Sarà il vescovo Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, a concludere il Meeting promosso dall’Ufficio nazionale del tempo libero, turismo e sport. Dopo la celebrazione delle Lodi, presieduta dal vescovo di Pordenone-Concordia, Giuseppe Pellegrini, nell’ultima giornata di lavoro Giovanni Gazzaneo, coordinatore di «Luoghi dell’Infinito», intervista Marco Tarquinio, direttore di «Avvenire»; Andrea Babbi, direttore nazionale dell’Enit e rappresentante della Regione Veneto; Giovanni Mazzarotto, presidente del Consorzio turistico di Bibione, la cui parrocchia – in sintonia con il Comune di San Michele al Tagliamento e con il Consorzio – organizza ogni estate la festa di «Avvenire» e sostiene il quotidiano per tutto l’anno; e Giovanni Bomprezzi, presidente della cooperativa «Undicesima ora». Al centro della mattinata è il «turismo dal volto umano», capace di comprendere in sé le ragioni profonde del viaggio e della festa e di non dimenticare le esigenze dello spirito.
Ogni cattedrale, e ogni chiesa baciata dall’arte, è meta di turisti credenti, non credenti, indifferenti. Impossibile ignorare l’orizzonte di fede che ha generato l’opera d’arte, che ha eretto quelle mura. Eppure questo orizzonte viene spesso ignorato, impedendo al turista di comprenderne ciò che sta visitando. Per questo dal 2008 in Italia esiste «Pietre vive», venti gruppi che in venti diverse città si offrono gratuitamente come guide turistiche. A pensare e organizzare questa opera di volontariato è il gesuita padre Jean-Paul Hernandez, nato in Svizzera, un po’ spagnolo e un po’ italiano, che a Bologna segue la pastorale universitaria, oltre a insegnare antropologia teologica. Ieri ha presentato a Bibione le sue «Pietre vive» al Meeting nazionale «Viaggiatori dello spirito, lo spirito del viaggio» promosso dall’Ufficio
nazionale Cei per la pastorale del tempo libero, turismo e sport, con
Avvenire (Luoghi dell’Infinito) e la diocesi di Concordia-Pordenonea.
«Vogliamo demuseizzare le chiese», è la salutare provocazione di padre Hernandez.
Ma non si tratta solo di ricordare l’orizzonte di fede, necessario per comprendere le opere d’arte custodite nelle cattedrali, e le cattedrali stesse. L’attenzione al turista è tutta speciale. I volontari lo attendono pregando. E il turista, ne sia consapevole o no, per il fatto stesso di essere in viaggio («in cerca di riposo, in fuga, in cerca di salvezza…») sta cercando Dio. Hernandez ricorda l’episodio biblico del roveto ardente, con un Mosé «rassegnato, quasi come… un turista. Varca una soglia e nel roveto vede la propria immagine, scoprendo una fiamma e la gratuità dell’accoglienza. Mosé si avvicina perché vuole capire, spiazzato proprio dalla gratuità». A volte i volontari fanno fatica a non farsi pagare ma il loro introdurre il turista alla comprensione dell’opera d’arte deve essere gratuita, affinché le pietre della cattedrale ridiventino vive, e parlino.
I turisti, i viaggiatori, la loro accoglienza da parte delle comunità, il senso della festa. Sono i temi che hanno attraversato la giornata di ieri. «Ospitalità per arrivare al cuore della gente», ricorda il vescovo di Ascoli Piceno, Giovanni D’Ercole, segretario della Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali. E menziona il fenomeno, diffuso in molte zone d’Italia, delle città che d’estate si spopolano e dei paesini d’origine che si riempiono. «Tutto deve poter diventare occasione di crescita umana e spirituale». È il turismo che chiede e fa festa? Nessun problema, anzi. La festa, spiega il liturgista don Paolo Tomatis, è «al cuore del Vangelo, non al lato della vita o al termine del cammino».
Ma quale senso dare a una festa che coinvolge i sensi, tutti? Il rischio è che la festa appaghi i sensi – vista, udito, gusto… – dimenticandosi del proprio senso. Ma «se la festa è senza sensi si ritrova vuota, se rimane priva del senso è vuota». Tomatis conclude:«Il senso della festa, che dev’essere piena, è la comunione. Se è una festa cristiana, ha al centro l’Eucaristia, con la Messa in cui tutti i sensi sono coinvolti per dire una cosa sola: Dio ha tanto amato gli uomini da dare il suo unico Figlio».
