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Novità in arrivo per le startup innovative nel mondo del turismo

Dall’1 gennaio 2015 i vantaggi offerti alle startup innovative si estendono ad un settore della nostra economia da tutti ritenuto un settore chiave: il turismo.
Sarà infatti possibile costituire una società di capitali (anche in forma semplificata, con le limitazioni che caratterizzano questo tipo di società, dovute allo statuto standard immodificabile) o cooperativa, che abbia ad oggetto:
la promozione dell’offerta turistica nazionale attraverso l’uso di tecnologie e lo sviluppo di software originali, in particolare, agendo attraverso la predisposizione di servizi rivolti alle imprese turistiche. Tali servizi devono riguardare la formazione del titolare e del personale dipendente, la costituzione e l’associazione di imprese turistiche e culturali, strutture museali, agenzie di viaggio al dettaglio, uffici turistici di informazione e accoglienza per il turista e tour operator di autotrasporto, in modo tale da aumentare qualitativamente e quantitativamente le occasioni di permanenza nel territorio; l’offerta di servizi centralizzati di prenotazione in qualsiasi forma, compresi sistemi telematici e banche di dati in convenzione con agenzie di viaggio o tour operator, la raccolta, l’organizzazione, la razionalizzazione nonché l’elaborazione statistica dei dati relativi al movimento turistico; l’elaborazione e lo sviluppo di applicazioni web che consentano di mettere in relazione aspetti turistici culturali e di intrattenimento nel territorio nonché lo svolgimento di attività conoscitive, promozionali e di commercializzazione dell’offerta turistica nazionale, in forma di servizi di incoming ovvero di accoglienza di turisti nel territorio di intervento, studiando e attivando anche nuovi canali di distribuzione”.
turismo onlineIn questo modo si amplia la possibilità, da un punto di vista oggettivo, per gli startupper.
L’atto costitutivo di una startup innovativa turistica, inoltre, i cui soci siano tutte persone fisiche che non abbiano compiuto il quarantesimo anno di età, è esente da imposta di registro, diritti erariali e tasse di concessione governativa (agevolazioni da cumularsi sia con quelle già previste per le startup innovative per quanto riguarda le imposte dirette e indirette, sia con quelle per le srl semplificate).
Per quanto riguarda i requisiti delle startup innovative in generale, ripercorriamo quali sono i requisiti per poterle iscrivere nel registro speciale tenuto presso il registro imprese competente per sede e quali le principali peculiarità:
  1. si deve trattare di una società di capitali o cooperativa costituita da non più di 48 mesi
  2. non può distribuire utili per il periodo di iscrizione al registro speciale (che non può durare, al momento, più di 4 anni)
  3. l’oggetto sociale, per quelle che non operano nel settore del turismo indicato sopra, deve prevedere lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
  4. alternativamente, inoltre, la startup dovrà o spendere almeno il 15% in ricerca e sviluppo, o avere almeno 1/3 dei dipendenti in possesso di dottorato di ricerca o 2/3 in possesso di laurea, o essere titolare di almeno una privativa industriale.
Le startup innovative, inoltre, possono accedere ai portali online per la raccolta di investimenti tramite equity crowdfunding (trattate in questo articolo) e possono prevedere nel proprio statuto alcune forme di incentivazione dei lavoratori (work for equity), oltre ad avere una serie di altre possibilità per cui bisognerà, a seguito del colloquio col notaio, individuare quali siano le opzioni giuste da inserire nello statuto, per ricevere un servizio tailor-made.
E’indubbio che, almeno da un punto di vista normativo, c’e’stata grande attenzione al mondo delle startup. Oltre che con la produzione normativa, però, gli startupper vanno supportati sia finanziariamente (sta partendo in questi giorni il nuovo bando per gli incentivi Smart&Start) sia “operativamente” e, in questo, non si può che auspicare la diffusione sul territorio degli incubatori di impresa come H-Farm, Digital Magics  oHub.
in http://www.techeconomy.it/

