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Centri estivi, crescono costi per le famiglie, fino al +4%



Le scuole stanno finendo e sono numerosi i genitori che si preparano ad organizzare le giornate dei propri figli mentre loro sono impegnati al lavoro. In attesa delle agognate vacanze, sono molti i ragazzi che frequenteranno i centri estivi. Ce n'è per tutti i gusti, dai corsi di lingua, a quelli di arte, ai corsi sportivi. La costante sono i costi. Anche quest'anno l'O.N.F. - Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha effettuato il monitoraggio dei costi relativi a queste attività. Dai dati raccolti è emerso che il costo medio settimanale è pari a 168 euro per un centro estivo in una struttura privata (+4% rispetto al 2018). Il costo scende fino ad Euro 96 euro (+1% rispetto al 2018) per i ragazzi che frequenteranno il centro estivo solo mezza giornata (fino alle ore 14). Esiste inoltre, in alcuni casi, l'opzione del pranzo al sacco: portando pranzo e merenda da casa il costo della giornata si riduce a 74 euro a bambino (-1% rispetto al 2018). Per quanto riguarda, invece, il prezzo rilevato per i centri estivi organizzati in strutture pubbliche, il costo si aggira intorno ai 50 euro per metà giornata (invariato rispetto al 2018), e ai 81 euro per il tempo pieno (+4% rispetto al 2018). 

La differenza riscontrata tra pubblico e privato è dovuta a diversi fattori: oltre alle strutture che ospitano i bambini (che per i centri estivi pubblici sono perlopiù istituti scolastici) il costo varia notevolmente anche in base alla tipologia delle attività ludiche e socio-educative svolte. Questi i numeri rilevati da Federconsumatori su base mensile: 

- 672,00 Euro mensili per ogni bambino o ragazzo che frequenta
strutture private 

- 324,00 Euro per chi frequenta quelle pubbliche.
"Per molte famiglie si tratta di importi insostenibili", osserva Federconsumatori che fa notare come per questo, all'insegna del risparmio, sono nate negli ultimi anni forme di condivisione e collaborazione: "tate condivise", che accudiscono fino a 4 bambini; genitori che programmano a turno le ferie per prendersi cura dei propri figli e degli amichetti più stretti, senza contare l'aiuto spesso insostituibile dei nonni. (ANSA).

Hotel Aurora Alba di Canazei: family hotel

Dal 2 al 9 luglio 2016 Hotel Aurora sarà la sede del campeggio famiglie 2016 Santo Stefano.
Per le adesioni e informazioni: - Paolo cell. 3496026181; diac.  Enrico 3489805145 o anche dopo la S. Messa...
Hotel Aurora Canazei
Streda de Costa, 240
38030 Alba di Canazei - Trento

 L’Hotel è in posizione soleggiata ad Alba di Canazei, nei pressi dello stadio del ghiaccio e dista meno di 500 metri dalla funivia del Ciampac e dalla nuova Funifor Doleda (apertura Dicembre 2015), che collega Alba di Canazei con il Belvedere.L’accesso al Sellaronda avviene quindi in soli 5 minuti.

Le camere e gli ambienti arredati in legno secondo la tradizione ladina contribuiscono a creare l’atmosfera ideale per vacanze all’insegna della tranquillità e del relax, tra le più belle montagne delle Dolomiti, elette patrimonio dell’Unesco. Stupende passeggiate in estate e discese con gli sci d’inverno vi attendono ai piedi dei gruppi del Sassolungo e del Sella in uno scenario incomparabile di colori e profumi.
Gli appassionati di mountain bike e bici da corsa da noi troveranno un vero Bike Hotel, con deposito per biciclette, officina per le piccole riparazioni e servizio di lavanderia gratuito. Nel corso dell’anno proponiamo numerose offerte speciali per i ciclisti.
I bambini possono giocare con tranquillità nell’antistante parco giochi Comunale, mentre i genitori si rilassano nella wellness & spa dotata di sauna finlandese e bagno turco (incluso nel prezzo).
Gli amanti della tavola potranno assaporare i piatti tipici della Val di Fassa e della cucina italiana, preparati con cura. Il nostro Chef vi conquisterà con le sue prelibatezze!
Poniamo sempre particolare attenzione a chi soffre di intolleranze alimentari, offrendo menu personalizzati.
Internet: gli ospiti hanno a disposizione la rete wireless gratuita al piano terra, in terrazza ed in tutte le camere.



segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone - turismoculturale@yahoo.it 


