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POMPEI “MUSEO PER TUTTI”: Due guide scaricabili gratuitamente per favorire l’esperienza di visita alle persone con disabilità intellettiva a Pompei

 

Un altro tassello per implementare l’accessibilità e la fruizione dell’antica città di Pompei. Il Parco Archeologico aggiunge alle iniziative volte a favorire l’inclusione di tutti i cittadini al patrimonio culturale le guide “Museo per tutti – Pompei", nate dalla collaborazione con l’équipe di Museo per tutti dell’associazione L’abilità onlus in collaborazione con Fondazione De Agostini. Grazie a queste guide, redatte in linguaggio Easy to read e con i simboli della Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA), il Parco archeologico diventa accessibile alle persone con disabilità intellettiva. 

 

Le guide realizzate per il Parco Archeologico insieme a L’abilità onlus, saranno presentate il 22 aprile ore 11,00 durante un evento a cui parteciperanno il Direttore Generale del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, la Responsabile per l'investimento 1.2 accessibilità per la Direzione generale Musei, Maria Rosaria Lo Muzio, la Responsabile per l’ accessibilità del Parco, Arianna Spinosa, ilDirettore dei servizi di L’abilità onlus, Carlo Riva, Marcella Drago, Segretario Generale della Fondazione De Agostini che ha sostenuto il lavoro di Museo per tutti a Pompei, e le associazioni Il Tulipano Onlus, la Scintilla e il Dismet (Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali) della Federico II con i ragazzi con disturbi dello spettro autistico e/o con disabilità intellettiva che, nell’ambito dei loro percorsi terapeutici, seguono alcuni progetti finalizzati all’inserimento occupazionale attraverso la fruizione del patrimonio culturale presso e in collaborazione con il Parco. Saranno inoltre presenti alcune classi del Liceo Pascal di Pompei, che partecipano attivamente ad iniziative di inclusione e accessibilità presso il sito di Pompei. 

Mic, ingressi gratuiti in musei e parchi statali il 25 aprile e 2 giugno

 

Il 25 aprile 2024, in occasione della Festa della Liberazione, i musei e i parchi archeologici statali saranno aperti gratuitamente. Alla #domenicalmuseo (12 giornate l’anno), quindi, anche nel 2024 si aggiungono 3 date a ingresso libero nei luoghi della cultura: 25 aprile, 2 giugno e 4 novembre.

«Anche quest’anno rinnoviamo l’iniziativa e così il 25 aprile sarà la prima di tre nuove giornate gratuite per associare a ricorrenze altamente simboliche per la nazione la visita nei luoghi della cultura», ha sottolineato il ministro Gennaro Sangiuliano.

Le visite si svolgeranno nei consueti orari di apertura, con accesso su prenotazione dove previsto. Per tutti i dettagli è possibile consultare il sito del ministero alla pagina dedicata: https://cultura.gov.it/evento/25-aprile-2024 

lagenziadiviaggimag.it

Pisa museo a cielo aperto più esteso d'Italia per street art

 

Quattromila metri quadrati di superfici dipinte, 15 autori, 25 opere diffuse: è a Pisa il più esteso museo a cielo aperto dedicato all'arte urbana in Italia.
    Nella città che ha ospitato Keith Haring e custodisce il suo ultimo murale, "Tuttomondo", una nuova generazione di artisti ha dato vita nel corso del tempo a una serie di opere diffuse tra il centro cittadino, la darsena e il quartiere di Porta a Mare.
    Un intervento curato dall'associazione Start Attitude e del suo fondatore Gian Guido Grassi, sostenuto da Consiglio regionale toscano, Provincia e Comune di Pisa, Fondazione Pisa e Fondazione Palazzo Blu.
    Con il completamento dei murales a cura di Etnik e Zed1 al deposito della polizia idraulica di Pisa, parte della prima edizione del Festival della Strada (visitato da 30mila persone tra ottobre e gennaio scorsi) e di un ampio progetto di rigenerazione urbana sostenuto dal Consiglio regionale, si presenta oggi un nuovo itinerario, da percorrere a piedi o in bici, per conoscere passato e presente della città e di una forma d'arte in costante evoluzione, alla quale recentemente hanno aperto le porte musei e istituzioni culturali di alto livello.

"La street art - ha detto il presidente del Consiglio toscano Antonio Mazzeo - ha la caratteristica unica di far entrare l'arte nella vita quotidiana delle persone, non serve entrare in un museo per ammirarla, riesce a rendere più belli i nostri quartieri.

Anche questo è una parte della bellezza che la nostra Toscana ci regala nei borghi, nei centri storici, nei nostri paesaggi, collinari e di mare, ma anche sui muri di un edificio". Secondo il sindaco Michele Conti, "Pisa è oggi a pieno titolo tra le capitali europee della street art: abbiamo sostenuto con convinzione il progetto che ha permesso di realizzare un nuovo itinerario urbano, un percorso di arte diffusa tra il centro e il quartiere di Porta a Mare, grazie alla creatività di artisti di nuova generazione che hanno saputo ispirarsi ai grandi personaggi e alla storia della nostra identità cittadina". Il curatore Gian Guido Grassi ha ricordato che "il Festival della Strada diventa parte dell'eredità della città stessa".
   

ansa.it

A Firenze riapre La Specola, 13 nuove sale per il museo scientifico

 

Fu aperto il 21 febbraio 1775 come 'Imperiale e reale museo di fisica e storia naturale' per volere dal granduca di Toscana Pietro Leopoldo, ed è considerato il primo esempio in Europa di museo scientifico aperto a tutti.

