e, come tale, di grande efficacia evocativa. In conclusione, dai ‘Diari’ del filosofo da me consultati, tra le varie scorribande per il Regno di Napoli – perché egli si recò a Capua, Caserta, Monte Cassino etc. – è probabile che passò anche per il centro molisano visto che non sempre registrava le località da lui visitate.
Ciò, è anche confermato dal Presidente del Centro Storico Culturale ‘Gaeta’ , Prof. Erasmo Vauro, secondo il quale il Roveretano spesso raggiungeva, in incognito, i diversi luoghi del Regno di Napoli che lo interessavano; dovrebbe essere successo così anche per il grazioso paese di Civitacampomarano. Ed ecco l’affermazione della professoressa Maria Teresa Calzona – cittadina di Civitacampomarano e, pertanto, non sprovveduta, al riguardo, anzi, pure proprietaria di una parte del famoso castello del suo paese; castello risalente al XIV secolo -.
In un capitolo, infatti, del menzionato volume, ‘L’eco della cavatella’ – capitolo, significativamente, intitolato ‘Il ritratto di Rosmina’ – la scrittrice civitese nella nota n. 1 scrive: ” ‘Rosmina’, nome comparso a Civita, da quando ‘Rosmini’, giunto a Roma, si recò quindi a Napoli e restò incuriosito della fervida attività culturale, allora, famosa, di Civita tanto che volle visitare il paese. L’importanza data alla sua visita fu tale che, alcune bimbe nate successivamente si chiamarono in suo onore Rosmina; nome che diverse persone di sesso femminile hanno tutt’ora a Civitacampomarano”. D’altronde, aggiungiamo, non ci si può chiamare Rosmina – nome, tra l’altro, rarissimo, ancora oggi – senza buoni motivi; e nella fattispecie le ragioni ci sono e come.
Sintomatiche, in merito, le affermazioni contenute nella guida intitolata ‘Vita: i personaggi, i luoghi, la storia’, a cura della Pro Loco ‘V. Cuoco’ di Civitacampomarano (1999), dalle quali si desume quanto segue. ”Si spiega pertanto l’eccezionale vivacità culturale che la contraddistingue proprio in quella fase storica segnata dai fermenti rivoluzionari che mutarono la fisionomia dell’intero continente europeo: L’Illuminismo, la Rivoluzione Francese, la Rivoluzione Napoletana del 1799”.
“Notevole fu a Civita la sensibilità alla corrente filosofica vichiana diffusa da un nucleo di intellettuali di estrazione genovesiana (…) ai cui insegnamenti si formò la gioventù locale che annoverava nomi come Vincenzo Cuoco, Gabriele Pepe, Raffaele Pepe e Nicola D’Ascanio. (…) Tali personaggi, rappresentando la punta più avanzata e progressista della borghesia molisana, hanno contribuito notevolmente non solo al dibattito storico-culturale dell’epoca, ma soprattutto a creare quel preclaro filone storico-filosofico del riformismo meridionale: preludio dell’unità nazionale”.
Tali motivi furono più che sufficienti a indurre Antonio Rosmini – per la sua proverbiale grande curiosità intellettuale – a compiere un’escursione nella cittadina di Vincenzo Cuoco e di Gabriele Pepe e di altri eminenti uomini di cultura dell’epoca, visto che non mancò di risiedere a Gaeta e a Napoli e di visitare Caserta, Capua, Montecassino, Pontecorvo, Frosinone, Ferentino, Anagni, Velletri, Palestrina, Albano, Roma ed altre città che lo riportarono alla sua Stresa benché non vi fosse nato.
riscossacristiana.it

CONVEGNO: L’ESSERE E LE SUE FORME. ANTONIO ROSMINI E LA FILOSOFIA

Si terrà il 24 e il 25 novembre 2017 a Parma, nell’Aula Magna dell’Università (via dell’Università 12) il convegno dal titolo: L’Essere e le sue forme. Antonio Rosmini e la filosofia. 
L’iniziativa è promossa dalla collaborazione tra Cappella Universitaria della Diocesi di Parma e Università di Parma.

