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Glamping, lodge tents e sun lodge: se il campeggio è lusso


di Eugenia Romanelli

Il mondo, oltre che tra grassi e magri, buoni e cattivi, di destra e di sinistra, si divide in turisti che amano o odiano il campeggio. Già da qualche anno però, il “glamping” pone rimedio e, se proprio non riesce ad accordare i buoni e i cattivi, almeno attutisce qualche attrito di coppia. Si tratta di una nuova tipologia di vacanza che concorda il campeggio con il lusso, proponendo tende cinque stelle tra soffitti trasparenti sotto cieli stellatissimi, arredi glam (appunto), stanze travolte dal design, e tanta aria aperta con scorci mozzafiato (mare, montagna, campagna, deserti, etc). Su glamping.it c’è già una vasta selezione per puntare dritto al top italiano, come pure su topcampings.it.

Questa estate ne vanno di moda due o tre, e in particolare uno. Ma facciamo un passo per volta. Il Gruppo Baia Holiday, nato 40 anni fa dalla passione che la Famiglia Vezzola nutriva per il turismo all’aria aperta, è sicuramente uno dei punti di riferimento del panorama internazionale in quanto a campeggi di lusso: in Italia, nello specifico, ne conta sei tra Sardegna, Venezia, Trieste, e Lago di Garda. In effetti, qui, la parola “campeggio” non è associabile a una vacanza avventurosa e priva di comfort, ma, anzi, a un modo per sentirsi parte della natura senza rinunciare allo stile di vita tipico dell’umanizzazione del territorio. Parliamo di “lodge tents” e di “sun lodge”, cioè di moderne e lussuose strutture arredate con cucina e veranda, camere da letto e bagno con doccia. Rialzate da terra con pareti interne rigide e pavimentazione in legno (mentre il rivestimento esterno è tipico delle tende), possono raggiungere i 35 metri quadrati e ospitare anche un’intera famiglia.

Anche il camping Molino a Fuoco, a Cecina, in Toscana, non è male, soprattutto per la “sky lodge tents”, ossia una tenda a due piani con la camera di sopra dotata di un romanticissimo tetto trasparente (con terrazza) per ammirare le costellazioni prima di addormentarsi. Gli “chalet mare”, poi, del camping Grande Italia, vicino Chioggia, sono forse tra i più carini mai visti, colorati e design, con tanto di spiaggia riservata dotata di vip corner, gazebi con lettoni matrimoniali, musica rilassante. Lo Sportin Club Village, a Mazara del Vallo, nel cuore della costa occidentale della Sicilia, non è da meno: completamente immerso in un’oasi naturalistica protetta dal WWF, è affacciato direttamente su un mare da capogiro.

Ma il top dell’estate 2015 è il Campeggio di Capalbio, e il motivo c’è. Non solo, infatti, ovunque si sente il fragore del mare, non solo la spiaggia è lunga e incontaminata, non solo le “lodge tents” promettono privacy, comfort e relax. Le strutture, infatti, hanno un vero e proprio sapore gobal, dato che, pur dotate di arredi design all’occidentale, sono tende magrebine capaci di trasportare il turista in una atmosfera esotica e nostalgica degna della vacanza più sognante. La location, inoltre, è perfetta per trascorrere qualche giorno mixando il piacere del recupero di un rapporto diretto con la natura e quello della movida radical delle estati chic fuori porta. Infatti il campeggio è adiacente a una delle quattro postazioni più upper class della zona, lo stabilimento (e ristorante con chef) La Dogana.

Niente male, quindi, pendolare tra la spiaggia libera e gli ombrelloni beige in stile safari lì a due passi, con un pranzo in costume confusi insieme alla nobiltà internazionale in incognito. “Da cinque anni – spiega Nicola Alocci, il responsabile, gentile, accogliente, e con un fare internazionale – abbiamo trasformato questa postazione in un unicum assoluto. Dal design degli arredi, opera di un artista fotografo, alla cucina, all’accoglienza informale che garantisce l’assoluta privacy a una clientela intercontinentale d‘essai, offriamo un’esperienza isolata nel suo genere”.