Oggi, la Specola ha festeggiato il suo compleanno riaprendo le porte della storica sede di via Romana a Firenze, dopo cinque anni di chiusura necessari per un intervento di riqualificazione e ammodernamento che ha portato anche a 13 nuove sale espositive.

Per l'occasione, l'Ateneo fiorentino - la Specola fa parte del Sistema museale univeristario - aveva messo a disposizione 4.600 ingressi gratuiti andati sold out nel giro di due ore.

Tale è stato l'entusiasmo per il ritorno di un luogo celebre per l'ampia collezione zoologica (4.600 gli esemplari oggetto di manutenzione durante i lavori), la più grande raccolta al mondo di cere anatomiche settecentesche, il Salone degli scheletri, la Tribuna di Galileo e il Torrino astronomico. Da oggi questo storico percorso di visita si arricchisce di altri 700 metri quadri complessivi di spazi espositivi dedicati alla ceroplastica, alle cere botaniche e alle raccolte mineralogiche che tornano ad essere esposte alla Specola dopo un secolo e mezzo nella sede di via La Pira (in cui erano visibili solo agli studiosi). A spiccare poi è la collezione medicea di pietre lavorate (coppe, vasi, oggetti ornamentali), con esemplari come le due coppe in diaspro e una coppa in giada nefrite di Lorenzo il Magnifico, ma anche la tazza in lapislazzuli a forma di conchiglia di Cosimo I. L'esposizione illustra anche l'evoluzione dei minerali grazie a campioni unici al mondo: dalle tormaline ed ematiti dell'Elba agli enormi cristalli di topazio e acquamarina del Brasile. Nuovi spazi sono dedicati alla genesi e all'evoluzione della ceroplastica fiorentina: dai primordi legati alla scuola bolognese e all'opera dell'artista siciliano Gaetano Zumbo (1656-1701) fino alla nascita nel 1771 dell'Officina ceroplastica proprio a la Specola. Dopo oltre un secolo torna visibile anche la collezione delle cere botaniche costituita da piante e frutti di grande realismo e bellezza, ma anche le straordinarie tavole in cera di anatomia, istologia e patologia botanica. Il singolare connubio di arte e scienza, tipico delle realizzazioni ceroplastiche fiorentine, è ben riflesso nei dipinti di Bartolomeo Bimbi, pittore a servizio dei Medici e autore di nature morte di fiori e frutti, caratterizzate da un intento di catalogazione scientifica. Grazie ai lavori di riqualificazione, finanziati con 3,5 milioni dalla Regione Toscana e 2,5 milioni dall'Ateneo di Firenze, il Museo può contare anche su biglietteria e bookshop rinnovati, oltre che su nuovi impianti in grado di preservare e valorizzare al meglio la ricchissima collezione della Specola: nei depositi, infatti, si conservano altri 4 milioni di esemplari a disposizione degli studiosi di tutto il mondo.