Cavallino Bianco primo kinderhotel italiano aperto a famiglie gay

di Eugenia Romanelli

Gli hotel per famiglie, sogno di chiunque abbia bambini al seguito, sono diventati ormai anche in Italia un’eccellenza, almeno al pari, se non di più, di quelli dei mitici paesi nord-europei, da sempre primi per qualità ed efficienza dei servizi. Basti pensare ai pluridecorati - secondo Trip Advisor - La Grotta di Vigo di Fassa, Piz Galin di Andalo, o Gambrinus Mare di Cattolica. Per non parlare del Cavallino Bianco di Ortisei, da tre anni giudicato il migliore del pianeta per la sua categoria: family hotel. Proprio lui, quest’anno, ha inserito nella propria mission l’apertura a tutte le famiglie contemporanee: “Accogliamo famiglie same sex con bimbi al seguito, sia con due mamme, sia con due papà. O famiglie ricomposte, o allargate, o monogenitoriali. In tutto il mondo il concetto di famiglia si è da tempo ampliato, ed è ora che anche l’Italia ne ridefinisca l’identità”, dice Ralph A. Riffeser, il creatore del nuovo Grand Hotel, nato dalle ceneri del Posta Hotel, di proprietà del padre.

Una scelta coraggiosa, visto che oltre il 70 per cento delle cento famiglie ospitate nelle cento stanze del Cavallino Bianco sono italiane, ossia provenienti da un paese che ad oggi ancora non riconosce per legge i diritti delle famiglie omogenitoriali, né rende possibile la monogenitorialità. “Per me è un orgoglio – continua Riffeser, un vero vanto poter ospitare formazioni familiari differenti: la diversità è sempre un dono immenso, un trampolino per ogni evoluzione”. Sfida non banale: stiamo infatti parlando di un’icona mondiale in quanto a rappresentazione della famiglia italiana, luogo d’élite dove le élite si incontrano e si confrontano, sorta di prova generale di convivenza tra famiglie di diversa provenienza, dal profondo sud al nord d’oltralpe. Per immaginarlo però bisogna raccontarlo.

A differenza di quanto si potrebbe pensare, ciò che caratterizza questo luogo non è l’onnipresenza dei bambini, le risa o i pianti, i giochi ovunque, le pappe sempre, e un mondo esclusivamente a loro dedicato. No. Il protagonista indiscusso è il piacere dei genitori. Un piacere fatto di lusso, di sfizi, di eccellenze, e soprattutto di pace e serenità. A cominciare, s’intende, dalla serenità dei figli. Ed è questa la filosofia del Cavallino, che lo differenzia da tutti gli altri kinderhotel (per dirla alla tedesca, indiscussa patria del genere): un posto dove genitori e figli, insieme, possano provare emozioni positive senza sacrifici e senza fatiche.

All’arrivo viene consegnato un albero di legno dove andranno attaccate le foglioline che il personale consegnerà per ogni iniziativa a cui si è partecipato: escursioni, trattamenti, aperitivi, spettacoli serali (c’è anche un piccolo teatro), giochi, etc. Le foglie hanno colori diversi a seconda che si tratti di una iniziativa pensata per la coppia, per il singolo, per il bambino, o per tutta la famiglia. “L’albero, che è il nostro simbolo, serve a stimolare un equilibrio familiare basato sulla soddisfazione di bisogni e desideri di ogni membro della famiglia, vista da ogni angolazione: il singolo, la coppia, i genitori, i figli”, spiega Riffeser. E in effetti le possibilità sono tante per tutti, e ben distribuite: dalla saletta riservata al lume di candela per una cena romantica mentre i figli giocano al Lino Land (il grande asilo del primo piano ha iniziative diverse a tutte le ore del giorno, fino alle 21), all’escursione guidata dall’esperto Markus (con passeggini sportivi in dotazione, o senza figli) nei sentieri o sulle piste più belle dell’Alpe di Siusi, del Sassolungo, dello Sciliar, dei monti Seceda e Rasciesa, o della Val Gardena; dagli spettacoli per tutta la famiglia al Teatro, ai trattamenti benessere in solitudine o in coppia; dalle piscine con gli scivoli d’acqua per bambini, a quelle con acqua calda all’aperto o in grotta; dai massaggi family, alle ventilazioni aromatiche in sauna; fino ai piatti dello chef, sempre curatissimi anche per i bambini, mentre eleganti camerieri servono con qualche sorriso in più per i piccoli portate locali e internazionali.

“Quando ci sono capitate famiglie omogenitoriali – racconta Emi Bonifacio, maitre d’hotel – tutto lo staff è stato pronto ad accoglierle con cura particolare, proprio per evitare che potessero sentirsi diverse dalla maggior parte delle altre famiglie. Con gli italiani è sempre un po’ più difficile perché di solito non si dichiarano. Per gli inglesi o i tedeschi invece è cosa normale, e non esistono imbarazzi di alcun tipo”. In effetti è bello pensare che un giorno, nel segnaposto del tavolo riservato ad ogni famiglia, possa comparire il doppio cognome delle famiglie same sex, proprio come adesso si trova scritto il cognome del marito.
ansa