Un degno competitor del vicino e arcinoto Ultima Spiaggia, a circa 100 metri, dove si può gustare un aperitivo in ciabatte tra l’intellighentia nostrana. I meno pigri potranno anche prendere la macchina e raggiungere il più frugale Macchiatonda, terzo e ultimo stabilimento-ristorante dei lunghi chilometri (una ventina) del litorale. Molto suggestivo il forte diroccato attaccato allo stabilimento, soprattutto al tramonto. Infine, la Locanda Rossa (locandarossa.com): non è sul mare, ma vanta un ristoro (ristorante e alloggio) da far girare la testa ai più pretenziosi.
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Gran Paradiso, i 10 animali +1 da non perdere

Paesaggi incontaminati, montagne, praterie e laghi che danno vita a un ecosistema unico che molti animali hanno eletto a dimora. E' il parco del Gran Paradiso. Ecco alcuni suoi abitanti:

1. Il re, simbolo di queste montagne: lo stambecco! Corna maestose, manto marrone utile a mimetizzarsi, lo stambecco vive nelle praterie d'alta quota e sulle pareti rocciose. Ha rischiato l'estinzione alla fine del XIX secolo e si è salvato solo nelle valli che oggi compongono il Parco Nazionale Gran Paradiso. L’ente parco protegge e tutela questo animale con numerose attività. Se volete avvistarlo, occhi aperti, ottimo binocolo e voce bassa. Per conoscere tutte le curiosità che lo riguardano, non si può perdere la visita al museo Homo et Ibex di Ceresole.

2. La marmotta vive nelle praterie alpine, in particolare sui pendii esposti a sud, in zone dove le condizioni del terreno consentono la costruzione di profonde tane. Trascorre l’inverno in letargo e in primavera si risveglia affamata e va alla ricerca di germogli, semi, frutta, bacche, radici, senza disdegnare però insetti, piccoli mammiferi e uova di uccelli. Si avvista facilmente in tutto il parco, in particolare sull’altopiano del Nivolet e sulle praterie del Vallone del Lauson, di Benevolo e di Levionaz. Come trovarla? Basta seguire il caratteristico fischio!

3. Il gipeto, comunemente noto come "avvoltoio barbuto" o "avvoltoio degli agnelli", è uno dei più rari avvoltoi d'Europa. Scomparso dal Parco nel 1913, il gipeto sta ritornando sull'arco alpino grazie ad un progetto di reintroduzione internazionale: alcuni individui di questo avvoltoio hanno nidificato nell'area protetta e dato alla luce due piccoli nell'estate del 2012.
È particolarmente ghiotto di midollo osseo, che estrae dalle ossa delle carcasse. De gustibus.

4. L’aquila reale, uno dei rapaci più potenti e robusti al mondo, nidifica su pareti rocciose, oltre i 1400 m di quota, lontana da altri animali e dall'uomo. L’apertura alare -di circa 2 metri- e gli artigli possenti le consentono di attaccare con successo le marmotte, i piccoli mammiferi e i giovani di ungulati di cui si nutre. L'aquila nidifica in tutte le valli del Parco, che ne ospita 27 coppie: per avvistarla occorre … un occhio di falco!

5. Il camoscio è l’abitante tipico della media e alta montagna. Ha dimensioni medie e piccole corna ad uncino. Predilige vivere su versanti molto ripidi, dove si muove con estrema agilità grazie alla particolare conformazione degli zoccoli. È presente su tutto il territorio dell’area protetta, dove si avvista molto facilmente. Il periodo delle nascite va da metà maggio a metà giugno: durante l’estate non sarà quindi difficile vedere le mamme con i cuccioli.

6. Il lupo, lo spauracchio delle fiabe, è tornato da poco nel territorio del Parco. È un animale molto schivo ed è difficilissimo avvistarlo: piuttosto, sarà lui ad avvistare voi! Se vi interessa conoscerne caratteristiche e segreti, vi consigliamo di visitare il Centro Visitatori di Valsavarenche, dove è allestito uno “spazio lupo”.

7. La salamandra è un piccolo anfibio, molto simile ad una lucertola. Ha la pelle liscia e lucente, cosparsa di piccole ghiandole che secernono un muco battericida che riduce la disidratazione e ha un gusto repellente per gli eventuali predatori. Le salamandre che vivono al Parco sono pezzate e le macchie gialle servono da avvertimento ai predatori: la salamandra non è commestibile! Secondo una diceria popolare –totalmente falsa- questo anfibio sarebbe in grado di sopravvivere se gettata nelle fiamme tanto che, nella mitologia celtica, la salamandra dà il nome a una categoria di fate del fuoco.