ansa.it

Reggio Emilia, musei aperti nella settimana di Ferragosto

Per chi resta in città in questo lungo ponte del ferragosto è possibile visitare gratuitamente diverse sedi museali. Inoltre martedì 15 agosto saranno aperti al mattino dalle ore 10 alle 13 Palazzo dei Musei e il Museo del Tricolore. REGGIO EMILIA – I Musei Civici di Reggio contengono raccolte e collezioni riferibili all’Archeologia (Mosaici romani, Museo Chierici di Paletnologia, Portico dei Marmi-sezione romana, Museo di Regium Lepidi), EtnografiaStoria dell’Arte (Galleria dei Marmi-sezione medievale, Mosaici medievali), Storia Naturale (Museo Spallanzani, Raccolte zoologiche, anatomiche, botaniche, geo-mineralogiche e paleontologiche), Storia della città.
Nelle quattro gallerie disposte a quadrilatero l’allestimento propone una narrazione dalla Preistoria del territorio Reggiano, fino alla presenza etrusca e alla conquista romana, all’alto-medioevo, per proseguire verso i secoli degli Estensi fino al Primo Tricolore. Il percorso termina con le sale dedicate all’Ottocento e alla contemporaneità, rappresentata dal vasto patrimonio fotografico delle opere, esposte a rotazione, di Luigi Ghirri. Inoltre al piano terra del Palazzo dei Musei è visitabile la mostra “Parliamo ancora di me. Zavattini tra parola e immagine”, curata da Alberto Ferraboschi e Alessandro Gazzotti, che intende illustrare la sostanziale organicità e coerenza dell’opera zavattiniana nell’impegno per una riflessione sulla propria autorappresentazione e la sua trasfigurazione nel campo della scrittura e della pittura.
Aperto anche il Museo del Tricolore nei locali prospicienti la Sala del Tricolore. In mostra, documenti e cimeli relativi alla storia della bandiera e l’importante nucleo di opere del progetto “Novanta artisti per una bandiera”. Il percorso espositivo inizia con gli spazi riqualificati al piano terra, intitolati Ispirazione Tricolore, dove il Museo del Tricolore si apre al confronto con l’arte contemporanea e la creatività, con l’importante nucleo di opere del progetto Novanta artisti per una bandiera, voluto da Deanna Veroni per il sostegno dell’Ospedale della Mamma e del Bambino e donato dalla famiglia Storchi alla città. Al primo piano, la sezione Bandiera Tricolore (ex sala Napoleonica) documenta la storia delle vicende politiche di Reggio Emilia dal 1796 all’inizio della Restaurazione. Il percorso espositivo si snoda su due linee parallele: la storia della bandiera nazionale e la storia delle vicende politiche di Reggio Emilia, dalla nascita della Repubblica Reggiana alle testimonianze del contributo offerto dai reggiani alle battaglie per il riscatto nazionale. Al secondo piano, nella sezione Italia Tricolore (ex sala Risorgimentale) sono esposti materiali e cimeli che vanno dalla Restaurazione al completamento dell’Unità Nazionale fino al 1897 anno delle celebrazioni del primo centenario del Tricolore che culminarono con il celebre discorso di Giosuè Carducci. Il percorso si compie nella settecentesca Sala del Tricolore, edificio confinante con il palazzo Casotti, dove il 7 Gennaio 1797 i delegati delle città di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia decretarono e proclamarono la nascita del vessillo verde, bianco e rosso quale emblema della Repubblica Cispadana.
La collezione del Museo del Tricolore venne avviata da Gaetano Chierici e poi arricchita da Naborre Campanini. L’idea di un Museo dedicato al Tricolore si deve però allo storico Ugo Bellocchi, che nel 1966 ricostruì, su basi documentarie, il modello del primo Tricolore. Nel fine settimana è possibile visitare anche la Galleria Parmeggiani, singolare esempio di casa-museo dell’ottocento che si è aggiudicata per l’anno 2023 il marchio “Case e studi delle persone illustri dell’Emilia Romagna“.  Il palazzo visitabile in Corso Cairoli, di stile gotico-rinascimentale, fu fatto costruire da Luigi Parmeggiani tra il 1925 e il 1928, su progetto dell’ingegnere reggiano Ascanio Ferrari per ospitare la sua raccolta d’arte. Sia dentro che fuori, esso sembra esprimere una sintesi di modelli del mondo antico, medievale e rinascimentale, perfettamente in sintonia con le caratteristiche della collezione ospitata, che riunisce infatti diversi nuclei: la raccolta del pittore, collezionista e antiquario Ignacio Leon y Escosura, i falsi Marcy, preziosa e rara testimonianza dell’artigianato artistico e del gusto collezionistico ottocentesco, e per finire, la produzione pittorica di Cesare Detti (1848 – 1919) collega di Escosura a Parigi e suocero di Parmeggiani. Martedì 15 agosto resteranno chiusi la Galleria Parmeggiani, il Museo di Storia della Psichiatria, chiuso per manutenzione fino a data da destinarsi, il Mauriziano, il Museo del Santuario della Beata Vergine della Ghiara. Palazzo dei Musei –  orari per tutto il mese di agosto: martedì, giovedì, domenica10.00 – 13.00; mercoledì, venerdì, sabato 10.00 – 13.00 / 21.00-24.00; lunedì chiuso. Galleria Parmeggiani – orari: venerdì 10.00 – 13.00 / 21.00 – 24.00, sabato, domenica e festivi 10.00 – 13.00. Chiuso da lunedì a giovedì. Museo Del Tricolore:  orari di accesso sono da martedì a venerdì 10.00 – 13.00, sabato, domenica e festivi 10.00 – 13.00 /15.00 – 19.00. Lunedì chiuso. INFO: www.musei.re.it
stampareggiana.it

Viaggi Arte Ferragosto al museo, gli statali aperti in tutta Italia

Il ministero della Cultura comunica che "durante il ponte di Ferragosto, i musei, i parchi archeologici e i luoghi della cultura statali tra cui castelli, abbazie, complessi monumentali, ville e giardini resteranno aperti il 14 e il 15 agosto 2023.

Per l'occasione, alcuni istituti posticiperanno ad altro giorno della settimana la chiusura prevista il lunedì o il martedì.

Le visite si svolgeranno nei consueti orari di apertura e secondo le modalità di fruizione stabilite dalle singole strutture, inclusa la prenotazione dove prevista. Si sottolinea che quelle del 14 e 15 agosto non sono aperture gratuite".
    L'elenco, in continuo aggiornamento, è disponibile su https://cultura.gov.it/evento/ferragostoalmuseo2023. Si consiglia comunque di consultare anche i siti ufficiali di ciascun museo.
    "È un'occasione straordinaria per offrire a cittadini e turisti l'opportunità di scoprire il patrimonio culturale nazionale anche nei luoghi di vacanza e nelle città d'arte", ha dichiarato il ministro Gennaro Sangiuliano.
   

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Museo d'Arte per bambini supera visitatori prima del Covid

 - Aumentano le presenze al Museo d'arte per Bambini di Siena che nei primi quattro mesi dell'anno ha segnato un incremento dei visitatori anche rispetto allo stesso periodo del 2019, prima del Covid. Da gennaio ad aprile 2023 il numero ingressi è stato di 2.974 visitatori da tutta Italia.

Effettuate 150 attività educative e didattiche. Nello stesso periodo del 2019 i biglietti furono 2572. Il Museo d'Arte per Bambini offre 15 proposte diversificate per le scuole e le famiglie in base alle fasce di età. Previsti progetti rivolti al pubblico fragile e alle scuole medie e superiori. "L'offerta didattica del Museo d'arte per Bambini nasce dalla necessità di coltivare un dialogo diretto con il mondo della scuola - spiega Michela Eremita - L'obiettivo principale è rendere gli studenti protagonisti dell'esperienza museale, stimolando la loro curiosità conoscitiva ed esperienziale mediante la proposta di contenuti mirati e attività laboratoriali dedicate".
    L'offerta è stata suddivisa in aree a tema (Collezione Museo d'arte per bambini, Santa Maria della Scala, Museo Archeologico Nazionale, Collezione Piccolomini-Spannocchi e alcune delle Mostre temporanee) che corrispondono agli ambienti museali con la loro specifica offerta artistica". Il Museo nasce a Siena nel 1998 e fin da subito si è affermato con iniziative dedicate al mondo dei ragazzi. Dal 2007 si è trasferito al Santa Maria della Scala. "Ai bambini e alle famiglie sono dedicate attività a tema che permettono di scoprire differenti aspetti del complesso museale - racconta Eremita -. L'offerta è pensata per consentire ai genitori di vivere gli spazi insieme ai figli con visite interattive, giochi e attività di laboratorio dove sperimentare tecniche artistiche". Un altro aspetto particolarmente importante è dedicato alla cura e alla progettazione di percorsi interamente rivolti a persone in situazioni di disabilità e, più in generale, alle categorie fragili. (ANSA).
   