Viaggio nel futuro del Turismo italiano

CAMERA CON VISION
(AGENPARL) – Roma, 18 nov -La Camera dei deputati, su proposta dell’Intergruppo parlamentare per l’Innovazione, organizza il suo secondo Barcamp che si terrà mercoledì 19 novembre nell’Aula dei Gruppi Parlamentari, in Via di Campo Marzio 78, dalle 10 alle 17.
Questa volta il tema scelto è quello del futuro del turismo nel Belpaese. Il turismo è importante per l’economia del nostro Paese, vale l’11,6% dell’occupazione nazionale e il 10,3% del pil. Ma si può e si deve fare di più. Siamo quasi assenti, come pubblico e come privati, da un mercato online in forte crescita, diluendo gli investimenti di promozione sui brand regionali. Siamo ancora la meta più desiderata, ma non acquistata.
Un settore che, nonostante le potenzialità, rimane marginale nella percezione dominante e mai considerato come vera industria. Abbiamo perso competitività negli ultimi 20 anni, passando dal 2° al 5° posto nel mondo per gli arrivi internazionali e dal 2° al 6° per gli introiti valutari Negli stessi anni in cui si è sviluppato il web come luogo di informazione e intermediazione turistica, l’Italia è rimasta in una posizione di passività rispetto alle innovazioni che, nel turismo, hanno radicalmente mutato comportamenti e intermediazione e dove player internazionali delocalizzano quotidianamente parte significativa di pil prima commercializzando l’ospitalità tradizionale, poi quella familiare e ora affrontando anche la ristorazione.
Evoluzioni che pongono al legislatore nuove sfide per affrontare anche in termini di garanzia i nuovi diritti e le nuove interazioni sociali della sharing economy.
Il turismo deve diventare centrale nell’agenda economica per il rilancio dell’Italia, strumento di valorizzazione di territori e prodotti. E’ una nostra vocazione, una nostra eccellenza, storicamente.
Qualcosa sta cambiando, esiste una maggiore attenzione su questi temi, ma serve una vision, una stratega unitaria e pluriennale che preveda, tra gli obiettivi, la riorganizzazione della governance, una valorizzazione del brand “Italia” e una innovativa strategia digitale.
E’ necessaria una presenza sui tavoli della programmazione per porre il turismo tra i settori che possono fruire dei fondi destinati all’innovazione, programmi che oggi investono sulla smart city ma che devono guardare alle esigenze peculiari di una smart destination.
Per ragionare in modo concreto e circostanziare questi temi, abbiamo preso a prestito le 5 W del giornalismo:
WHY Perché il turismo è economia, economia vitale per il nostro paese.
WHO Governance (del turismo e dell’innovazione) tra Titolo V e spending review.
WHAT E-commerce, Big & Open Data, Promozione, Social media, Sharing economy, Banda larga, Wifi, Mobile.
WHEN Tante le azioni, importante scegliere le priorità nel breve periodo.
WHERE Proporsi sui mercati esteri con un brand forte e coerente che leghi turismo, cultura, enogastronomia, moda, design.
Scopo del Barcamp sarà discutere del “come”, HOW.
Dopo una prima fase introduttiva, i partecipanti si confronteranno in gruppi di lavoro sulle tematiche legate al futuro del turismo.
Essendo stato raggiunto in anticipo il numero massimo di registrazione di partecipanti (250), le iscrizioni all’evento si sono chiuse nella giornata di oggi, martedì 18 novembre.
L’hashtag dell’evento è #CameraConVision. 

Il 68% hotel ignora le recensioni online dei clienti

di Cinzia Conti

Il numero delle stelle degli hotel? Potrebbe presto diventare roba d'altri tempi. Sempre più viaggiatori infatti sono influenzati nella scelta dalle esperienze di altri clienti pubblicati in Rete e in media si consultano 14 siti prima di concludere una prenotazione on line. Ma per assurdo il 68% degli hotel "snobba" le opinioni degli utenti on line. La contraddizione emerge da un focus realizzato dal centro studi di Hrs, global hotel solutions provider leader in Europa per i viaggi d'affari, effettuato sui dati del Politecnico di Milano.