Si ritorna alla gratuità e al dono, alla base dell’accoglienza, del turismo che non dimentica le ragioni dello spirito, della stessa visita a quello scrigno di senso, arte, tradizione e fede che è una cattedrale. Si ritorna alla responsabilità di comunità che non possono guardare al viaggiatore, al pellegrino, al turista con indifferenza. L’accoglienza è evangelizzazione, e nessuno può chiamarsi fuori.
avvenire
Lago Maggiore LetterAltura 2015
Nona edizione
Verbania: 25 - 28 giugno 2015
E nelle valli e nei parchi a luglio
Ameno 4 luglio 2015
Parco Besozzi Benioli, Verbania 5 luglio 2015
Premeno 11 luglio 2015
Alpe Colle 12 luglio 2015
Vogogna 12 luglio 2015
E nelle valli e nei parchi a luglio
Ameno 4 luglio 2015
Parco Besozzi Benioli, Verbania 5 luglio 2015
Premeno 11 luglio 2015
Alpe Colle 12 luglio 2015
Vogogna 12 luglio 2015
Una nona edizione alla quale non mancare, quella di Lago Maggiore LetterAltura 2015: 50 eventi, tra incontri con gli autori, spettacoli, laboratori creativi, workshop, 3 mostre e 4 proiezioni non stop e più di 70 ospiti
nazionali e internazionali per riportare l’attenzione sulla montagna
priorità globale dell’umanità, unica fonte d’acqua che possa garantire
un futuro florido alle nuove generazioni.
Saranno con noi: gli scrittori Carmine Abate, Paolo Brovelli, Arno Camenisch, Alberto Cavaglion, William Dalrymple, Marco Albino Ferrari, Marcello Fois, Tiziano Fratus, Loredana Lipperini, Sandra Petrignani, Davide Vanotti, i disegnatori e illustratori Giancarlo Ascari, Matteo Gubellini, Matteo Pericoli, Pia Valentinis, le musiche di Orchestra da Tre Soldi, il Teatro di Vo.di.Sca., gli alpinisti e sportivi Bruno Brunod, Marco Camandona, Michele Comi, Roberta Longo, Simone Moro, Nicola Noé, Isabel Suppé, Anna Torretta, gli architetti Alessandro Andreolli, Chiara Maria Bertoli, Giorgio Campolongo, Massimo Chizzola, Paolo De Benedittis, Glenda Flaim, Matteo Marega, Rossella Menegazzo, Antonio Perazzi, Marco Piccolroaz, Alberto Winterle, i giornalisti Marco Berchi, Enrico Bianda, Marco Casa, Roberto Escobar, Gianfranco Fabi, Daniela Fornaciarini, Christian Gilardi, Roberto Mantovani, Enrico Martinet, Raffaele Masto, Angelo Miotto, Marco Pastonesi, Roberto Perrone, Laura Piazzi, Domenico Quirico, Damiano Realini, Giuseppe Rovera, Marco Trovato, l’antropologo Annibale Salsa, il filosofo Marc Augé, gli esperti di letteratura per l’infanzia Pino Boero e Agata Diakoviez, i meteorologi Luca Mercalli e Fosco Spinedi, i documentaristi Paolo Aleotti, Pietro Bagnara, Mario Casella, Francesco Lillo, Marco Ribetti, gli artisti Andrea Caretto, Marco Jaccond e Raffaella Spagna, il fotoreporter Bruno Zanzottera.
La
formula resta invariata: dagli incontri del mattino allo spettacolo
della tarda sera il pubblico potrà incontrare gli autori, partecipare ai
dibattiti, conoscere, riflettere e insieme divertirsi.
IL RITORNO.
Per il 2015 si è scelto un unico grande tema: Il Ritorno, declinato in tutte le sue più varie accezioni, seguendo il fil rouge della montagna, del viaggio e dell’avventura. Il ritorno non è però solo guardare al passato, ma è uno slancio verso il futuro: si guarda indietro per andare avanti e sondare modi nuovi di vivere, di lavorare, di rapportarsi con gli altri.