Museo e scuola di restauro nell'antica fabbrica d'armi

TORRE ANNUNZIATA - Sull'antica targa c'è scritto "Real fabbrica d'armi", ma a Torre Annunziata lo chiamano da sempre Spolettificio.

Ora per lo 'Stabilimento militare Spolette', una struttura industriale di circa 80.000 metri quadrati fondata nel 1758 per volontà di Carlo di Borbone, si apre una nuova vita: l'obiettivo è di trasformarlo in un innovativo polo storico-archeologico-ambientale nel centro della città campana, con sale espositive e anche una scuola di restauro. A questo mira il protocollo d'intesa firmato oggi dal ministro della Difesa Guido Crosetto, della Cultura Gennaro Sangiuliano, dal direttore dell'Agenzia del Demanio Alessandra dal Verme e dal commissario straordinario di Torre Annunziata, Enrico Caterino.

La grande struttura industriale, che durante la prima Guerra mondiale arrivò ad impiegare tremila operai impegnati nella costruzione di spolette e proiettili, ha visto via via trasformare e ridimensionare la sua attività: niente più armi, ma ricondizionamento di mezzi militari dismessi e, durante la pandemia, produzione di mascherine. Ora l'accordo prevede, tra l'altro, di annettere alcune porzioni dello Spolettificio al sito archeologico di Oplonti (che include la villa d'otium, detta 'Villa di Poppea' e la dimora rustica 'di Lucius Crassius Tertius'), realizzando strutture dedicate all'accoglienza dei visitatori, con nuovi spazi espositivi e aree di parcheggio. Gli edifici settecenteschi saranno destinati ai servizi culturali, con una scuola di restauro e ampi depositi per i rinvenimenti archeologici.
    "L'Italia - sottolinea Sangiuliano - vanta insediamenti militari di grande valore storico che, ove dismessi dalla Difesa, possono avere una validissima fruizione culturale. La Real Fabbrica d'Armi di Torre Annunziata è uno di questi. Oltre ad ospitare spazi ricettivi e di accoglienza per i visitatori di Oplontis, verrà insediata una scuola di restauro per la formazione professionale necessaria alla manutenzione del patrimonio, un deposito per le opere da restaurare e uno spazio espositivo".
    "Il protocollo - spiega Crosetto - è un esempio di come i beni dello Stato possano essere valorizzati, reimpiegati, mantenendo in parte la funzione che hanno, in questo caso, da centinaia di anni. I beni vanno custoditi, da chi li amministra pro tempore, come se fossero i propri e possono essere riutilizzati sia pensando alla cultura, che in un territorio come questo rappresenta un motore fondamentale, sia pensando alle esigenze di sicurezza e legalità, sia aprendosi alla voglia di futuro e al bisogno di lavoro della collettività".
    Per la direttrice dell'Agenzia del Demanio dal Verme, l'accordo è un primo passo per "rivitalizzare un luogo che è stato strategico in passato e che può tornare ad esserlo ancora oggi".
    Tra gli obiettivi dell'intesa c'è anche quello di avviare interventi di riqualificazione urbana che rigenerino il territorio e incentivino la mobilità sostenibile: sarà infatti realizzato un nuovo collegamento pedonale fra i rioni Provolera e Murattiano mediante un sottopasso che taglierà longitudinalmente lo stabilimento militare. Inoltre, attraverso la rifunzionalizzazione di un'area di circa 10.000 metri quadrati, saranno realizzati nuovi spazi da destinare a Guardia di Finanza e Carabinieri. (ANSA).

Uffizi, per World art awards tra i 20 musei top al mondo

 


FIRENZE - Galleria degli Uffizi tra i venti musei top del pianeta e 'miglior museo italiano al mondo' nel 2023. Il doppio riconoscimento, spiega lo stesso museo fiorentino, arriva dal sito internazionale American Art Awards (www.americanartawards.com), "che ogni anno stila la classifica World art awards, selezionando 20 tra i più affascinanti spazi tra gallerie e musei di tutto il globo.
Tra i criteri chiave della scelta, la reputazione nel settore, l'importanza delle mostre organizzate, i programmi socio-educativi messi in campo, gli artisti rappresentati, il numero dei visitatori ed altri ancora".
    "Il nostro 'Best in Italy' è la Galleria degli Uffizi, il venerato museo d'arte situato adiacente a Piazza della Signoria nel centro storico di Firenze, nella regione Toscana - si legge nelle motivazioni di World Art Awards -. Per noi è il più importante museo italiano, il più visitato, il più grande e il più conosciuto al mondo. Vi sono esposte una collezione di opere inestimabili, in particolare del periodo del Rinascimento italiano. Giotto, Simone Martini, Piero della Francesca, Beato Angelico, Filippo Lippi, Botticelli, Mantegna, Correggio, Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Caravaggio, nonché capolavori della pittura europea, soprattutto tedesca, olandese e fiamminga". Tra i Paesi premiati nel 2023, oltre all'Italia con gli Uffizi, vi sono, tra gli altri, il Canada (Vancouver Art Gallery), il Ghana (Savannah Center for Contemporary Art), il Portogallo (Balcony Contemporary Art Gallery).

ansa.it

Tornano le domeniche gratuite in musei e siti statali. Dal 3 aprile grazie alla fine dello stato di emergenza Covid

 

A seguito dell'adozione del Decreto-legge 24 marzo 2022, n.