In particolare i responsabili del 50% delle strutture che hanno un fatturato tra il 50% e il 100% derivante dal business travel non legge e non si cura dei commenti scritti dai clienti. Percentuale, che non varia in base al fatturato. A loro si aggiunge poi il 18% delle strutture oggetto della ricerca che legge le recensioni ma tende a non rispondere. In totale quindi solo il restante 32% legge i commenti e tende a gestire e a rispondere alle eventuali lamentele su trattamento, cura delle stanze, pulizia della struttura e servizi offerti.

Questo nonostante sempre più utenti e potenziali clienti dichiarano di non prenotare un hotel in assenza di recensioni online che, a detta degli intervistati, trasmettono fiducia e credibilità della struttura. In questa ricerca per la scelta dell'hotel adatto, la classificazione in stelle è usata come primo "filtro" soprattutto per selezionare la fascia di prezzo, ma subito dopo si leggono con attenzione le recensioni, prese come parametro di scelta in una lista più ristretta di hotel selezionati.

A conferma dell'importanza acquisita dalle recensioni l'Unwto, l'Organizzazione Mondiale del Turismo, riporta che il 75% dei potenziali clienti considera importante la classificazione in stelle ma ben l'84% si concentra esclusivamente sui commenti online.

"Il tema delle recensioni alberghiere sta portando a rivedere i sistemi di classificazione - spiega Fulvio Origo, marketing director di Hrs Italia - e i commenti online autentici potrebbero infatti far superare la classica logica delle stelle fornendo ai viaggiatori una panoramica più dettagliata della struttura alberghiera. Nel mondo sono in corso diversi test di classificazione, uno ad esempio prevede sistemi che implichino la possibilità che un hotel possa guadagnare o perdere stelle anche a seconda della qualità percepita online, il secondo prevede invece l'integrazione tra stelle ufficiali e rating social in grado di fornire una classificazione per la struttura e una per elementi più soggettivi". Attualmente si stanno testando questi sistemi di classificazione in paesi come Norvegia, Svizzera, Australia e ad Abu Dhabi ma non è stato ancora messo a punto un modello strutturato. Secondo l'Unwto si potrebbe sperimentare il sistema o in una regione specifica o solo in alcune città valutando poi l'impatto che avrebbe sulla riclassificazione delle strutture.
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Gambero Rosso, Bottura e Beck al top Ristoranti Italia

C'è fermento al vertice della ristorazione italiana nel giudizio del Gambero Rosso, che oggi e per l'ultima volta alla Città del gusto ha presentato la 25/ma edizione della guida Ristoranti d'Italia 2015 e i 24 superchef che hanno guadagnato il massimo riconoscimento, le "Tre forchette". Massimo Bottura e Heinz Beck sono a pari merito sul podio a 95 punti, seguiti (94 punti) dalla famiglia Iaccarino del Don Alfonso e da Antonino Cannavacciuolo di Villa Crespi.
Dal vertice scende invece Gianfranco Vissani (92) che, con i cambiamenti in corso a Casa Vissani a Baschi (Terni), perde tre punti. Mentre Antica Osteria da Cera a Campagna Lupia (Ve) esce dalla lista delle Tre Forchette.
La pubblicazione curata da Clara Barra e Gianfranco Perrotta, due solidi punti di riferimento nella critica enogastronomica, seleziona 2088 indirizzi, con 227 novità recensite e premi speciali assegnati a diverse categorie e ben 4 nuovi Tre Forchette entrati nell'Olimpo. Le nuove Tre Forchette sono concentrate nell'Italia Centrale: Romano a Viareggio con 90/100, La Trota a Rivodutri con 91/100, Enoteca la Torre a Villa Laetitia a Roma con 90/100 e il ritorno nell'Olimpo di Uliassi a Senigallia con 90/100. 
Un Olimpo che, secondo il giudizio del Gambero Rosso, quest'anno si compone dei ristoranti:
Osteria Francescana (Modena);
La Pergola de l'Hotel Rome Cavalieri (Roma);
Don Alfonso 1890 (Napoli);
Villa Crespi - Orta San Giulio (Novara);
Le Calandre - Rubano (Padova);
La Madia - Licata (Agrigento);
La Torre del Saracino - Vico Equense (Napoli);
Laite - Sappada (Belluno);
Lorenzo - Forte dei Marmi (Lucca);
Dal Pescatore - Canneto sull'Oglio (Mantova);
Reale - Castel di Sangro (L'Aquila);
St. Hubertus dell'Hotel Rosa Alpina - San Cassiano (Bolzano);
Casa Vissani - Baschi (Terni);
Devero Ristorante del Devero Hotel Cavenago di Brianza (Mb);
La Madonnina del Pescatore - Senigallia (Ancona);
Piazza Duomo - Alba (Cuneo);
La Trota Rivodutri (Rieti);
Ilario Vinciguerrra Restaurant - Gallarate (Varese);
Da Vittorio - Brusaporto (Bergamo);
Il Povero Diavolo - Torriana (Rn);
Romano - Viareggio (Lucca);
S'Apposentu a Casa Puddu - Siddi (Vs);
Enoteca La Torre a Villa Laetitia (Roma);
Uliassi - Senigallia (Ancona)
La Lombardia è la regione leader con 4 locali che detengono il primato delle Tre Forchette, seguita dal Lazio con 3. La Lombardia è in testa anche nella classifica dei Tre Gamberi, con ben 6 locali che raggiungono il massimo punteggio. Mentre i nuovi Tre Gamberi sono distribuiti lungo la Penisola: Un Posto a Milano a Milano, Antica Osteria del Mirasole a San Giovanni in Persiceto, Sora Maria e Arcangelo a Olevano Romano e Al Convento a Cetara.   

