FELTRINELLI 1+1  IBS.IT
Visualizzazione post con etichetta biologico. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta biologico. Mostra tutti i post

MODENA Piazza Roma Sabato 03 e Domenica 04 Novembre 2018 Parva Naturalia - Fiera del Biologico Il Trionfo delle Aziende Agricole Biologiche

Parva Naturalia, festeggia l’eccellenza italiana, sostenendo l’agricoltura biologica e biodinamica e tutte quelle rarita’ di prodotti oramai dimenticati.

La festa si svolge sabato 3 e 4 novembre 2018, a Modena, in piazza Roma, dalle ore 8.00 alle ore 20.00 di entrambe le giornate.

Al via la sesta edizione di Parva Naturalia , festa delle colture biologiche, tipiche e dimenticate che si svolgerà a Modena nella suggestiva cornice della rinnovata Piazza Roma (sotto lo sguardo fiero del patriota Ciro Menotti). 
Dall’alba al tramonto 150 tra aziende agricole, vivaisti e artigiani scrupolosamente selezionati, proporranno i loro prodotti biologici ai visitatori che potranno e vorranno perdersi fra mostre di piante e fiori rari, laboratori di ceramica , falegnameria, liuteria e degustazione di prodotti agroalimentari. 

Da “mastro Geppetto” che intaglia pinocchi di legno, alle acciughe e la ventresca biologiche sott’olio della Sicilia; dai succhi di mele antiche ai manufatti di feltro e via via fino alle piante erbacee perenni e rare un viaggio fra sapori e profumi da scoprire e ritrovare. Insomma ancora una volta Modena si sveglierà come capitale del biologico certificato. 
Promossa grazie al patrocinio della regione Emilia Romagna e del comune di Modena, PARVA NATURALIA vuole essere anche una manifestazione che intende porre attenzione all’agricoltura famigliare , modello di azienda molto diffuso in italia che negli ultimi anni ha avuto delle interpretazioni sublimi per capacità di innovazione e qualità di prodotti. 
OVVIAMENTE L’INGRESSO E’ LIBERO E GRATUITO.
Per maggiori informazioni scrivere a: info@salviamoilbiologico.com

Agricoltori, piccoli produttori ma anche artigiani e vivaisti, metteranno in mostra i loro saperi antichi ed i prodotti della terra e delle loro mani. Innanzitutto si insedieranno in piazza Grande che con la Cattedrale, capolavoro mondiale del Romanico e la Torre campanaria Ghirlandina è stata dichiarata nel 1997 dall'Unesco Patrimonio Mondiale dell'Umanità; poi saranno presenti in piazza Torre, sulla quale si affaccia il bellissimo campanile e al cui centro è posta la statua del poeta modenese Alessandro Tassoni (1565-1635), autore del poema eroicomico La secchia rapita, sulle vicende della guerra trecentesca con Bologna. Infine, saranno in piazza XX Settembre, vivace anticamera di piazza Grande, da cui si può accedere alla ‘galleria del pane’ del mercato coperto Albinelli, esempio di architettura in stile liberty, dove trovare le specialità della famosa cucina tipica modenese.

Parva Naturalia presenterà, anche una selezione di piante antiche, che un tempo popolavano le nostre campagne e i giardini, salvate dalla passione dei vivaisti e dei collezionisti.

Protagonisti in egual misura saranno l'artigianato tradizionale e di qualità, mentre il programma sarà arricchito da diverse iniziative per bambini e ragazzi.
fonte