24, che ha sancito la cessazione dello stato di emergenza per l'epidemia da COVID-19, tornano le domeniche gratuite nei luoghi della cultura.
    A partire da domenica 3 aprile, ogni prima domenica del mese, i musei, parchi archeologici e luoghi della cultura statali garantiranno l'accesso gratuito a tutti i visitatori che potranno così tornare a beneficiare di un'iniziativa unica per favorire la conoscenza del patrimonio culturale italiano.

Anche le visite durante le domeniche gratuite, come quelle che si svolgeranno durante gli ordinari giorni di visita, dovranno avere luogo nel pieno rispetto delle nuove misure di sicurezza previste dal citato Decreto.
    Dal 1° aprile 2022 per accedere a monumenti, musei, gallerie, parchi, giardini monumentali dello Stato non sarà più richiesto il possesso del green pass rafforzato, né di quello base, mentre resterà l'obbligo di utilizzo di mascherine chirurgiche.
    Alcune sedi sono visitabili solo su prenotazione. Il Ministero della Cultura consiglia di consultare le schede di dettaglio prima di programmare la visita su https://cultura.gov.it/domenicalmuseo. (ANSA).

Al Museo del '900 di Milano la milionaria collezione Mattioli. E' la più importante al mondo. In comodato gratuito le 26 opere

 Il museo del Novecento di Milano ospiterà la collezione Mattioli, la più importante collezione al mondo di opere futuriste e dell'avanguardia italiana di inizio '900 Dichiarata indivisibile e insostituibile dallo Stato nel 1973, è formata da 26 opere fra cui Materia di Boccioni, e lavori di Balla, Carrà, Morandi e Modigliani. La collezione, che ha un valore assicurativo di quasi 143 milioni è stata ceduta in comodato gratuito per 5 anni rinnovabili. Così "il museo del 900 diventa il più importante al mondo sul futurismo" dice all'ANSA Anna Maria Montaldo, direttrice del polo arte moderna e contemporanea del Comune.
L'importanza della cessione non sta solo nel valore in sé delle opere - fra cui 'Mercurio passa davanti al sole' di Giacomo Balla, 'Manifestazione interventista' di Carlo Carrà, 'Bottiglie e fruttiera' di Giorgio Morandi e 'Composizione con elica' di Mario Sironi - ma nel fatto che arricchiscono e completano una collezione già di grande valore. 'Ballerina blu' di Gino Severini, ad esempio, si aggiungerà alla 'Ballerina bianca' già presente. In termini calcistici, sarebbe come unire Messi a una grande squadra dove già gioca Ronaldo.
Dal 1997 al 2015 la collezione Mattioli è stata esposta al Peggy Guggenheim Museum di Venezia. E' invece del 2017 l'annuncio che sarebbe andata per due anni a Palazzo Citterio, cioè lo spazio dedicato al Novecento di Brera, che però non è ancora pronto per l'apertura.
Al momento le opere sono esposte al Museo Russo di San Pietroburgo, come parte fondamentale della mostra 'Futurismo italiano della collezione Mattioli. Cubofuturismo russo del Museo Russo e collezioni private'. A Milano arriveranno la prossima primavera e "la prospettiva - rivela Montaldo - è di presentare la galleria del futurismo con la collezione Mattioli nell'ottobre 2022". (ANSA).



Riapre a Fano il Museo della via Flaminia Multiproiezioni, app immersive, tavoli touch, ricostruzioni in 3D

 

FANO - Multiproiezioni, app immersive, tavoli touch, ricostruzioni in 3D. E’ un museo senza opere, completamente virtuale, ma coinvolgente e suggestivo, quello che riapre i battenti nella città di Fano, in provincia di Pesaro Urbino. Ospitato nella splendente ex chiesa medievale di San Michele e adiacente l’Arco di Augusto, proprio là dove la via Flaminia entrava in città, tracciando il decumano massimo, per poi proseguire fino a Rimini. Un luogo dove, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, poter rivivere lo splendore della Fano romana, snodo strategico sull’Adriatico, e censire il patrimonio archeologico sparso lungo la via Flaminia.

Ecco quindi rinascere virtualmente, grazie a una nuova grandiosa proiezione a parete, le strade e i monumenti dell’antica Fanum Fortunae (così chiamata per via di un famoso tempio dedicato alla dea Fortuna), insieme al basolato della via Flaminia.

Ma anche seguire, lungo le mura della porta augustea, videointerviste con alcuni studiosi del settore, primo tra tutti Pierre Gros, uno dei massimi esperti di architettura romana antica.

Per poi incontrare nella postazione Oculus Go, in un vis à vis virtuale, il grande architetto Vitruvio, pronto ad accompagnare il visitatore all’interno della sua Basilica: visto che Fano è l’unica città dove l’artista documenta, in quel che resta del suo celebre trattato De Architectura, di aver costruito effettivamente un edificio. Tutto da scoprire grazie ad appositi occhiali in grado di immergersi in una realtà aumentata.

Da non perdere infine le ricostruzioni in 3D, inquadrando con appositi tablet le planimetrie a disposizione, e i totem con i video sulla storia del complesso del San Michele.