All’apertura dei lavori, venerdì 24 novembre alle ore 14.00, interverranno per i saluti istituzionali don Umberto Cocconi, Responsabile della Cappella Universitaria, e il Prof. Faustino Fabbianelli (Università di Parma). A moderare gli interventi della prima giornata sarà la Prof.ssa Mara Meletti (Università di Parma). Sabato 25 il convegno riprenderà alle ore 8.45 e terminerà alle ore 13,30; moderatrice della seconda giornata sarà la Prof.ssa Beatrice Centi (Università di Parma).
IL TEMA DEL CONVEGNO: LA FILOSOFIA DI ANTONIO ROSMINI

Il convegno tratterà della filosofia di Antonio Rosmini, filosofo e teologo dell’800, la cui produzione segue indubbiamente la tradizione scolastica e patristica.
La prima giornata del convegno è incentrata sul sistema filosofico di Rosmini, mentre la seconda ne approfondirà maggiormente il profilo storico.
Il convegno è suddiviso in quattro sessioni. La prima si occupa di Rosmini e il Medioevo; la seconda di Rosmini e l’idealismo tedesco (sessioni della prima giornata). La terza si occupa di Rosmini e dell’idealismo italiano, e infine la quarta si sofferma sul sistema di Rosmini (sessioni della seconda giornata).

I relatori presenti al convegno saranno professori e studiosi esperti del pensiero di Antonio Rosmini e provenienti da alcune delle principali università e centri di studi italiani: Gian Pietro Soliani (Studio teologico interdiocesano Reggio Emilia e Cenacolo Rosminiano dell’Emilia Romagna), Francesco Binotto (Università Ca’ Foscari Venezia), Marco Ivaldo (Università degli Studi di Napoli Federico II), Faustino Fabbianelli (Università di Parma), Davide Spanio (Università Ca’ Foscari Venezia), Francesca Rizzo (Università degli Studi di Messina), Paolo Pagani (Università Ca’ Foscari Venezia), Alberto Peratoner (Facoltà teologica del Triveneto e Cenacolo Rosminiano Triveneto).
Centro di ricerca imprescindibile per tutti gli studiosi di Rosmini, a cui i relatori hanno attinto, è poi il Centro Internazionale di Studi Rosminiani di Stresa.

https://www.eventa.it



Concerto al Calvario di Domodossola domenica 26 marzo, alle ore 21


Domodossola — La Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario e l’Istituto della Carità, nell’ambito della stagione concertistica 2017, propongono il concerto che si terrà domenica 26 marzo, alle ore 21 , nella Sala Bozzetti al Sacro Monte Calvario di Domodossola e che vedrà impegnati, nell’esecuzione di musiche classiche e moderne, gli Allievi dell’Associazione “Confetture Musicali” Asia Arzuffi e Martina Di Pietro : pianoforte Gruppo “X-Change” Alessia Mocellini : voce Marco Blardone e Simone Mhammed : chitarre.

L’Associazione “Confetture Musicali”, costituita nel marzo 2011, ha al suo interno una scuola di musica che operava dal 2009. in forma non associativa. L’associazione si occupa di promuovere nel nostro territorio una attività musicale legata sia al repertorio classico, ed a quello moderno, attraverso lezioni individuali e di gruppo.
Asia Arzuffi e Martina Di Pietro: pianoforte
Entrambe allieve di Enzo Sartori da diversi anni presso la scuola dell'Associazione, hanno partecipato a diversi serate organizzate dall'Associazione Confetture Musicali; questo è il loro primo concerto solistico ed eseguiranno brani di Bach, Chopin , Schubert e Debussy.
Alessia Mocellini: voce Simone Mhammed e Marco Blardone: chitarra acustica
Alessia Mocellini, allieva di Canto di Federica Napoletani presso la scuola dell'Associazione da 3 anni, è stata voce solista nella Wednesday Modern Orchestra, diretta da Roberto Mattei. Presente in diverse rassegne dell'Associazione, ha inoltre partecipato ad uno scambio giovanile europeo sul tema della musica. Simone Mhammed e Marco Blardone, entrambi allievi di Zorhaide Oggiano, membri della Wednesday Modern Orchestra e di diverse band formatesi all'interno dell'Associazione, presentano un repertorio acustico con brani di Ed Sheeran, Eagles e Pink Floyd
Il concerto è reso possibile grazie alla sensibilità dell’Assessorato alla Cultura della Città di Domodossola, della Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte Calvario, dell’Istituto della Carità – PP. Rosminiani, con il sostegno prezioso della Fondazione CRT.
fonte: ilmonferrato.it

Torino, patrimonio Unesco: presentata la candidatura della Sacra di San Michele


Non è solo uno dei simboli del monachesimo benedettino, ma è il simbolo del Piemonte da metà degli anni 90. Non solo un elemento dei paesaggi a cavallo tra Torino e la Valle di Susa, la Sacra di San Michele è senza dubbio uno dei monumenti più rappresentativi della Regione che è impegnata da decenni nella sua valorizzazione.