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Ecco le 10 piste da sci più belle d’Italia

di Ida Bini

Più 3 percento: è questo l’incremento rispetto allo scorso anno degli arrivi secondo i dati dell’Osservatorio turistico della montagna italiana per la stagione invernale che sta per cominciare. E’ positivo il bilancio del comparto del turismo invernale in montagna, che nel nostro Paese rappresenta l’11,3 percento del sistema turistico complessivo. Le mete per gli appassionati di sci e di passeggiate tra i boschi sono tantissime e ognuna risponde alle diverse esigenze: su tutto l’arco alpino, da est a ovest, le stazioni sciistiche, in apertura da fine novembre ai primi di dicembre, sono sempre più innovate, accoglienti, sicure e comode, condizioni fortemente richieste da tutti gli appassionati di montagna. Nei migliori comprensori italiani ai bellissimi paesaggi si affiancano impianti di risalita, strutture ricettive e servizi all’avanguardia e di alta qualità, oltre all’offerta di appuntamenti allettanti e di tradizioni da riscoprire. A pochi giorni dall’inaugurazione della stagione, ecco una personale classifica delle dieci piste più belle e invitanti d’Italia.

1) Olimpia delle Tofane è la spettacolare pista di Cortina d’Ampezzo, mondana ed elegante cittadina delle Dolomiti bellunesi. Il tracciato, sede dal 1993 delle gare di Coppa del mondo di sci femminile, si trova sul versante nordovest della conca d’Ampezzo, ai piedi del monte Tofane: parte a 2.300 metri dal rifugio Pomedes, compie un tratto abbastanza tranquillo per poi piombare in mezzo ai due roccioni con una pendenza mozzafiato. La pista alterna rettilinei a grandi curve, canaloni a muri impegnativi e finisce nel bosco con muretti sempre più ripidi che si affrontano a velocità piuttosto elevate. Le montagne che circondano Cortina - le cime del monte Cristallo e delle Tofane - offrono 140 chilometri di piste per lo sci alpino e avveniristici trampolini per il freeride e lo snowbord, piste da bob, snow rafting e slittino ad alta velocità, oltre a splendidi anelli dove praticare lo sci di fondo tra boschi e laghetti alpini. La stagione sciistica inizia il 29 novembre. Info:www.dolomitisuperski.com