8. Il salmerino è il nemico numero 1 dei laghi del PNGP. Questo pesce della famiglia dei salmoni, introdotto negli anni Sessanta in Piemonte e Valle d’Aosta, è un super predatore che ha fatto strage dei piccoli abitanti dei laghi, causando una drammatica perdita della biodiversità. I ricercatori del PNGP stanno cercando di liberare gli specchi d’acqua da questa piaga, grazie al progetto “Life+ Bioaquae”.

9. Le farfalle. Decine di specie di lepidotteri multicolore vivono nel Giardino Botanico Alpino Paradisia di Valnontey, una frazione di Cogne, a 1700 m di quota. Il giardino ha infatti allestito l’imperdibile giardino delle farfalle, un’area di Paradisia con specie di fiori dai colori accesi che attirano in modo particolare questi insetti. Un autentico angolo di magia.

10. Livrea rosso ruggine, addome, zampe ed antenne di colorazione bruna, grandi mandibole: ecco l’identikit della formica rufa, altresì conosciuta come formica rossa. Se vi addentrate nei boschi di aghifoglie, vi capiterà con facilità di vedere mucchi di aghi alti anche mezzo metro: quelli sono i suoi formicai, che offrono uno spettacolo di piccola ingegneria e di operosità. Bello da vedere, ma assolutamente NON toccare!

E infine ….
11. La volpe Caterina. Come non menzionare l’animale mascotte del PNGP?! Si aggira nei dintorni del lago Serrù, sul versante piemontese del Parco, approfittate della manifestazione A piedi tra le nuvole: impossibile non avvistarla!
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Le quindici spiagge più belle di Spagna. Ecco dove fare un tuffo

di Ida Bini

1. Playa de Ses Salines a IbizaE’ la spiaggia più conosciuta dell’isola di Ibiza, situata a Sant Josep de Sa Talaia, vicino alla città di Eivissa, sulla strada per La Canal. Circondata da conifere, Ses Salines è sabbiosa, lunga e dall’atmosfera modaiola e ospita quattro chiringuitos (i tipici localini sulla spiaggia), ognuno con un proprio stile differente: il bar tradizionale Malibú, i ristoranti Jockey Club e Guaraná e il bar alternativo Sa Trinxa, dove al tramonto, quando i bagnanti lasciano il lido, si rimane in pochi e ci si gode la bellezza del litorale. La spiaggia, che fa parte del parco naturale delle Saline di Ibiza e Formentera, si raggiunge anche in autobus dalla città di Eivissa.

2. Playa de Ses Illetes a Formentera
Anche questa spettacolare spiaggia di Formentera fa parte dello stesso parco naturale: sabbia finissima e bianca, mare turchese e azzurro e dietro la sagoma di Ibiza, tanti piccoli isolotti e una sfilza di yacht e imbarcazioni che sembrano sospesi sopra l’acqua cristallina. Se non fosse la più affollata, proprio perché tra le più belle di Spagna, sarebbe un paradiso; lo è, tuttavia, fuori stagione quando ci si gode in piena libertà i quasi 500 metri del litorale, dalla sabbia impalpabile e lucente, bagnato dal mare più trasparente delle Baleari, che offre immersioni o semplici nuotate in un’acqua limpidissima. La spiaggia è situata a nord di Formentera, a circa 4 chilometri da La Savina, tra Punta des Pas e Platgeta des Carregador, sull’affascinante penisola de Trucadors. Nei mesi di luglio e di agosto si paga un pedaggio di 3 euro se si raggiunge in moto; meglio è arrivarci in bicicletta o in autobus o in barca da La Savina.

3. Playa de Levant a Formentera
Sul versante settentrionale dell’isola è la spiaggia, lunga, ampia e protetta dai venti, frequentata dai bagnanti quando a Illetes il vento soffia troppo forte. E’ un paradiso, da frequentare possibilmente fuori stagione perché superaffollata e con un servizio di ombrelloni e lettini un po’ più caro che altrove. Resta, tuttavia, una spiaggia mozzafiato per la distesa di sabbia bianca, alternata a rocce e a scogliere a strapiombo, che nascondono piccoli villaggi e ville con pergolati coperti da buganvillee. Il mare è da cartolina e la spiaggia libera è ampia; l’unico locale è il Tanga, dove ci si ristora mangiando un’ottima paella.