Il biologico? È riconoscibile se ha un proprio volto

È l'anello debole del sistema commerciale, è la truffa facile che sembra messa sul piatto d'argento della tavola dei malintenzionati. Stiamo parlando del bio alimentare, salutato da un successo incredibile negli ultimi tempi e, come tutte le cose di successo, soggetto alle imitazioni più disparate.
Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza ha sgominato i falsari che favorivano l'importazione
di prodotti biologici con attestazioni discutibili ottenute nei paesi dell'Est europeo. Un duro colpo, scarsamente ripreso dai media, benché il mondo del bio che subisce danni da queste operazioni truffaldine riguardi 45mila agricoltori italiani. Il giro d'affari del comparto biologico, fra esportazioni e consumi interni, si aggira sui 3 miliardi di euro – ha sottolineato la Coldiretti – che in questa occasione ha voluto giustamente ribadire quanto siano anacronistiche le ritrosie verso la tracciabilità del prodotto nazionale. «Occorre che sia facilmente riconoscibile in etichetta la produzione ottenuta con materia prima e standard nazionali, per consentire ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevole». Ma davanti ad una richiesta di genere lapalissiano, poi arrivano i
distinguo di questi o quegli interessi, che di fatto allargano le maglie alla truffa. L'Italia, da questo punto di vista è sotto scacco proprio perché ha una fragilità storica, quasi come i suoi confini a contatto col mare. Sono tanti i prodotti da difendere, ma soprattutto si deve gestire una situazione produttiva polverizzata in migliaia di realtà, che sono una forza sul territorio e anche un fenomeno di flessibilità economica, ma risultano deboli da difendere. Eppure questa faccenda del biologico falso amareggia perché in questi venti anni, man mano che è cresciuto il fenomeno, ho visto con i miei occhi il crescere di una coscienza nelle giovani generazioni. Una rivoluzione culturale non pianificata e organizzata, ma divenuta una concatenazione di fatti che poi sono andati nella direzione di un'agricoltura pulita, sostenibile e – aggiungo io dopo averne verificato i risultati su un medio periodo – anche buona.
Dove si insidia allora la truffa? Nel fatto che queste coltivazioni che hanno rese minori e di fatto costi maggiori, in taluni casi hanno portato a un prezzo importante del prodotto finale. Penso ai vini biologici e biodinamici, che nonostante il fattore prezzo hanno attecchito sul mercato. La truffa arriva nel momento in cui uno cerca di tagliare la prima parte, quella del lavoro, per tenere buona solo quella del raccolto. Ma in mezzo c'è qualcosa di irriducibile, che a questo punto va ricercato da chi acquista: il racconto, il volto di chi è arrivato a realizzare un prodotto che ha dentro di sé dei valori. Se questa parte è incerta, se il biologico non ha un volto, meglio diffidare e rivolgersi ad altri... tanto l'offerta ormai è diffusa e dà ampie soddisfazioni a tutti.
avvenire.it

PARVA NATURALIA Modena città del biologico sabato 7 e domenica 8 marzo 2015



a cura di Vitaliano Biondi ed Andrea Reggianini

festa del risveglio della natura al declinar dell'inverno,
festa delle colture biologiche, tipiche e dimenticate,
festa della ruralità, della "rosina perduta", del magalasso, del Tasso e del Tassoni,
festa del bensone e dell'aceto balsamico,
festa dei giardini letterarari, degli animali fantastici e dei libri perduti
  

Modena gennaio 2015 - Due giornate interamente consacrate alle eccellenze biologiche del Bel Paese, impreziosite da un programma di eventi: incontri tematici, degustazioni, dimostrazioni di antichi mestieri, visite guidate, attività per bambini, mostre. Tutto questo si potrà trovare sabato 7 e domenica 8 marzo a “Parva Naturalia” - Modena città del biologico - manifestazione dell’eccellenza biologica certificata, dedicata alle produzioni e colture biologiche, tipiche e dimenticate, al mondo rurale ed ai sapori di un tempo, che si svolgerà nella città dell’Emilia, capitale del Ducato Estense per quattro secoli.
La rassegna, che non a caso trae il suo nome dall’opera di Aristotele, sulla collaborazione fra corpo ed anima, per la realizzazione delle funzioni vitali, si candida a diventare una delle più significative vetrine in Italia del biologico di qualità, grazie alla presenza di produttori biologici certificati. A cura di Vitaliano Biondi ed Andrea Reggianini, è organizzata dall’Associazione Salviamo il Biologico con il patrocinio del Comune di Modena.
“Siamo ciò che mangiamo”, affermava nell’Ottocento il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach. Se dunque il cibo è alla base della nostra vita, non solamente fisica, ma anche in senso culturale, è ampio il ventaglio delle argomentazioni proposte da “Parva Naturalia”. Nell’anno di Expo, che ha per titolo “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”, la manifestazione, con modalità diverse, intende valorizzare le produzioni provenienti dall’agricoltura biologica, favorire un rapporto diretto fra produttore e consumatore, salvaguardare la biodiversità, rappresentare un nuovo approccio all’educazione alimentare in senso umanistico, stimolando nelle nuove generazioni l'interesse per uno stile di vita più rispettoso della natura e dell’ambiente.
Agricoltori, piccoli produttori ma anche artigiani e vivaisti, metteranno in mostra i loro saperi antichi ed i prodotti della terra e delle loro mani. Innanzitutto si insedieranno in piazza Grande che con la Cattedrale, capolavoro mondiale del Romanico e la Torre campanaria Ghirlandina è stata dichiarata nel 1997 dall' Unesco Patrimonio Mondiale dell'Umanità; poi saranno presenti in piazza Torre, sulla quale si affaccia il bellissimo campanile e al cui centro è posta la statua del poeta modenese Alessandro Tassoni (1565-1635), autore del poema eroicomico La secchia rapita, sulle vicende della guerra trecentesca con Bologna. Infine, saranno in piazza XX Settembre, vivace anticamera di piazza Grande, da cui si può accedere alla ‘galleria del panedel mercato coperto Albinelli, esempio di architettura in stile liberty, dove trovare le specialità della famosa cucina tipica modenese.
Parva Naturalia presenterà, anche una selezione di piante antiche, che un tempo popolavano le nostre campagne e i giardini, salvate dalla passione dei vivaisti e dei collezionisti.
Protagonisti in egual misura saranno l'artigianato tradizionale e di qualità, mentre il programma sarà arricchito da diverse iniziative per bambini e ragazzi.

