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A Marsiglia spunta una spiaggia urbana nell’estate delle Olimpiadi francesi

 

Arriva una nuova spiaggia a Marsiglia. La città francese affacciata sul Mediterraneo sta lavorando all’apertura di un arenile ad accesso pubblico.

La nuova spiaggia andrà ad arricchire i soggiorni estivi nella destinazione, che secondo i programmi dovrebbe ospitare tra luglio e agosto anche alcuni eventi delle Olimpiadi di Parigi 2024, come la vela nella Marina e alcune partite di calcio nello Stade Velodrome.

La nuova spiaggia urbana di Marsiglia dovrebbe essere inaugurata nel mese di giugno, ai piedi del Mucem, il Musée des civilisations de l’Europe et de la Méditerranée, e nelle vicinanze del Vieux-Port. Accessibile gratuitamente, avrà un’estensione di circa 3mila mq.

Verranno installati dei pontili in legno durante la stagione estiva, che consentiranno la creazione di questa zona balneabile compresa tra il Forte Saint-Jean, il Mucem e la replica della grotta Cosquer.

Se approvato definitivamente in consiglio comunale, al progetto verrà destinato un budget è di 6,5 milioni di euro per tre stagioni. Ed è prevista anche una piscina galleggiante per imparare a nuotare.

Nelle intenzioni, una volta entrata a regime la spiaggia con i suoi servizi sarà resterà aperta nelle estati successive dall’inizio di giugno alla fine di agosto. Marsiglia conta già altre spiagge, come Des Catalans e Du Prophete, ma nessuna in questa zona della città.

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Enit, i numeri del Mare Italia al G20 Spiagge

Enit, i numeri del Mare Italia al G20 Spiagge

Continua a veleggiare a favore di vento il prodotto Mare Italia che – secondo i dati ufficializzati dall’Enit in occasione della firma del protocollo d’intesa del G20 Spiagge (le principali spiagge italiane) tenutosi in Toscana – ha generato nel 2018 oltre 429 milioni di notti complessive trascorse nelle strutture ricettive, con uno share sul totale delle presenze turistiche del 30%.

E per l’anno in corso, gli operatori esteri hanno rilevato un trend in crescita per le vendite del prodotto balneare in Italia, nella stagione estiva, che varia in media dal +5% al +15%. Altro elemento qualificante è che sempre più il mare va in tandem con la cultura, abbinato alla visita delle città d’arte e al termale. Tedeschi, austriaci, francesi, spagnoli e russi rappresentano i bacini di turisti più desiderosi di mare italiano. Mentre oltreoceano primeggiano Usa e Cina. Una garanzia anche svizzeri, canadesi e argentini, che confermano il loro trend degli anni passati.

«Il balneare muove l’economia del turismo a ritmi più sostenuti – sostiene il presidente Enit Giorgio Palmucci – Tanto che per la vacanza al mare i turisti stranieri hanno speso dalle nostre parti circa 6,6 miliardi di euro ossia il 20% in più rispetto al 2017. Le entrate dei turisti stranieri per la vacanza al mare aumentano a doppia cifra in quasi tutte le prime 10 regioni (Veneto, Liguria, Campania, Sardegna, Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Puglia, Lazio). Gli aumenti più significativi si sono registrati in Friuli Venezia Giulia (+38,2% 18/17) e Liguria (+34,5%). Proprio partendo dalle potenzialità del settore, Enit vuole rafforzare l’intesa con gli operatori del settore e gli enti coinvolti affinché l’Italia offra la migliore ospitalità possibile e servizi coordinati».

Altro dato interessante elaborato dall’Enit riguarda la spesa dei bagnanti stranieri in Italia: in media a testa ogni turista straniero, infatti, ha speso 91 euro al giorno per la vacanza balneare in Italia nel 2018: +1,1% sul 2017, +17,1% sul 2009. E tra i villeggianti esteri sono i tedeschi a spendere di più: oltre 2,2 miliardi di euro (+32,1% 2018/2017), pari al 34,2% del totale speso dagli stranieri in vacanza nelle località costiere italiane.

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La “spiaggia più bella di Termini Imerese”