4. Cala des Moro a Mallorca
E’ una piccola e deliziosa caletta, nascosta lungo la costa sudorientale dell’isola di Mallorca, protetta da scogliere punteggiate da grotte profonde e lambita da un’acqua caraibica. La striscia di sabbia è bianca e morbida, simile al borotalco, e nei mesi estivi è frequentata soprattutto dagli abitanti di Palma, che ne apprezzano la limpidezza dell’acqua. Per raggiungerla si percorrono 6 chilometri da Santanyi, prendendo la strada che porta al villaggio di Es Llombards, vicina al borgo di Sa Comuna. Da qui si raggiunge il lido a piedi lungo una scalinata, dove è bene portarsi generi di conforto perché sulla spiaggia non ci sono locali o chiringuitos.

5. Cala Macarelleta a Menorca
Mare calmo, acque cristalline, sabbia bianca, scogliere punteggiate dalla vegetazione mediterranea e da fitte pinete: è un sogno di pace e tranquillità, anche in piena estate. La piccola spiaggia, collegata da un breve sentiero con un’altra piccola rada mozzafiato, la naturista Cala Macarella, fa parte di un’area protetta, incontaminata, a sud dell’isola di Menorca, e vi si accede soltanto a piedi. Ma il piccolo sforzo ripaga con un mare incontaminato e dalle mille sfumature di blu.

6. Cala Mitjana a Menorca
E’ come stare ai Caraibi: sabbia finissima, acqua calda e limpida e tutt’intorno pini, lecci e oleastri che si spingono fino al mare e una scogliera alta 40 metri. E’ piccola, solitaria (più dal pomeriggio) e riparata dal vento, come l’adiacente Cala Mitjaneta. La spiaggia si raggiunge percorrendo la strada che collega Ferreries a Cala Galdana – altra spiaggia bellissima ma sempre molto affollata - e lasciando la macchina nel parcheggio sotto i pini. Oppure vi si arriva direttamente da Cala Galdana lungo il sentiero Camì de Cavalls con circa un chilometro e mezzo di camminata.

7. La Concha di San Sebastián
La spettacolare spiaggia a mezzaluna, lunga un chilometro e mezzo, della baia di San Sebastián, nei Paesi Baschi, è uno dei lidi urbani più visitati e ammirati d’Europa. Sulla baia, romantica e aristocratica, si affacciano il casinò, hotel di lusso e storici edifici cittadini che ne completano il fascino e il paesaggio. La spiaggia, che in spagnolo significa “conchiglia”, è protetta ai lati dai monti Igueldo e Urgull, e ospita davanti a sé l’isoletta di Santa Clara. Lo stabilimento più attrezzato per lo sport nautico è il Club Deportivo Fortuna che mette a disposizione kayak e tavole da surf.


8. Playa de Augas Santa a Lugo
Con le sue rocce immense, scolpite dalla forza del mare e dal vento, la spiaggia di Augas Santa, in Galizia, è uno spettacolo meraviglioso, una vera opera d’arte della natura che in alcuni tratti ha trasformato le scogliere in sculture dalle forme curiose. E’ per questo che le formazioni rocciose di Praia de Augas Santa, nella regione nordoccidentale della Spagna, vengono chiamate anche “le cattedrali”, per la forma maestosa degli archi naturali che la fanno assomigliare a una chiesa gotica. La spiaggia è poco conosciuta e l’acqua del mare anche d’estate è piuttosto fredda, ma il panorama che regala è unico e spettacolare.

9. Playa de Zahara de los Atunes a Cádiz
Ampia, sabbiosa e bianchissima: è una spiaggia da cartolina, perfetta e incantevole in ogni stagione. Si trova in Andalusia, nel sud del Paese, in quel tratto di costa che giustamente si chiama “de la Luz”, in provincia di Cadice, dove c’è un susseguirsi di alte dune e spiaggette lambite da un’acqua fresca e limpida, sempre battute da forti venti. La spiaggia di Zahara de los Atunes è lunga 8 chilometri ed è amata soprattutto da surfisti e kitesurfisti. Il lido ha un fascino incredibile: famoso per la pesca del tonno – atun in spagnolo - è un paradiso selvaggio e spettacolare con vista sulla costa africana.