“E’ un museo unico in Italia, dove è presente una sintesi di tutte le tecnologie oggi a disposizione”, spiega Paolo Clini, ordinario di Storia dell’architettura antica e documentazione digitale del patrimonio all’Università Politecnica delle Marche e responsabile scientifico del progetto. “Tecnologie che vengono declinate per la trasformazione spettacolare e coinvolgente di un patrimonio reale. Perché contestualizzando i resti archeologici facciamo capire cosa esisteva prima: ridando non solo vita a quelle che agli occhi sono solo pietre ma ricostruendo anche siti che non si possono più vedere”. Insomma, un museo - macchina del tempo che permette di muoversi nella città romana e tra i suoi monumenti, visitabile anche sul sito https://distori.org/VIRTUAL_TOUR/MuseoVirtualeFlaminia/index.html

E poi c'è la visita "reale". "Il virtuale non fa altro che aumentare l’aspettativa”, spiega Clini. “E’ una sorta di antipasto: viene anticipata una bellezza che poi si desidera di andare a scoprire".

Non è un caso quindi che Fano sia entrata far parte dell’Itinerario della Bellezza, progetto di marketing territoriale che vede coinvolti 13 comuni della provincia, ideato da Confcommercio Pesaro Urbino/Marche Nord per condurre turisti curiosi negli angoli più suggestivi del territorio.

“Il rinnovato Museo della via Flaminia di Fano, con tutte le sue soluzioni tecnologiche, può diventare il punto di riferimento per un turismo di nicchia come quello archeologico e quindi un volano importante per la destagionalizzazione”, ha dichiarato il direttore di Confcommercio Pesaro Urbino Amerigo Varotti, presente alla riapertura. “Fondamentale è però una gestione museale che si dedichi non solo alla apertura dei locali ma anche ad un’adeguata attività di promozione”.

ansa

Arte: Museo Morandi, auguri per cento anni Wayne Thiebaud

 

Il Museo Morandi di Bologna si unisce agli auguri per i cento anni che l'artista Wayne Thiebaud compirà domenica 15 novembre. Nato nel 1920 a Mesa, in Arizona, è considerato una figura chiave nell'ambito dell'arte contemporanea americana e non solo: suoi lavori sono esposti nelle collezioni di importanti musei come il MoMA e il Whitney Museum of American Art di New York, il San Francisco Museum of Modern Art e l'Art Institute di Chicago.
    Nel 2011 il Museo Morandi ne ha ospitato la personale 'Wayne Thiebaud at Museo Morandi' curata da Alessia Masi con la collaborazione di Carla Crawford, facendo dialogare i suoi lavori con quelli di Giorgio Morandi. A seguito della mostra l'artista ha donato al museo e alla città di Bologna otto opere, tra cui il dipinto 'Tulip Sundae' del 2010. Frequentemente associato alla Pop Art, Thiebaud ha però sempre rifiutato di essere inscritto in un movimento artistico, proprio come Morandi. (ANSA).

Avventure tra le pagine, la lettura si fa al museo. Maratona di eventi in simultanea in tutta Italia da 13 a 15/11

 

ROMA - I libri che diventano protagonisti nei musei e nei luoghi della cultura, in una maratona di eventi digitali riservati ai più piccoli, tra letture animate e laboratori creativi: è Avventure tra le pagine - Leggiamo al museo!, l'iniziativa promossa dall'associazione Kid Pass Culture e dal portale Kid Pass, che si terrà in simultanea in tutta Italia dal 13 al 15 novembre, pensata per permettere a bambini e ragazzi di continuare a fruire di una interessante offerta culturale nonostante le restrizioni dovute alla pandemia.

Tanti i musei che hanno aderito all'iniziativa (il programma completo è consultabile sul sito avventuretralepagine.it): tra questi Ocean Space, il centro nato nel 2019 con lo scopo di alfabetizzare, ricercare e sostenere tematiche oceaniche attraverso l'arte, nel quale si terrà una speciale anticipazione il 12 novembre, con la lettura animata di Oceano (Ippocampo ragazzi) per scoprire le meraviglie del mondo marino, con la partecipazione della vlogger Penny. Nel programma della manifestazione anche l'appuntamento con "Per fare una poesia dadaista" a cura della Collezione Peggy Guggenheim, nel quale si spiegherà come usare ritagli di giornale, libri e riviste, mentre al Museo d'Arte Orientale a Ca'Pesaro si potranno conoscere i Samurai valorosi. 47 rōnin e al Parco degli Alberi Parlanti di Treviso bambini e le famiglie potranno divertirsi insieme assistendo alla proiezione integrale dello spettacolo Caccia grossa tra i libri, della compagnia teatrale Gli Alcuni, in un grande teatro virtuale che unisce tutte le regioni d'Italia; il 14 novembre poi sarà la volta della maratona di lettura organizzata da Kid Pass, in diretta streaming durante tutta la giornata.

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Autunno d'arte a Vienna. Mostre, rassegne e novità nei musei della capitale austriaca

 