Per il 2015 si è scelto un unico grande tema: Il Ritorno, declinato in tutte le sue più varie accezioni, seguendo il fil rouge della montagna, del viaggio e dell’avventura. Il ritorno non è però solo guardare al passato, ma è uno slancio verso il futuro: si guarda indietro per andare avanti e sondare modi nuovi di vivere, di lavorare, di rapportarsi con gli altri.
SPAZIO AI BIMBI! LetterAltura è un
festival che vuole coinvolgere proprio tutti. Anche quest'anno è stata
dedicata ai bambini un’attenzione particolare. I più piccoli potranno
infatti divertirsi grazie a particolari iniziative pensate per loro, a
partire da un’inaugurazione espressamente ideata per bambini, incontri con autori e illustratori di libri per ragazzi, laboratori scientifici e dedicati ai giardini e al pipistrello (animale simbolo del Festival 2015).
Lago Maggiore LetterAltura 2015: un’occasione per scoprire un territorio meraviglioso insieme a grandi personaggi della cultura internazionale.
Media Partner
Osservatorio Mobile Economy Convegno di presentazione della ricerca Giovedì 21 Maggio 2015, Ore 14.30
Giovedì 21 Maggio 2015, Ore 14.30
Roma Eventi - Piazza di Spagna in Via Alibert 5A, Roma
Roma Eventi - Piazza di Spagna in Via Alibert 5A, Roma
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@Osserv_Digital
Hashtag
dell’Evento: #telco4italy
fonte: comunicato stampa
La Mobile Economy sta diventando una componente sempre più rilevante dell'economia italiana: molteplici settori si stanno trasformando profondamente grazie ai nuovi servizi e soluzioni Mobile (banche, assicurazioni, trasporti, retail, media, utility, automotive, ecc.). Non solo: l'infrastruttura Mobile è un'opportunità per contribuire a colmare il digital divide che ancora caratterizza il nostro Paese rispetto ai benchmark europei.
La Mobile Economy sta diventando una componente sempre più rilevante dell'economia italiana: molteplici settori si stanno trasformando profondamente grazie ai nuovi servizi e soluzioni Mobile (banche, assicurazioni, trasporti, retail, media, utility, automotive, ecc.). Non solo: l'infrastruttura Mobile è un'opportunità per contribuire a colmare il digital divide che ancora caratterizza il nostro Paese rispetto ai benchmark europei.
L'Osservatorio
Mobile Economy - promosso dalla School of Management del
Politecnico di Milano – si pone l'obiettivo di inquadrare in una
visione sistemica i molteplici mercati abilitati
dall'ecosistema Mobile (Entertainment, Payment, Commerce, Advertising,
Smart Home, Smart Car, Enterprise Application, ecc.) e di delinearne i
principali trend in atto. E' così possibile stimare il valore complessivo della
Mobile Economy e il relativo contributo al Pil italiano.
Il Convegno sarà dunque
l'occasione per affrontare criticamente le seguenti tematiche:
- Quali sono i principali trend in atto nell'ecosistema Mobile italiano?
- Quanto vale la Mobile Economy in Italia?
- Quale contributo fornisce - e fornirà nei prossimi anni – la Mobile Economy al Pil italiano?
- Quali sono i principali mercati Mobile e quanto valgono oggi in Italia? Quali sono le dinamiche attese nei prossimi anni?
- Quali sono i principali settori impattati dal Mobile?
- Quale ruolo giocano le Telco nell'ambito della Mobile Economy?
La presentazione dei risultati della Ricerca dell'Osservatorio si terrà il 21 maggio alle ore 14.30 a Roma, all'interno dell'Evento "Telco per l'Italia", organizzato in collaborazione con CorCom, che prenderà avvio in mattinata con la partecipazione dei Vertici delle Telco e delle Authority italiane. Alla presentazione dei risultati della Ricerca seguirà una Tavola Rotonda a cui prenderanno parte alcuni dei protagonisti della Mobile Economy.
PROGRAMMA DEL CONVEGNO | ||||||||||||||||||||||||||
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L'edizione 2015 dell'Osservatorio Mobile Economy è realizzata in collaborazione con il MEF – Mobile Ecosystem Forum e con il supporto di: 3 Italia, Buongiorno, Doxa, Engineering Ingegneria Informatica, Ericsson, HP, Intel, RTI Interactive Media, Telecom Italia, Wind Telecomunicazioni; comScore.