10. Playa del Mónsul in Almería
Sembra quasi irreale la spiaggia del Mónsul in Almeria, nell’area andalusa meno frequentata dal turismo di massa. E’ bella e deserta, con sabbia finissima e un’acqua da sogno, selvaggia e molto informale; come d’altronde tutto questo tratto di costa, nella zona sudorientale di Spagna, che regala scorci mozzafiato e la possibilità di fare il bagno quasi da soli. La spiaggia del Mónsul si trova a metà strada tra i borghi di Cabo de Gata e di San José.

11. Playa de Itzurun a Guipúzcoa
Sulla costa basca di Guipúzcoa la spiaggia di Itzurun è una vera sorpresa: le formazioni calcaree, erose per millenni dal vento e dall’acqua, superano i 150 metri d’altezza mentre le onde sono cavalcate dai surfisti di tutto il mondo. Selvaggia e romantica, offre anche zone d'ombra e un centro per la talassoterapia. La spiaggia, che si trova a Zumaia, sulla costa settentrionale di Spagna, non lontano da San Sebastián, è caratterizzata da sabbia dorata ed è facilmente accessibile.

12. Cala Pola a Tossa del Mar
E’ un’incantevole caletta vicino a Tossa de Mar, lungo la Costa Brava, a nord di Barcellona, dal cui arenile si gode la bellissima e privilegiata vista del centro storico e delle mura medievali del borgo fortificato. La spiaggetta, raggiungibile soltanto a piedi, è una piccola insenatura lambita da un acqua limpidissima e dalle mille sfumature, protetta dagli scogli e circondata dai pini marittimi. Qui è possibile fare snorkeling o salire su piccole imbarcazioni che dalla spiaggia partono per fare escursioni nelle vicine calette e grotte.

13. Playa de Nuestra Señora a Pontevedra
Nel nord della Spagna, in Galizia, le isole Cíes, poco al largo delle coste di Pontevedra, non solo sono bellissime ma nascondono una delle spiagge più spettacolari di Spagna. Playa de Nuestra Señora, all’interno di un ombreggiato parco naturale, è la più piccola di un gruppo di isolotti con acqua cristallina e sabbia impalpabile e bianca.

14. Playa de las Teresitas a Tenerife
Si estende per quasi un chilometro e mezzo la spiaggia dorata delle Teresitas, sul versante settentrionale di Tenerife, nell’arcipleago delle Canarie. A pochi chilometri da Santa Cruz è un paradiso, un lido tranquillo, con un mare sempre calmo e ombreggiato da palme, un’oasi di pace dove godersi un’acqua limpidissima e il sole che splende tutto l’anno.

15. Playa de Sotavento a Fuerteventura
E’ il vento il protagonista di questa spiaggia sull’isola di Fuerteventura, nell’arcipleago delle Canarie, dove a fine luglio si svolgono i campionati mondiali di kite surf. E’ un’incontaminata e immensa distesa di sabbia bianca che si apre su un mare color turchese e trasparente. La spiaggia cambia aspetto di continuo, soprattutto con la bassa marea, quando diventa una sterminata distesa di sabbia; con l’alta marea, invece, isolette e lingue di sabbia delimitano piscine marine di varie forme e grandezze. E’ senz’altro tra le più famose e frequentate dell’isola, sul versante sud orientale, nei pressi di Costa Calma, un centro turistico che si estende per oltre 20 chilometri e che ospita alberghi e zone residenziali.
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Giuseppe Lorin: cultura e storia nel primo romanzo postfantastorico

Tra le Argille del Tempo, il primo romanzo postfantastorico all'Isola del CinemaVenerdì 24 luglio alle ore 19,00 la presentazione del libro "TRA LE ARGILLE DEL TEMPO" di Giuseppe Lorin all' Isola del Cinema. Modera Vittorio Lussana, direttore di Periodico italiano magazine e di Laici.it. Letture a cura di Valentina Ghetti. La suggestione del rito propiziatorio di CVLTVS DEORVM aprirà l'evento.