2) Saslong è la mitica pista nera di 3 chilometri e mezzo che corre lungo i pendii del Ciampinoi a Santa Cristina, cuore della Val Gardena. Da decenni, su questo adrenalinico tracciato del comprensorio Sella Ronda, si sfidano i campioni del mondo della discesa libera e del superG: si parte da 2.254 metri d’altezza e si scende velocemente attraverso muri di neve fino agli impianti di risalita di Santa Cristina. E’ un tracciato pensato per gli sciatori più esperti perché presenta molti muri e zona ghiacciate che aumentano le difficoltà e la velocità. Saslong, che prende il nome dall’imperante vetta Sassolungo, è stata premiata da riviste specializzate del settore come la pista più bella d’Italia per le caratteristiche tecniche e per la presenza di paesaggi mozzafiato sulle vette dolomitiche del Sassolungo, del Puez e del gruppo del Sella. Nei dintorni si aprono chilometri e chilometri di piste di diverse difficoltà e per ogni sport invernale: dallo sci alpino alle scalate su cascate di ghiaccio e alle ciaspolate, anche notturne. La stagione sciistica inizia il 5 dicembre. Info:www.valgardena.it

3) Ventina, 11 chilometri di divertimento e adrenalina, è la pista più famosa e sfavillante del comprensorio Breuil-Cervinia Valtournenche, in Valle d’Aosta. Il percorso, dominato dal Cervino (Matterhorn) con i suoi 4.478 metri di altezza, parte dai 3.500 metri del Plateau Rosa, all’uscita della grande funivia, con vista sul monte Bianco, sul Gran Paradiso e sulle cime della Svizzera e scende fino ai 2.000 metri di Cervinia. La pista ha caratteristiche da rossa con gobbe e serpentine ma è accessibile anche per gli sciatori meno esperti perché è larga e panoramica. Il comprensorio Breuil-Cervinia, tra Italia e Svizzera, offre più di 200 chilometri di piste per lo sci alpino, adatte a ogni livello di difficoltà; 13 chilometri per lo sci di fondo; 2 snowpark (uno è il più alto d’Italia) e 3 aree dedicate ai bambini. La stagione sciistica è già partita. Info: www.cervinia.it

4) Kandahar Banchetta Giovanni Nasi è il tracciato da discesa libera più famoso della Via Lattea, uno dei caroselli sciistici più grandi al mondo che offre più di 400 chilometri di piste e riunisce i comprensori di Sestriere, San Sicario, Sauze d’Oulx in Piemonte e Montgenègre in Francia. Il tracciato, che scende dai 2.807 metri del monte Motta fino a Sestriere, è sinuoso ed è pensato per gli sciatori esperti che vogliono cimentarsi in curve mozzafiato e in veri muri adrenalinici, come quello che corre parallelo allo skilift. Lungo il percorso la pista diventa più tranquilla e larga, quindi più affollata di sciatori, fino all’arrivo nel bosco, dove ricominciano i muri impegnativi e i curvoni veloci. Il tracciato è dedicato all’imprenditore Nasi, imparentato con la famiglia Agnelli, che contribuì a fondare la località di Sestriere da semplice colle innevato a grande stazione sciistica. Le piste del comprensorio ospitano da sempre grandi campioni dello sci, dal mitico Zeno Colò ad Alberto Tomba, e importanti appuntamenti sportivi: qui si è svolta per la prima volta nel 1967 la Coppa del Mondo, nel 1997 i Mondiali di sci e le Olimpiadi nel 2006. La stagione sciistica inizia il 6 dicembre. Info:www.consestriere.it
5) Swatch Mottolino Snowpark è la mecca del freestyle di Livigno, località valtellinese disposta su un altopiano a 1.800 metri di quota, quasi al confine con la Svizzera. Il divertente e adrenalinico parco del Mottolino è il luogo ideale per chi ama praticare lo snowbord e fare salti acrobatici sulla neve: suddiviso in 5 linee – dalla XS pensata per i livelli più bassi alla XL – è tra i migliori palcoscenici d’Italia per esibizioni internazionali e terreno d’allenamento per i più forti freeskier e snowboarder d’Europa. Sorge a 2.400 metri d’altezza nei pressi del rifugio M’eating Point, lo snowpark è servito da una seggiovia 4 posti ad agganciamento automatico ed è lungo 700 metri. Il comprensorio di Livigno, da Carosello 3.000 al Mottolino, offre anche 12 piste nere, 37 rosse e 29 blu per principianti o per chi scia con i bambini; 30 chilometri di piste per lo sci di fondo e l’attrezzatissimo snowpark Amerikan con 12 rail e 2 jump, ideale per chi ama fare acrobazie. La stagione sciistica inizia il 19 dicembre ma il parco e molte piste aprono il 29 novembre. Info: www.livigno.eu/it