Per ulteriori informazioni:
School of Management Politecnico di Milano
Barbara Balabio
Tel.: 02 2399 9578
Email: barbara.balabio@polimi.it
Skype barbara.balabio
Mirandola Comunicazione
www.mirandola.net
Marisandra Lizzi - Marco Ferrario
Tel.: 0524/574708
Cell.: 348/3615042 - 320/7910162
Email: marisandra@mirandola.net - marco.ferrario@mirandola.net
Skype marisandralizzi - marco.ferrario3
segnalazioneweb di Giuseppe Serrone e Albana Ruci
Conception Moon, le vacanze per concepire un bebè. Da Betlemme all'India, le mete che favorirebbero future mamme
di Daniela Giammusso
Le chiamano Conception Moon. Ovvero, le vacanze per concepire un bebè. Lontano dallo stress, dal telefono, dai suoceri e da ogni distrazione possibile, purchè la coppia ritrovi il tempo per stare insieme. Mete predilette, atolli deserti, beauty farm, baite di montagna, tutti rigorosamente prenotati nei giorni "utili". Se però il bebè tarda ad arrivare, esistono anche luoghi che, per devozione o leggenda, sono da secoli rinomati per favorire il concepimento. E che valgono comunque un bel viaggio. Eccone alcuni.
PALESTINA - A Betlemme, immancabile una visita alla Basilica della Natività, dove tradizione vuole sia nato Gesù. Ma dalla piazza principale si arriva anche alla Grotta del Latte (in arabo Magharet Sitti Mariam, la grotta della Signora Maria), meta di pellegrinaggio per tutte le donne vogliano un bimbo.
Secondo una leggenda V secolo, San Giuseppe, avvertito da un angelo del pericolo che incombeva sul Bambino, sollecitò la Vergine che stava allattando. Nella fretta, una goccia di latte cadde a terra trasformando la roccia da rosa in bianca.
Secondo una leggenda V secolo, San Giuseppe, avvertito da un angelo del pericolo che incombeva sul Bambino, sollecitò la Vergine che stava allattando. Nella fretta, una goccia di latte cadde a terra trasformando la roccia da rosa in bianca.
GRECIA - Nel blu del Mar Egeo, a Rodi ecco il Monastero bizantino di Panagia Tsambika, costruito nel 1770 secondo l'architettura del Dodecanneso, con tegole cave e il pavimento di ciottoli e conchiglie. Gli isolani che non riescono ad avere figli usano salire a piedi i 297 scalini per chiedere un miracolo. E la grazia arriva spesso, almeno a contare i tantissimi Tsambikas e Tsambikos dell'isola.
MALESIA - Sulla verdissima isola Langkawi si trova il Tasik Dayang Bunting, il Lago della Vergine Incinta. Secondo una leggenda locale, era la vasca da bagno preferita della principessa celestiale Mambang Sari. Innamorato follemente, il principe Mat Teja era riuscito a farsi sposare con l'inganno, ma il loro bambino morì per una malattia misteriosa a soli sette giorni. Distrutta, Mambang Sari lasciò il corpo del piccolo nel lago e tornò per sempre nella sua dimora celeste. Oggi si dice che le donne sterili che si bagnano nel lago resteranno incinte.
THAILANDIA - Dovrete andare a cercarlo, ma tra gattacieli e canali d'acqua, nel parco del Nai Lert Hotel di Bangkok scoprirete il singolare santuario della dea cinese Chao Mae Tubtim. Protettrice dei marinari, pare abbia aiutato anche molte future mamme. Da lì la tradizione di ringraziarla con una miriade di rappresentazioni falliche, di ogni dimensione, colore e ornamento. Stesso dono anche alle Grotte Phra Nang, a Krabi, dove la principessa concede un desiderio a testa.
MESSICO - Sull'isola di Cozumel, si visita ancora il Santuario di Ixchel, antica dea dell'amore, fertilità, luna e guarigione. Le donne Maya, già nel XVI secolo, salivano in pellegrinaggio per assicurarsi un matrimonio fruttuoso. Ad accoglierle, un sacerdote nascosto in una statua che forniva loro degli oracoli.
COLOMBIA - Nel Parco archeologico Monquira, noto anche come El Infiernito, menhir e tumuli sepolcrali raccontano i riti dell'antica civiltà precolombiana Muisca. Per loro, la donna era fertile quando il sole non proiettava ombre sulle pietre. Se volevano concepire bastava abbracciare quelle a forma di fallo sparse per il sito.