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Sono stati necessari quasi “venti analisi delle acque con esito positivo”, ripetute a distanza di un mese l’una dall’altra e durante le stagioni estive, per rendere balneabile quella che oggi viene definita la “spiaggia più bella di Termini Imerese”. Sabbia naturale finissima ed acque limpide e pulite accompagnano un andamento del mare che per portarsi ad altezza di un metro impiega oltre 50 metri: questa località è proprio a dimensione di bambini ed anziani, dove diventano spontanei giochi d’acqua e divertimento continuo per giovani ed adulti di ogni età.
Il 2018 si preannuncia la stagione di rilancio per “Tonnarella Beach”, che prima dell’inquinamento provocato dalle navi Enel, era il punto di riferimento dei bagnanti sia di Termini che dei paesi vicini e di buona parte delle Madonie.
L’ingegnere Mantia, da sempre promotore di posizioni di rilancio turistico della zona industriale, mostra ovvia soddisfazione per questo risultato, che sottolinea, qualora fosse ancora necessario dimostrarlo, la vocazione turistica-naturale di questo territorio. “Un ulteriore motivo per continuare a vigilare contro l’insediamento di attività non ecologicamente sostenibili nel nostro territorio. Faccio inoltre un plauso ad Enel, sempre attenta alle proprie politiche ambientali, che può vantarsi di una spiaggia Balneabile a valle del suo insediamento, perfettamente in linea con le guide programmatiche dei progetti di riqualificazione nazionali denominati FUTUR-E’” – dichiara l’ingegnere -. Mi auguro che Enel voglia riaprire alla città i termini di decisione, avviati sommessamente col progetto FUTUR-E’, al fine di garantire per queste zone un futuro ecosostenibile ed ecocompatibile”.

Con determina sindacale n°167 del 2018 è stata ufficializzata la balneabilità di 400 metri di spiaggia a ridosso dell’area industriale in contrada Tonnarella, ciò dimostra che l’ amministrazione comunale di Termini Iemrese non si vuole negare ad alcuna possibilità di rilancio e di sviluppo economico, soprattutto a seguito della crisi Fiat. Si stanno  studiando le migliori forme, amministrativamente corrette, per affrontare la stagione balneare alle porte, al fine di garantire la corretta fruizione della spiaggia, palesemente la più larga e la più lunga di Termini Imerese, troppo spesso additata come città di mare senza mare. Un plauso all’ufficio tecnico comunale che da anni ha avviato l’iter per le attività messe in essere, ed ai tecnici dell’Azienda Sanitaria Provinciale per le campagne di analisi condotte in queste acque.

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Questo matrimonio s’ha da fare…in spiaggia

Sebbene le statistiche certifichino un costante calo dei matrimoni in Italia – negli ultimi cinque anni ce ne sono stati ben 53mila in meno, e la quota annua è stabilmente sotto i 200mila – c’è ancora chi crede nel sacro vincolo.
E che, anzi, fa di tutto per conferire al suo ‘giorno più bello’ un sapore speciale con la scelta di sposarsi in luoghi inconsueti. Non nella solita chiesa o in una spoglia sala comunale, ma magari sulla cima di una montagna o in una spiaggia. Una soluzione un tempo a disposizione solo degli sposi stranieri o dei protagonisti delle soap opera d’oltreoceano, ma oggi divenuta una possibilità consentita dalla legge italiana, dal 2014, sia per i matrimoni religiosi (basta convincere il proprio parroco, che dovrà inviare una lettera formale al vescovo con una richiesta motivata degli sposi) quanto per quelli civili.
Da Nord a Sud sono tante le amministrazioni che, per fare cassa, hanno promosso specifici bandi comunali per selezionare gli stabilimenti dove si può celebrare la cerimonia in spiaggia, con tariffe differenziate fra residenti e non residenti.
Una lista che comprende varie regioni, a cominciare dalla Liguria, con Albisola Superiore (Savona), dove ad aggiudicarsi l’appalto è stata la Borghi Catering che propone tre tipi di allestimento, a scelta degli sposi, con prezzi variabili fra i 300 e i 600 euro. In Toscana, la Versilia offre una vasta gamma di stabilimenti balneari, quasi tutti dotati di ristoranti, mentre nel Lazio, la scelta spazia fra Fiumicino, Fregene e Ostia, che a dire il vero ha cominciato a celebrare matrimoni vista mare già dal 2003. Scendendo un po’ più a sud, ci si può sposare a Maratea, unico comune della Basilicata ad affacciarsi sul Mar Tirreno, dove il Grand Hotel offre un pacchetto completo di wedding planner e assistenza per il disbrigo delle pratiche burocratiche, oppure in Costiera amalfitana.
Sul mar Adriatico, il litorale di Rimini ha visto addirittura l’allestimento di una ‘Casa dei matrimoni’ in legno voluta dal Comune, che ha destato non poche polemiche da parte dei consiglieri di opposizione, oppure si può scegliere fra le sabbie di Marina di Ravenna e Misano Adriatico, o Grottammare, nelle Marche, e Lignano Sabbiadoro, in Friuli.
In Sardegna non c’è che l’imbarazzo della scelta: da Porto Pino, nella costa meridionale, a Cala Luna (sul golfo di Orosei), passando per Capo Comino (Siniscola) e Bari Sardo, in Ogliastra. Per provare l’ebbrezza di sposarsi in un’isola dell’isola poi ci sono l’Asinara e Carloforte, a San Pietro.
Non è da meno la Sicilia, con le sue Sampieri e Mondello, o la baia di Brucoli, tra Siracusa e Catania, con vista sull’Etna.
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