6) Si chiama Paradiso la mitica pista del passo del Tonale, anfiteatro naturale che delimita la Val di Sole dalla Vallecamonica, tra Lombardia e Trentino, adagiata all’ombra del ghiacciaio del Presena. Il tracciato, aperto dal 1963, ha fatto la storia dello sci alpino: è una pista nera, lunga 3 chilometri, che parte da passo Paradiso a 2.585 metri d’altezza con un dislivello di 734 metri, caratterizzata da continue serpentine e da muri che arrivano fino al Tonale, dove si giunge in piena velocità. È una pista molto tecnica, esposta a nord, quindi con molti tratti ghiacciati. Dal ghiacciaio a fondo valle c’è anche la sorprendente pista Tonalina, che scende fino a Ponte di Legno per undici chilometri. Gli impianti di risalita per le piste del ghiacciaio sono già in funzione. Info: www.passotonale.it

7) La pista Gran Risa, nel cuore del comprensorio altoatesino dell’Alta Badia e sede delle gare della Coppa del mondo maschile di slalom gigante, è la storica pista dove il grande campione di sci alpino Alberto Tomba ha gareggiato più volte. Si parte dai 2.077 metri di Piz La Ila, all’uscita della funivia, e si arriva dopo 650 metri di dislivello al paese di La Villa. Dal muro iniziale del tracciato, un cartello indica due percorsi: a destra c’è la variante più facile mentre a sinistra parte quella più difficile e famosa, consigliata solo agli sciatori più esperti, cioè la pista nera numero 17 dedicata a “Tomba la bomba”. Il percorso, lungo oltre un chilometro con un dislivello di ben 448 metri, attraversa un bellissimo bosco di conifere. La stagione sciistica inizia il 5 dicembre. Info: www.altabadia.org

8) Trametsch è la pista più lunga dell’Alto Adige a Bressanone e una delle più impegnative con pendenza del 65 percento. Il leggendario tracciato misura 9 chilometri ed è classificato come pista nera più per la durata che per le caratteristiche tecniche, comunque assai impegnative. Il tracciato parte dal rifugio Plose a 2.446 metri d’altezza e scende seguendo le curve morbide e i larghi pendii della cima, da cui si gode un paesaggio mozzafiato sul gruppo delle Odle. Poi, a Valcroce, la pista si infila nel bosco con curve improvvise e bruschi cambi di pendenza con una magnifica veduta sulla Valle Isarco; dopo la stazione intermedia la pista si restringe e aumentano curve e dossi. Nel comprensorio si possono effettuare ogni genere di sport invernale su più di 40 chilometri di piste e, in particolare, lo slittino su RudiRun, la pista naturale più lunga dell’Alto Adige. La stagione sciistica inizia il 6 dicembre. Info: www.plose.org

9) La pista della Marcialonga della Val di Fiemme e Fassa è tra i tracciati “top” per chi pratica il fondo. Qui da 40 anni, a fine gennaio, si svolge la storica competizione di sci di fondo, che attraversa boschi di abeti rossi, distese di neve bianca e stretti passi in un tracciato spettacolare, lungo 70 chilometri. La pista, che si percorre con gli sci ma anche con le ciaspole e le racchette da neve, si snoda tra le vallate e i borghi delle Val di Fassa e di Fiemme, da Moena a Predazzo. Tra le curiosità del tracciato c’è il più esteso bosco dell’arco alpino, dove tra più di sessanta milioni di alberi sorge l’evocativa “foresta dei violini”, i rarissimi abeti rossi il cui legno veniva utilizzato da Antonio Stradivari e da altri grandi maestri liutai del Seicento e del Settecento. Va anche ricordato che lo sci di fondo nacque proprio nelle valli di Fiemme e Fassa come mezzo di spostamento; oggi si pratica nel SuperNordicSkipass, il primo e più grande circuito italiano per lo sci di fondo che comprende 150 chilometri di piste di Passo Lavazé e di lago di Tesero e degli anelli di Bellamonte e dei paesi del fondovalle uniti alla pista della Marcialonga. La stagione sciistica inizia il 29 novembre. Info:www.valdifiemme.it