Vienna punta tutto sull'arte e sulla cultura, riaprendo musei e prolungando mostre e manifestazioni. Dopo la chiusura per l'emergenza sanitaria le sedi museali della capitale si sono organizzati con visite sicure e iniziative interessanti supportate dalla tecnologia, mentre le esposizioni più importanti sono slittate verso la primavera del 2021.
    Riapre con più aree espositive e tante novità il museo di Sigmund Freud (freud-museum.at); la culla della psicoanalisi, in Berggasse 19, dove Sigmund Freud visse e esercitò per quasi mezzo secolo, si presenta oggi con sale più grandi, un negozio, un caffè e la più vasta biblioteca di volumi sulla psicoanalisi in Europa. Per la riapertura sono in programma tre mostre permanenti, una presentazione di opere d'arte e una rassegna straordinaria che permettono di conoscere meglio il patrimonio culturale freudiano. Tutte le esposizioni sono focalizzate sulla vita e sul lavoro di Freud, sull'evoluzione, la teoria e l'applicazione della psicoanalisi e sulla sua importanza per la società e nell'arte Sono state prorogate anche le date per la celebrazione del 250esimo anniversario della nascita di Ludwig van Beethoven: fino al 10 gennaio 2021 il Salone di gala dell'Österreichische Nationalbibliothek (onb.ac.at), la biblioteca nazionale austriaca, ospita l'evento "Beethoven. Mondo umano e scintilla divina" con l'esposizione di spartiti autografi dei suoi capolavori, 130 lettere originali, pagine tratte dalla Nona Sinfonia e il documento autografo del suo unico concerto per violino (op. 61). La casa-museo di Mozart (mozarthausvienna.at), a Domgasse 5, dove Mozart e Hayden suonavano insieme,fino al 30 gennaio 2022 ospita la mostra "La triade del Classicismo viennese: Haydn-Mozart-Beethoven. Analogie, Parallelismi e Contrasti". E' una rassegna dedicata ai tre giganti della musica classica, alla loro amicizia e all'influenza sull'epoca in cui vissero. Il Kunsthistorisches Museum (khm.at) ospita fino al 24 gennaio 2021 la mostra "Beethoven muove" che omaggia l'artista con disegni, dipinti, sculture, video e performance, mentre il Leopold Museum (leopoldmuseum.org) celebra l'anno di Beethoven con una mostra unica che aprirà il 27 novembre e resterà aperta fino al 4 aprile 2021: "Ispirazione Beethoven. Una sinfonia in immagini. Vienna 1900". E' un'esposizione che fa luce sull'ammirazione che nutrivano per la musica di Beethoven gli artisti della Secessione viennese della fin de siècle, in particolare di Josef Maria Auchentaller, esponente viennese dello stile Liberty e collega di Klimt, che ispirato alla Sesta Sinfonia di Beethoven, detta "Pastorale", realizzò un monumentale ciclo pittorico per la sala della musica del gioielliere Scheid.
    Sempre nel vivace quartiere dei musei il Mumok, il museo d'arte moderna fondazione Ludwig Vienna (mumok.at), ospita fino al 31 gennaio 2021 due mostre: "Andy Warhol Exhibits a glittering alternative", dedicata al celebre pittore pop americano con opere raramente esposte al pubblico, e "Defrosting the Icebox", progetto pioneristico del pittore con opere che rompevano gli standard dei musei tradizionali.
    Tante sono le mostre d'arte contemporanea che si possono visitare in città; tra queste fino al 14 febbraio 2021 nel museo Bank Austria Kunstforum Wien (kunstforumwien.at) si può ammirare l'esposizione "Gerhard Richter: paesaggio", una grande retrospettiva del pittore espressionista. Fino al 13 aprile al Weltmuseum Wien (weltmuseumwien.at), uno dei più importanti musei di etnografia al mondo, c'è la mostra "Gli Aztechi" che fa luce sulla leggendaria produzione artistica e culturale dell'antica popolazione messicana. La sede museale di Heldenplatz è stata completamente ristrutturata con 14 sale espositive e ricche collezioni da tutto il mondo.
    Ma il vero fiore all'occhiello di Vienna è l'apertura dell'Albertina Modern (albertina.at/albertina-modern), il nuovo museo per l'arte moderna e contemporanea: allestito come dependance del celebre museo Albertina, ospita su 2.500 metri quadrati la più importante collezione d'arte austriaca dopo il 1945. Fino al 15 novembre si può ammirare la mostra "Van Gogh, Cezanne, Matisse. La collezione Hahnloser"; dal 2 dicembre al 5 aprile 2021 si potrà vedere la mostra "Now: The Essl Collection", una panoramica della Collezione Essl con 150 capolavori degli artisti più noti dal 1960 a oggi con dipinti, sculture, oggetti, installazioni e video. Nel nuovissimo museo c'è un ritrovo per chi ama l'arte, il Ludwig & Adele Café mit Garten, che offre anche ottimi brunch nel weekend. Infine per il 150esimo anno della sua fondazione il MAK (mak.at), il museo e spazio di sperimentazione per le arti applicate, propone dal 10 dicembre al 18 aprile 2021 la mostra "Josef Hoffmann. Progresso attraverso la bellezza", una presentazione dell'architetto, designer, insegnante e curatore Josef Hoffmann, figura importante del Modernismo viennese e del movimento internazionale "Lebensreform". La mostra propone uno spaccato del rivoluzionario operato di Hoffmann nell'ambito del design, nonché i suoi maggiori progetti architettonici, tra cui il Palais Stoclet a Bruxelles o il Sanatorio Purkersdorf.
    Per maggiori informazioni: vienna.info (ANSA).

Domenica al Museo / 5 gennaio torna la domenica gratuita Da Pompei al Colosseo, dalla Reggia di Caserta agli Uffizi

 © ANSALungo fine settimana dedicato all'arte: con la #domenicalmuseo il 5 gennaio l'ingresso gratuito in tutti i musei e i parchi archeologici dello Stato e dei tanti comuni che aderiscono all'iniziativa. L'elenco degli istituti coinvolti - ricorda il ministero dei Beni culturali e del Turismo in una nota - è visibile su www.beniculturali.it/domenicalmuseo. Lunedì 6 gennaio si terrà poi l'apertura straordinaria dei luoghi della cultura statali in occasione dell'Epifania, con i consueti orari e tariffe.
    Per la prima domenica gratuita del nuovo anno, la campagna digitale del Mibact sarà dedicata alla seconda edizione di Fumetti nei Musei in mostra gratuitamente per il periodo delle festività all'Istituto della Grafica di Roma, mentre una calza speciale, scelta tra le opere conservate nel museo della pubblicità Salce di Treviso, segnerà sui social l'apertura straordinaria dei musei nel giorno della befana. (ANSA).