“PARVA NATURALIA” - MODENA CITTÀ DEL BIOLOGICO

Info:  www.parvanaturalia.it  -  www.salviamoilbiologico.com

Officina di Progettazione Architetto - Vitaliano Biondi, tel.(+39) 0522 922111 (+39) 335 6128094

Associazione Salviamo Il Biologico - tel.(+39) 059 798971 (+39) 335 5228854


Ufficio stampa: Patrizia Paterlini tel. 348 8080539/348 7352352 ppaterlini@alice.it
COSA VEDERE A MODENA

“Parva Naturalia” - Modena città del biologico - si svolge alle porte della primavera, il periodo migliore per concedersi anche una visita culturale e artistica di Modena. Modena offre al turista numerose  bellezze, concentrate nel suo centro storico, che raccontano i fasti di una città per lungo tempo capitale di un ducato, quello dei Signori d'Este, che qui risiedettero dal 1598. L'Unesco ha riconosciuto il valore universale dei suoi tesori dichiarando Il Duomo, Piazza Grande e la Torre Ghirlandina Patrimonio Mondiale dell'Umanità. Piazza Grande è il cuore della vita modenese e il luogo in cui sono riuniti i monumenti più significativi e più amati: il Duomo, opera del grande architetto Lanfranco e dello scultore Wiligelmo, uno dei massimi capolavori del Romanico europeo;  il Palazzo Comunale, la cui costruzione ha conosciuto diverse fasi a partire dal Medioevo; a poca distanza dalla Ghirlandina, il seicentesco Palazzo Ducale, opera di Bartolomeo Avanzini, oggi sede della prestigiosa Accademia Militare. Lungo la via Emilia, la grande arteria romana che attraversa la città, in Piazza Sant'Agostino si affacciano l'omonima Chiesa, che conserva il  "Compianto del Cristo morto" del Begarelli, scultore modenese del 1500, e il Palazzo dei Musei, sede di numerosi istituti culturali tra cui il Museo Civico d'Arte e quello Archeologico – Etnologico; la Galleria Estense, importante collezione che testimonia l'interesse della Signoria per le più diverse arti e la Biblioteca estense, con i preziosi codici miniati dal XIV al XVI secolo chiusa per restauri a seguito del sisma del 2012. Nella sede del Palazzo Santa Margherita, è ospitato inoltre il Museo della Figurina; nato dalla appassionata opera collezionistica di Giuseppe Panini.  Da segnalare anche il MEF-Museo Casa Enzo Ferrari. Un avveniristico padiglione dove vivere, tra le automobili più significative della sua vita, la storia di Enzo Ferrari pilota, creatore della Scuderia negli anni ‘30 e costruttore dal 1947.
Da visitare, previo appuntamento, anche la Sinagoga, una delle maggiori in Italia, segno della popolosa comunità ebraica che seguì i Duchi da Ferrara.
Modena, fu importante nella produzione e circolazione del pensiero cabalistico. Grazie all’attività di Mordekhay ben Yehudah Dato fin dal Cinquecento vennero poste le basi di una sensibilità mistica.
La presenza della Sinagoga a Modena in questo luogo è anche il simbolo della pacifica convivenza in città di tutte le minoranze religiose.
A pochi passi da Piazza Grande c’è il Mercato Albinelli, mercato coperto di generi alimentari  inaugurato nel 1931, per ospitare  il commercio che sino ad allora si teneva in Piazza Grande. L’Albinelli fa parte delle botteghe storiche della città di Modena,
qui, si può ancora acquistare il Bensone, dolce che è abitudine inzuppare nel lambrusco o nello spumante nei giorni di festa.