Tra le argille del tempo è il primo romanzo di genere postfantastorico che sottolinea la fragilità delle esistenze e della storia dei luoghi da esse abitati e modificati. Partire con la storia dell'area intorno a Roma è inevitabile per chi a Roma è nato e vi risiede. L'amore per la città e la ricerca dei suoi segreti sono stati gli incentivi per affrontare e sviluppare un argomento che l'autore aveva lasciato maturare nei meandri della sua conoscenza.
Dagli Etruschi a Enea e a Romolo e Remo, dalle vestali ai sette colli, dalla Fides alle società segrete, dall'inquisizione ai libri al rogo, dai Templari ai Cavalieri di Malta, dalle chiese dell'Aventino ai segreti nascosti in esso, dai riti mitriaci al Castello della Magliana, dal "biondo Tevere" il racconto dell'ultima notte di Pier Paolo Pasolini... e altro ancora.
Dopo la fantasia e la storia c'è la realtà che va descritta e raccontata minuziosamente nel rispetto della verità. I personaggi descritti, le loro storie e i luoghi rispecchiano l'autenticità narrativa.
Questa settimana vi consigliamo “Tra le argille del tempo” di Giuseppe Lorin (David and Matthaus Edizioni). Giuseppe Lorin è un giornalista e scrittore amante della storia.
La Storia

Il primo romanzo postfantastorico, un genere inedito tutto da scoprire. Un plot coinvolgente nel quale la storia viene abilmente mescolata ad alcuni spunti fantastici. Tra le argille del tempo troviamo elementi nuovi per valutare e denunciare situazioni poco chiare. L’amore per Roma e per le zone circostanti emerge in tutta la sua autenticità, così come si percepisce la rabbia verso chi, sfruttando il proprio potere, si approfitta delle circostanze per occultare dettagli fondamentali. L’autore di questa avventura non si lascia però intimorire dalle varie forme di ostracismo con le quali si deve scontrare. I protagonisti della storia sono infatti pronti ad affrontare ogni tipo di situazione e di pericolo, coltivando la speranza di trasmettere questo spirito ad ogni singolo lettore. Solo così si potranno infatti diramare le nubi che avvolgono alcuni eventi del passato e inondare di luce i riscontri del presente. Solamente con questo spirito si potrà evitare di accrescere il numero di ombre che minacciano il nostro futuro prossimo. Dagli Etruschi a Enea ed a Romolo e Remo, per arrivare al “biondo Tevere” con il racconto dell’ultima notte di Pier Paolo Pasolini. Giuseppe Lorin mette a disposizione del lettore la sua grande cultura e il suo amore per la storia, tracciando un percorso fascinoso e ricco di mistero. Un libro che assomiglia ad una pietra preziosa non ancora catalogata.

La “Voce” dello Scrittore

“Io ho grande rispetto per la conoscenza e per la verità storica, elementi indispensabili per affrontare bene il presente e proiettarsi positivamente verso il futuro. Una comunicazione completa e trasparente ottimizza ogni tipo di contesto”.

Ricordiamo anche la pagina Facebook “La voce degli scrittori” e l’applicazione ufficiale. Il programma va in onda ogni martedì e giovedì alle 20,15 su LazioTv (ch12) e in diretta anche in streaming sul sito di Lazio tv.
tratto da opinione.it e today.it

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
turismoculturale@simail.it



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Una Chiesa realizzata con alberi vivi

Gli amanti della natura hanno un posto in più per pronunciare il loro 'Sì', si tratta di una chiesa fatta completamente da alberi
Un'intera Chiesa fatta di alberi vivi: si trova a Ohaupo, in Nuova Zelanda ed attende tutti gli amanti dell'ambiente che vogliono dirsi 'Sì' in mezzo alla natura. La location per matrimoni green assomiglia ad un luogo incantato ed è stata realizzata, in quattro anni di duro lavoro, da Barry Cox, un imprenditore già titolare di una società di giardinaggio specializzata nel ripiantare alberi vivi.
L'imprenditore ha andato intorno ad una struttura in ferro cinque specie diverse di alberi, sfruttando le diverse caratteristiche delle piante. Le pareti sono state realizzate con degli arbusti, mentre il tetto è stato progettato in modo tale da consentire alla luce di filtrare.

La Chiesa, che può ospitare fino a 100 ospiti, è stata pensata da Cox in anni di viaggi e chiese visitate.
La location, che può essere visitata o affittata per cerimonie ed eventi, comprende anche un labirinto, splendidi giardini e una tensostruttura.
gc - ecoseven.net

SALONE DEL CAMPER 2015: AL VIA A SETTEMBRE L’ESPOSIZIONE PIU’ INNOVATIVA DEL MONDO

Dal 12 al 20 settembre saranno presentate alla Fiera di Parma centinaia di novità, ma anche incontri e tavole rotonde per fare il punto sul turismo in libertà.
Alcuni idee di itinerari estivi in camper, che porteranno alla kermesse di Parma…