Il Museo dell'Emigrazione italiana racconta una parte importante della nostra storia e cultura

New York

turismo.it

I fenomeni migratori sono sempre esistiti. Anzi, sono alla base dell'evoluzione umana. Oggi il tema è ampiamente dibattuto, e occupa molto spazio nell'agenda politica di ogni nazione. In Italia, l'argomento è caldo, caldissimo, e spesso chi si accende particolarmente quando afferma che il fenomeno migratorio verso l'Europa va arrestato, dimentica di discendere da un popolo che è emigrato massicciamente, a più riprese. La storia dell'emigrazione italiana è complessa, e non si dovrebbe dimenticarla tanto facilmente: è per mantenere viva la memoria che in Umbria, a Gualdo Tadino, è nato il Museo Regionale dell'Emigrazione Pietro Conti, luogo espositivo ma anche centro di ricerca. 

Il museo nasce per valorizzare il patrimonio storico, culturale e umano dei grandi esodi migratori nostrani. Dalla fine dell'800 si stima che siano partite ben 27 milioni di persone solo dall'Italia. Siamo stati noi gli 'extracomunitari', gli 'invasori' di Stati Uniti, Canada, Brasile, Argentina, e anche di Francia, Svizzera, Germania. E l'integrazione non è sempre stata rose e fiori, anzi. Grazie a coinvolgenti proiezioni video (il museo si avvale dell'esclusivo materiale documentario di Rai Teche e della Radio Televisione della Svizzera Italiana) si può percorrere a ritroso la vicenda di molti nostri antenati.

L'arrivo, il viaggio, la partenza sono raccontati in tre fasi attraverso immagini, documenti e racconti di persone che provenivano da tutte le regioni italiane. Il percorso espositivo è un racconto corale, che parla di addii, nostalgie, difficoltà a mantenere le proprie radici e difficoltà ad inserirsi in un nuovo contesto, tutt'altro che ospitale. Un luogo di memoria, intitolato a Pietro Conti, primo Presidente della Regione dell'Umbria. La popolazione umbra, sebbene nelle prime ondate migratorie partecipasse con numeri trascurabili, arrivò ad essere la settima regione in Italia per partenze tra il 1911 e il 1913. E Gualdo Tadino, insieme ai comuni della fascia dorsale appenninica, è stata protagonista di questa importante vicenda storica e umana.

Secondo la Fondazione Paolo Cresci, che ha messo online una sorta di 'museo virtuale' dell'emigrazione italiana, gli emigrati italiani - considerando una media delle varie ondate - erano prevelentamente originari di Veneto, della Campania, della Sicilia, della Lombardia, del Piemonte e della Calabria. L'eredità degli Italiani emigrati si traduce oggi in numeri piuttosto precisi se si calcolano gli 'oriundi' attualmente presenti nei cinque continenti, ovvero i discendenti degli italiani, che in alcuni paesi costituiscono percentuali altissime della popolazione.

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Il Museo di Palazzo Reale a Genova

Museo Palazzo Reale Genova

Palazzo Reale di Genova nasce inizialmente come dimora patrizia della famiglia Balbi che lo costruì tra il 1643 ed il 1650. Il palazzo venne poi ampliato dai Durazzo tra la fine del Seicento e l’inizio del secolo successivo, prima di essere acquistato nel 1824 dai Savoia. L'edificio è uno splendido esempio di complesso architettonico tipico del '600-'700 genovese con all'interno dei grandi saloni di rappresentanza completi di affreschi, stucchi, dipinti, sculture, arredi e suppellettili appartenuti alle famiglie nobili e reali che lo abitarono. Le volte dei salotti e delle gallerie sono affrescate dai più importanti artsti del barocco e del rococò. Attualmente sono esposte nelle sale opere di celebri artisti genovesi del Seicento, ma anche capolavori di Anton Van Dyck, Tintoretto, Guercino, Luca Giordano, Ferdinand Voet e dei Bassano. 

PERCHE' ANDARE

Il percorso espositivo inizia dalla Sala delle Battaglie nel secondo piano nobile contraddistinta da due importanti tele di inizio Settecento con battaglie navali. Segue il Salone del Tempo, che prende il nome dal soggetto dell’affresco della volta raffigurante “La Verità svelata dal Tempo”, di Domenico Parodi. Alle pareti trovano collocazione 23 dipinti ad opera di Bassano, Tintoretto e Giovanni Benedetto Castiglione detto il Grechetto. Dopo il Salotto della Pace si giunge nella Sala del Veronese chiamata così per la presenza della “Cena di Cristo in casa di Simone il fariseo”, uno dei più famosi capolavori del maestro veneto. Anche se la tela originale è attualmente conservata alla Galleria Sabauda è comunque possibile ammirare una copia seicentesca già presente nel palazzo. La visita raggiunge poi uno degli ambienti più celebri ovvero la Galleria degli Specch, decorato tra gli anni venti e trenta del Settecento. L'ambiente successivo è quello della Galleria della Cappella che conserva un “Cristo alla colonna” di Filippo Parodi. Nella sucessiva Sala del Trono è possibile ammirare tele di Luca Giordano, mentre la Sala delle Udienze conserva il ritratto di Caterina Balbi Durazzo di Van Dyck.

DA NON PERDERE

Ricordiamo infine che nello splendido Appartamento dei Principi Ereditari, visitabile solo il sabato mattina, è possibile incontrare opere di Giovanni Benedetto Castiglione detto il Grechetto, Vincenzo Camuccini, Luca Cambiaso, Carlo Maratta, Domenico Parodi e i ritratti di casa Savoia.

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