PERU' - Ancora dibattuto dagli studiosi è il Tempio della fertilità di Chucuito. Circondato da 86 grandi pietre è quasi una Stonehenge in versione fallica. Se cercate un bimbo chiedete ai locali: vi suggeriranno di salire su una delle pietre e cospargervi di chichi, la tradizionale birra di mais peruviano.
BUTHAN - A metà strada tra Punakha e Wangdi, in cima ad una collina sorge il Tempio Divino della Fertilità di Chimi Lhakhang. Fondato dal Lama Kunley, "l'illuminato pazzo", è meta sia di coppie che desiderano un bimbo sia di torna a far benedire il figlio ricevuto. La benedizione viene fatta da un Lama residente, che tocca la testa delle donne con un fallo di legno di due metri e mezzo decorato con un manico d'argento.
INDIA - Patrimonio mondiale dell'Unesco dal 1986, l'area del Khajuraho ha il più grande numero di templi medievali induisti e giainisti di tutta l'India, noti soprattutto per le sculture erotiche che li adornano. Secondo la tradizione tantrica infatti la soddisfazione dei desideri terreni avvicina al Nirvana.
GIAPPONE - La terra del Sol Levante rende omaggio alla fertilità con due feste shintoiste: il popolarissimo Kanamara di Kawasaki (aprile) e l'Honen Maturi ad Aichi (marzo), celebrati con giochi, carri e grandi falli portati in processione.
ITALIA - Anche senza andare troppo lontano, a Roma nella basilica di Sant'Agostino in Campo Marzio, si prega la Madonna del Parto sin dal XIX secolo come protettrice delle mamme in attesa. A Napoli, ci si rivolge a S. Maria Francesca delle Cinque Piaghe, patrona dei Quartieri spagnoli e delle donne sterili e in gravidanza. Nella Chiesa che porta il suo nome, si fa la fila per pregare sulla sua sedia ritenuta miracolosa. Se invece amate la montagna, vale comunque una visita il bellissimo Santuario di San Romedio, in Trentino, formato da cinque chiesette sovrapposte su uno sperone di roccia, unite da una scalinata di 131 gradini. I tanti ex voto testimoniano che, una volta conquistata la cima, è arrivata anche la gioia di un bebè.
A maggio Parigi come non l’avete mai vista
di Eugenia Romanelli
Parigi in primavera è un’altra Parigi. E’ un po’ come immaginare Marrakech con la neve: un’acrobazia dell’immaginario. Sì, perché quel chè che fa di Parigi, Parigi, non ha niente di primaverile (tranne forse per il filo di nostalgia, tipica invece di ogni primavera). Comunque è difficile spiegare: viaggiare per credere. Quindi: lasciate perdere i soliti itinerari, e con loro le idee preconcette sulla capitale del romanticismo europeo, lasciatevi alle spalle eventuali ricordi o immagini, spogliatevi di tutti i pre-giudizi, e, se non avete mai visto Parigi in primavera, andate e basta: nudi.
Tanto per cominciare, adesso, il clima è perfetto: né troppo caldo, né troppo fresco. E le giornate sono lunghe quanto basta per godersi la luce in tutte le angolazioni possibili dei tramonti. Per non parlare della città in fiore, ovunque profumata (esperienza indimenticabile, a tal proposito, è la Promenade Plantèe, passeggiata sospesa in alto sulla città - trattandosi di ex linea ferroviaria, tra fiori di tutti i tipi). Per chi volesse improvvisare un week end a maggio, la scelta è vasta, perché gli eventi cittadini sono tanti e tutti molto interessanti.
Si comincia con due cult assoluti: Tintin e David Bowie. Strano ma vero, il pubblico che ama l’uno pare ami anche l’altro. Il primo è in mostra al Musée en Herbe fino a tutto agosto, mentre Bowie è esposto alla Filarmonica di Parigi fino al 31 maggio. A Le Lucernaire c’è il mitico Obey, writer simbolo della campagna presidenziale di Obama, esposto fino a giugno, mentre, fino al 19 luglio, la Fondazione Piere Bergè ospita la collezione “dello scandalo” del 1971: stiamo parlando naturalmente di Ives Saint Laurent.