La candidatura del sito come patrimonio Unesco, all'interno di un pacchetto di otto monasteri benedettini in Italia, è un ulteriore tassello di questo percorso. "E per rimarcare l'importanza che ha per noi il sito da un punto di vista culturale e turistico - sottolinea l'assessore alla Cultura, Antonella Parigi - abbiamo fatto la richiesta di far passare la proprietà del bene dal Demanio alla Regione. Il che vuol dire un impegno importante da un punto di vista economico per la sua conservazione e manutenzione".
La candidatura della Sacra dovrebbe arrivare a termine entro cinque anni. "Lo sviluppo del nostro Paese deve passare attraverso una consapevolezza sempre più grande delle radici del territorio", spiega l'assessore alla Cultura della giunta Chiamparino. Assessore che, fresca di nomina, nel 2014 è partita per Doha per la candidatura di Langhe e Roero. "È stato uno di quei momenti in cui si è fieri di rappresentare il paese", dice Parigi.

In prima fila ieri alla presentazione della candidatura anche l'ex assessore Giampiero Leo che ha voluto la Sacra come simbolo del Piemonte. Oltre a Langhe-Roero e Monferrato, i siti già inseriti nella lista Unesco sono tutte le Residenze Sabaude, i Sacri Monti del Piemonte, i siti palafitticoli di Viverone nel Torinese e Mercurago nel Novarese. La Sacra di San Michele non è l'unico sito candidato a diventare Patrimonio dell'Umanità, ma due settimane fa sette Regioni hanno firmato per proporre la Via Francigena. "Sono quattro i percorsi - racconta Parigi - di questi due sono certificati. Uno passa dalla Valle d'Aosta, l'altro dalla Valle di Susa". Altri luoghi del Piemonte che aspirano alla targa Unesco sono la Città di Ivrea come Città Industriale del XX secolo e poi "il tartufo come bene immateriale ". L'assessore alla Cultura ha poi annunciato che il prossimo passaggio sarà chiedere al Demanio di far passare anche la proprietà del Forte di Exilles in capo alla Regione Piemonte.

La candidatura è stata già inserita nella "tentative list", la lista propositiva italiana dei beni da candidare, ed è stata recepita dalla conferenza internazionale Unesco di Parigi ad ottobre 2016. "Il riconoscimento Unesco della Sacra potrà dare risonanza mondiale ad un bene straordinario - dice Parigi - ma anche all'intero territorio piemontese e in particolare alla Valle di Susa il cui paesaggio culturale è storicamente legato alla presenza di altri importanti insediamenti benedettini, in primo luogo Novalesa e San Giusto di Susa".
Per Ruggero Longo, che guida il team di ricerca del processo di candidatura, ideato dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese, la Sacra è "un sito seriale - spiega il professore - composto da una serie di monumenti. È uno dei siti emblematici, un'eccellenza del nostro patrimonio culturale. Ha un valore eccezionale ed universale".

Per don Vito Nardin, il padre generale dei Rosminiani, "la candidatura della Sacra come patrimonio Unesco è il culmine di un percorso iniziato 30 anni fa rispetto all'accoglienza" Con padre Giuseppe Bagattini, rettore della Sacra, vive un altro padre rosminiano di origine indiana. "Per noi è un riconoscimento che aumenta la responsabilità della gestione che portiamo avanti da 180 anni. Gioia e responsabilità", dice don Vito Nardin, padre generale dei Rosminiani.E aggiunge: "Il valore religioso è uno degli elementi determinanti di questa candidatura".

torino.repubblica.it

Centro di Spiritualità Rosminiana Sacro Monte Calvario Domodossola sede XI Cenacolo Rosminiano

Presso il Centro di Spiritualità Rosminiana (sala Bozzetti), in Borgata Sacro Monte Calvario, 8 di Domodossola (VB) ha avuto inizio Sabato 19 Novembre 2016 alle ore 9, con l'apertura del convegno da parte del Prof. Markus Krienke e del Dr. Lorenzo Airoldi, l'XI Cenacolo Rosminiano

