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Enit "Wellness Destinations in Italy" è il tema delle destinazioni europee di eccellenza di quest’anno. I Comuni interessati a partecipare alla selezione, possono presentare la propria candidatura dal 1° agosto al 15 settembre

EDEN Cover 923

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Fino al 15 settembre, si apre il Bando per la candidatura ai premi del progetto Eden selezione 2019 “Wellness Destination in Italy”, cofinanziato dalla Commissione Europea ed incentrato sulle destinazioni di eccellenza legate al turismo del wellness.

Il progetto è rivolto ai Comuni che intendono promuovere la loro destinazione di eccellenza nel campo del turismo del benessere.

L'obiettivo del progetto EDEN è quello di focalizzare l'attenzione sulla diversità delle destinazioni europee e di valorizzare quelle emergenti in cui si stanno sviluppando nuove iniziative turistiche sostenibili.

Ogni paese partecipante sceglie una destinazione vincente e altri quattro candidati finalisti che entreranno a far parte della "rete di destinazione EDEN", finalizzata allo scambio di buone pratiche tra le destinazioni e al marketing di livello internazionale.

Con oltre 350 destinazioni EDEN da 27 paesi europei membri fino ad oggi, la rete EDEN è la più grande rete al mondo nel settore del turismo sostenibile.

Le destinazioni che si candidano dovranno offrire esperienze turistiche autentiche che sviluppino un prodotto sociale, culturale e ambientale sostenibile.

Il processo di selezione si articola due fasi: nella prima, tra il 1°agosto al 15 settembre, il Dipartimento del Turismo riceverà le domande dei comuni candidati, che saranno valutate sulla base dei template di candidatura del progetto.

Il Comitato Nazionale di Valutazione, presieduto dal Dipartimento del Turismo e costituito da ENIT, ANCI e Coordinamento Regionale per il Turismo, procederà all’esame delle candidature pervenute, sulla base di criteri europei e nazionali, nonché attraverso visite sul territorio. Successivamente il Comitato, selezionerà le destinazioni EDEN (1 vincente e 4 classificate) da segnalare alla Commissione Europea.

Il processo che porterà alla selezione di destinazioni turistiche di eccellenza nel campo del turismo del benessere avrà effetti moltiplicatori, connessi ad un incremento dei flussi turistici, a livello europeo, nazionale, regionale e locale:

- a livello europeo, la creazione di reti di destinazioni di eccellenza nei vari Paesi darà visibilità a destinazioni emergenti o ne accrescerà la visibilità per gli aspetti connessi all’offerta di un prodotto wellness;

- a livello nazionale, il progetto servirà a perfezionare le strategie di politica turistica, in quanto costituisce un esempio concreto di collaborazione tra varie amministrazioni, ad individuare nuove piste di riflessione per favorire la destagionalizzazione e la decongestione dei flussi turistici;

- a livello regionale e locale, le strategie elaborate e le politiche messe in atto dagli amministratori e dai responsabili della gestione delle destinazioni selezionate potranno costituire un quadro di riferimento per altre destinazioni che intendono promuovere le loro risorse turistiche nel contesto della sostenibilità.

Allegati da scaricare:





fonte: enit.it

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone - Turismo Culturale

Basta con il pensare ad aumentare la tassa di soggiorno: turismo penalizzato dalla politica

di Cinzia Conti

La tassa di soggiorno, che in Italia vale 270 milioni in 650 Comuni e viene pagata in base al numero delle stelle degli hotel, non è mai piaciuta al mondo del turismo, ma se si ipotizzano strette e rincari allora si scatena la rivolta degli albergatori. "Siamo imprenditori e non esattori, il Governo pensi stanare e a colpire chi gli abusivi che quella tassa non la pagano" dicono in coro gli operatori.

    "In Italia - attacca il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca - succede sempre la stessa cosa: ogni volta che un settore rialza la testa, come è successo al turismo che dopo tanti patimenti ha dato quest'estate segnali di ripresa, si pensa subito ad aumentargli le tasse. Basta con il pensare ad aumentare la tassa di soggiorno. Inviterei piuttosto il Governo a fare i controlli e far pagare la tassa a tutti quelli che la devono pagare, a cominciare dai bed and breakfast abusivi (ne spuntano ogni giorni di nuovi) e agli affitti in nero di seconde case (anche di una sola notte) soprattutto a Milano e a Roma".

    "L'imposta di soggiorno in Italia è già oggi di gran lunga la più alta d'Europa ed immaginare un ulteriore incremento sarebbe di fatto un suicidio sapendo in più che non si tratta di una tassa di scopo i cui introiti vengono spesi per migliorare i servizi offerti ai turisti" dice Giorgio Palmucci, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi, secondo cui "l'ipotesi che i ministeri stanno valutando sarebbe ancora una volta un esempio di come tale tassa serva solo per coprire buchi di bilancio dei comuni".

    "Se questo è il modo con cui si vuole sostenere un settore chiave dell'economia che in questi mesi dava finalmente segnali positivi, non serve nemmeno fare commenti" gli fa eco il presidente di Federturismo Confindustria Renzo Iorio. "Basta massacrare i turisti stranieri in un momento i cui si sta cercando di rilanciare l'immagine dell'Italia nel mondo - aggiunge - e basta randellare quelli italiani in un momento in cui il turismo interno cominciava a riprendersi. Mettiamo a confronto i 14 euro di tassa pagati da una coppia a Roma (con servizi e attenzioni sui trasporti ecc. oggettivamente discutibili) e 3 che si pagano a Parigi. Non ci paragoni. E poi ci si stupisce che i flussi si spostano?. L'imposta va diminuita e, come diciamo da anni, spalmata sulla pluralità di soggetti che fanno parte del turismo (dai bar ai ristoranti etc.) sul modello della City Tax di New York".

    Secondo Filippo Donati, presidente Assohotel Confesercenti, il cuore del problema è come vengono investiti questi soldi: "La nostra classe dirigente si è abituata a spendere e non a investire e questo si vede chiaramente dalle nostre ferrovie e dalle nostre infrastrutture. Diamoci regole chiare e precise e investiamo questi soldi per dare i servizi ai turisti. Basta colpire sempre gli stessi, gli albergatori, che tra l'altro già pagano tutte le tasse".
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