Ma le date di maggio non finiscono qui. L’8, 9, e 10 il Pere Lacaise, il famossissimo cimitero monumentale, traboccherà letteralmente di artisti e pittori che aderiscono all’edizione “Portes Ouvertes”. Qualche giorno dopo, invece, partirà il Grand Steeple all’ippodromo Auteuil: è una leggendaria competizione tra cavalli che si sfidano in sei chilometri di mirabolanti salti ad ostacoli.
Il 16 e 17, poi, va in scena il Festival des Arts de la Rue, ossia una maratona di arte e artisti che si esibiscono per le vie più belle della città. L’occasione, inutile dirlo, è strepitosa per scoprire ed esplorare angoli sconosciuti e intimi di Parigi. Alcuni esempi? Mediatheque Francoise Sagan e Canal St. Martin (10 arrondissment), Autour du Jardin d’Eole (18 arrondissment). Tra l’altro, il 16 sera c’è anche un altro evento da non perdere, visto che cade la Notte Europea dei Musei.
Il 19 maggio è una data topica per i fanatici del tennis: il torneo del Roland Garros alzerà ancora la coppa dei moschettieri e la coppa Suzanne Lenglen. Anche i jazzemani hanno pane per i loro denti, e se bazzicheranno il fantastico quartiere di Saint-Germaine-des-Près (che da solo vale una visita) tra il 21 maggio e il primo giugno, non resteranno delusi: in calendario c’è la 15/a edizione del Festival del Jazz, con la partecipazione niente meno che dell’organista Rhoda Scott, del batterista Aldo Romano, del pianista Vijay Iyer e dell’attrice Lisa Simone.
Difficile trovare le parole anche per Taste of Paris: dal 21 al 24 maggio riunisce bel 15 chef francesi che interpreteranno il meglio della cucina del territorio, in un tour enogastronomico da capogiro. Per finire, la mostra su Harry Potter, che non è male soprattutto se si ama il genere, e qualche bel concerto tra i tanti in programma. Si va da Roxette all’Olympia Hall (26) a Toto allo Zenith (29). Per chi ama mangiare pollo arrosto e pizza all’estero, perfetto è invece un live nostrano: Fiorella Mannoia canterà al Le Cigale il 29 (a giugno invece, il 28, arriveranno niente meno che gli Who).
Turismo: Spagna al top competitività, Italia ottava
di Angela Majoli
La Spagna guida per la prima volta la classifica biennale del World Economic Forum (Wef) relativa alla competitività dei Paesi nel settore viaggi e turismo. Balzo avanti per l'Italia, che dal 26/o posto dell'ultima rilevazione sale all'ottavo. Completano il podio la Francia, seconda, e la Germania, al terzo posto.
Lo studio, che mette in fila 141 Paesi in tutto il mondo in base a 14 parametri, misurando l'attrattività e la capacità di offrire vantaggi economici e sociali attraverso il settore viaggi e turismo, premia la Spagna (in particolare per livello di risorse culturali, capacità di promozione online, eccellenza delle infrastrutture) e vede, dopo Francia e Germania, gli Stati Uniti al quarto posto, seguiti da Gran Bretagna, Svizzera (che era leader nella classifica di due anni fa), Australia, Italia, Giappone e Canada. L'Europa continua dunque a dominare, con sei Paesi tra i primi dieci.
L'Italia, in particolare, registra gli indici più alti sul fronte infrastrutture (6.66), risorse culturali, viaggi di lavoro (6.51), mentre ha un punteggio più basso per la competitività dei prezzi (3.49). Nelle prime 30 posizioni si collocano mercati emergenti come la Cina (17/a) e il Brasile (28/o), mentre Russia, Sudafrica e India occupano rispettivamente il 45/o, 50/o e 52/o posto. Il Sud Est Asiatico vede al top Singapore (in 11/a posizione), mentre per l'area Medio Oriente-Nord Africa a piazzarsi meglio sono gli Emirati Arabi (in 24/a posizione).
"La varietà che si riflette nelle prime trenta posizioni dimostra che un Paese non deve essere necessariamente ricco per avere un settore turistico florido", commenta Roberto Crotti, economista del World Economic Forum. "Ma molti Paesi dovrebbero fare di più per affrontare le sfide del settore viaggi e turismo, sul fronte dei visti, di una migliore promozione del patrimonio culturale, della tutela dell'ambiente e dell'Ict.
Tutto questo a sua volta sosterrebbe la crescita economica e la creazione di posti di lavoro".
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