10) La pista Franco Berthod, a La Thuile in Valle d’Aosta, è considerata una delle più difficili e spettacolari dell’arco alpino per la presenza di neve ghiacciata e di muri con fortissimi dislivelli. Omologata per le gare di Coppa del mondo di sci alpino, è introdotta dall’inquietante cartello “pista per sciatori esperti”. E c’è da crederci perché dossi e muri richiedono una buona preparazione tecnica. Il comprensorio offre oltre 160 chilometri di piste, anelli e tracciati per ogni tipo di sport invernale. La stagione sciistica inizia il 20 novembre. Info: www.lathuile.it

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Camelie a Verbania, il Lago Maggiore fiorisce d'inverno

Il Lago Maggiore fiorisce anche d'inverno. Dal 6 all'8 dicembre a Verbania, in occasione della XI mostra nazionale della camelia invernale Villa Giulia - splendida dimora costruita nel 1847 da Bernardino Branca inventore del Fernet - e il suo parco si coloreranno di migliaia di petali di camelie. Faranno a gara per presentare le più belle varietà i floricoltori del Consorzio Fiori Tipici del Lago Maggiore (primo in Europa nella coltivazione della "regina d'inverno"), collezionisti e privati.
    Accanto all'esposizione di una sessantina di varietà di camelie nomenclate, mostra mercato di piante, punto informativo sulla coltivazione, libri a tema floreale, profumi alla camelia, degustazione del tè che si ricava dai germogli essiccati della Camellia Sinensis, apericena con specialità a base di fiori. In programma incontri con esperti riguardanti "Le patologie della camelia" con Fabrizio Buttè, agronomo, "Il cromatismo delle piante nel cuore dell'inverno" con Umberto Cammarano, presidente Garden Club Borgomanero, "Esperienze di giardini" con Antonio Perazzi, architetto paesaggista, "Erbe officinali per tisane invernali" con Vittorina Prina del Consorzio Erba Böna. Anche i bambini (6-10 anni) avranno un appuntamento a loro dedicato: "L'inverno si colora di storie" con Alfredo Stoppa, scrittore e libraio. Paolo Pejrone, noto architetto paesaggista, sarà presente sabato 7 dicembre alle ore 15 per parlare di "Autunno e inverno: una grande occasione per il giardino".
Il filo conduttore dell'XI mostra della camelia (www.camelieinmostra.it) è "Giardini in inverno". Per l'occasione visite guidate gratuite su prenotazione ai più bei giardini di Verbania.
Dopo i successi della camelia del Lago Maggiore, fiore delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006, della Marcialonga e Mondiali di sci nordico Fiemme 2013, quest'anno viene portata all'attenzione la Camellia Vernalis "Yuletide" che con il colore rosso acceso costituisce un'originale proposta di regalo di Natale… in fiore tutto l'inverno.
In omaggio agli alberi di nocciolo, ai salici e castagni sarà presentata un'esposizione di manufatti realizzati secondo l'antica arte dell'intreccio dall'associazione Ul Cavagn che opera per preservare e diffondere questa affascinante tecnica. I bambini saranno coinvolti, al pomeriggio, in laboratori per realizzare decorazioni per l'albero di Natale con l'intreccio. Sempre dalla natura arriva la proposta di BenettiMoss che "vestirà" alcune pareti di Villa Giulia con quadri di licheni 100% naturali. Anche i visitatori diventeranno protagonisti di ritratti d'autore… nel verde. All'interno di Villa Giulia sarà allestito un vero e proprio set tra i fiori dove farsi ritrarre dall'obiettivo di Marco Albizzati.
   
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