Domodossola,  Le giornate di studio, che proseguiranno anche nella giornata di domani fino alle ore 12,30, hanno avuto come tematiche questione legare al tema "La libertà di Dio, sulla Teodicea di Rosmini" con approcci sistematici, etici, attualizzanti e storici. Un'altra sezione è dedicata a "Metaphisics and anti-Metaphisics"". Tutte le relazioni saranno videoregistrate a cura della "Cattedra Antonio Rosmini" (http://www.cattedrarosmini.org), diretta dal Prof. Markus Krienke Professore di Etica sociale cristiana e Dottrina sociale della Chiesa della Facoltà di Teologia di Lugano. Il ROSMINI INSTITUTE® (PHILOSOPHICAL RESEARCH CENTER) è stato riconosciuto dal Miur (Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca. La Cattedra Antonio Rosmini della Facoltà di Teologia di Lugano (diretta dal prof. Markus Krienke) si impegna nello studio del pensiero di Antonio Rosmini (1797–1855) il quale visse gli ultimi sei anni della sua vita a Stresa ed intrattenne numerose relazioni con il Ticino e Lugano in particolare. A tutto diritto il suo pensiero è stato definito “enciclopedico”, in quanto affronta le dimensioni del sapere umano a partire da una precisa impostazione teoretica che può essere caratterizzata con i termini “personalismo dialettico” e “ontologia trinitaria”. Ecco i due indirizzi della ricerca della Cattedra Antonio Rosmini: temi etico-sociali e metafisici. Secondo il “personalismo dialettico” la persona umana è e deve essere criterio per il giudizio delle strutture sociali, delle politiche concrete, dei processi economici e delle questioni ambientali, e via dicendo. A tal fine, la Cattedra Rosmini non si accontenta con una definizione metafisico-astratta della persona, ma cerca di tematizzare i vari aspetti dell’essere umano attraverso il confronto dialettico con tutte le sfere sociali in cui essa si realizza. Secondo l’“ontologia trinitaria” le antinomie e contraddizioni dell’esperienza umana trovano la soluzione soltanto in una prospettiva metafisica che interpreta l’essere nella prospettiva dell’essere assoluto il quale non è soltanto “uno” ma anche “trino”. In questo modo, Rosmini attualizza la grande tradizione metafisica del pensiero occidentale, nella luce del contributo del cristianesimo, per la modernità, proponendo nuove possibilità di capire i grandi “perché” dell’essere. Questi indirizzi si svolgono mediante la ricerca, la stesura di tesi, convegni filosofici e conferenze serali pubbliche. In queste attività la Cattedra Antonio Rosmini viene accompagnata con il Rosmini Institute (Varese) che gestisce la “VideoCattedra Rosmini” (ROSMINIANA ISSN 2284-4406 – www.cattedrarosmini.org) con video lezioni gratuitamente scaricabili da internet e la “Rosmini TV”, accessibile via streaming (www.rosmini.tv). 

segnalazione a cura del Prof. Giuseppe Serrone
XI Cenacolo Rosminiano 19 -20 Novembre 2016
La Casa del Sacro Monte Calvario è un luogo ideale per organizzare ritiri, esercizi spirituali, incontri di gruppo, vacanze e fine settimana di condivisione, corsi biblici, meditazioni, discernimento, presentazioni, convegni, concerti musicali, incontri e vacanze studio.
Durante la permanenza al Sacro Monte Calvario è possibile sperimentare la pace e silenzio di un luogo completamente immerso nella natura e tranquillità, circondato da un ampio giardino realizzato sui resti di un antico castello medievale.
La casa dispone di quattro aree notte distinte e gestibili in modo indipendente. Sono presenti camere singole e doppie, tutte dotate di bagno interno con acqua calda, doccia, sanitari.
Il Sacro Monte Calvario di Domodossola vi aspetta per un soggiorno di qualche giorno, di una giornata o per una visita di qualche ora.

Centro di Spiritualità Rosminiana

Sede del Noviziato Italiano

Borgata Sacro Monte Calvario
828845 Domodossola (VB)
Tel: 0324.242010
Fax:0324.44460
Cell: 340.3544798
email: rettorecalvario@hotmail.com