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Ferragosto low cost a Montecarlo 10 idee per scoprire il Principato, tra arte, F1 e gastronomia

MONTECARLO - E' il regno di favole di principi e principesse. Il porto dei più sfavillanti yacht al mondo. Meta favorita del jet set e dei più abili giocatori d'azzardo. Ma per un week end al Principato di Monaco, magari a Ferragosto, la cittadina più glamour della Costa Azzurra offre anche molte occasioni per tutte le tasche, hotel compresi, tra grandi mostre d'arte, bagni e delizie per il palato. Ecco 10 cose da fare, gratis o quasi.
    BACON - Il primo Papa ispirato al Ritratto di Innocenzo X di Velazquez. I Tre studi di figure ai piedi di una crocifissione in arrivo dalla Tate di Londra. E poi il ritratto di Michel Leiris dal Pompidou di Parigi, gli Studi sul corpo umano, gli ultimi Opus che ne sancirono la consacrazione. Sono alcuni dei capolavori di ''Francis Bacon, Monaco e la cultura francese'', mostra curata da Martin Harrison, che fino al 4 settembre al Grimaldi Forum Monaco racconterà in una sessantina di opere (con anche inediti) il genio del maestro espressionista e il suo rapporto con il Principato, dove si trasferì nel 1946. Un viaggio anche attraverso le opere che lo ispirarono, con capolavori di Giacometti, Léger, Lurat, Michaux, Soutine, Toulouse-Lautrec, Van Gogh (biglietto 10-8 euro, gratuito sotto i 18 anni).
SU e GIU' PER IL PRINCIPATO - Montecarlo si può girare tutta a piedi o in pullman, veloci e puntualissimi. Ed evitare le salite grazie agli ascensori pubblici. Si può partire dalla Città Vecchia, vero museo a cielo aperto con le sue strette viuzze medievali, fino alla pittoresca Place Saint Nicolas e alla Placette Bosio. Puntare al quartiere di Fontvieille, sorto dalle acque, dove la tecnologia va a braccetto con l'arte lungo il Sentiero delle sculture firmate Arman, Blake, Botero, Calder, César. Oppure tuffarsi nel cuore della città in movimento al Moneghetti e poi raccogliere polvere di stelle alla Promenade des Champions, dove i Grimaldi hanno creato una Walk of Fame con le orme di calciatori come Pelè, Maradona, Zoff, Del Piero e Rivera. Da non perdere un giro a Palazzo (biglietto unico con Museo Oceanografico) e, rimanendo lontani dalla roulette, un tour al Casinò, gioiello ottocentesco dell'architetto Charles Garnier.
ALLA RICERCA DI GRACE - Se state per scegliere Monaco, non potete non avere in mente anche lei, la principessa Grace, che qui ha lasciato ricordi a ogni angolo di strada. Scopriteli seguendo il Parcours Princesse Grace, 25 tappe segnalate da totem con racconti nei luoghi più significativi dei suoi 28 anni nel Principato. Si va dalla Cattedrale di S. Nicola, dove sposò Ranieri il 19 aprile del 1956, al Museo Oceanografico, il Port Hercule, dove sbarcò dal transatlantico Constitution. E poi il Roseto a lei dedicato da Ranieri nei giardini di Fontevieille, l'Avenue JFK, la tomba nella Cattedrale dell'Immacolata Concezione. Non di rado si ha la fortuna di incontrare chi la conosceva, ancora generoso di aneddoti.
    DELIZIE MONEGASCHE - Non solo ristoranti à la page e chef stellati. Con pochi euro si assaggiano specialità locali a Le Marché de La Condamine, punto di ritrovo anche per i monegaschi.  Menù da provare: Le barbagiuan, ovvero i grossi ravioli fritti con verdure; la Pissaladière de Monaco, focaccia salata con cipolle, pomodori e acciughe; e la Fougasse, biscotti tondi al sapore di anice, con granella bianca e rossa come la bandiera del Principato.
    VITA DA FAN - Se siete a caccia di idoli e cimeli, approfittate del brunch allo Stars 'n Bar. Il menù è a base di ricette americane e cucina fusion, seduti tra un'auto di Formula1 e la racchetta di Nadal. E poi la chitarra di Eros Ramazzotti, il casco di Coulthard e la tuta di Doohan, il cappello di Elton John e la maglia di Del Piero.
    SHOPPING - Per i patiti dell'acquisto e per i curiosi dei brand locali, i monegaschi frequentano spesso il Metropole Shopping Center: prezzi abbordabili, molti marchi francesi e curiosità gastronomiche.
    SPIAGGIA - Non è davvero Costa Azzurra se non ci si tuffa in mare. Accanto ai più rinomati stabilimenti attrezzati, ecco la Plage du Larvotto, spiaggia libera dove basta stendere l'asciugamano per sentirsi subito in vacanza.
    F1 - In quanti altri luoghi si può guidare su una pista di Formula 1 gratuitamente? La curva del tabaccaio, il tunnel, le piscine: il circuito a Montecarlo si snoda nelle strade della città. E si può affrontare ogni giorno ripensando alle imprese di Senna o Schumacher. Certo, a ben altre velocità.
SAPORE DI MARE - Dedicato ai palati raffinati, l'allevamento de Les Perles de Monte-Carlo, nel quartiere Fontvieille, dove acquistare ostriche (qui particolarmente rinomate per il sapore vagamente di nocciola) direttamente dal produttore e restare a mangiare lì, in riva al mare con vista su la Roche.
    NIGHTLIFE - Prima di un salto al Casino, godetevi una passeggiata al porto, cuore della scintillante vita notturna dei monegaschi. Per cocktail e musica c'è La Rascasse o Jack (prezzo medio 15 euro), ma assolutamente da provare è la birra artigianale de La Brassserie de Monaco. Oltre alla bionda e la scura, per gli intenditori c'è anche la bianca e a breve quella ai frutti rossi.
   
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In Campania l'estate è più buona: 5 ricette buonissime. Viaggio tra i sapori


IL FUSILLO DI FELITTO
Buonissimo e dalla storia secolare, il Fusillo di Felitto è il vanto della tradizione gastronomica della suggestiva località immersa nel Parco Nazionale del Cilento. Si tratta di un formato di pasta lungo e cavo che viene ottenuto ancora oggi con tecniche completamente manuali tramandate di madre in figlia nel corso dei secoli, e condito con il tipico Ragù di Castrato.
POMODORINI GIALLI DEL VESUVIO
I Pomodorini Gialli che crescono alle falde del Vesuvio evocano tempi lontani in cui il gustoso ortaggio, oggi diventato elemento imprescindibile della cucina mediterranea, era appena sbarcato in Europa e sfoggiava ancora il suo colore originario chiaro e dorato. Il gusto dolce ed intenso ed il profumo fresco e piacevole donano un tocco speciale ad ogni ricetta in cui vengono impiegati.
PASTA DI GRAGNANO IGP
La Pasta di Gragnano è un prodotto alimentare, ottenuto dall’impasto della semola di grano duro con acqua della falda acquifera locale, prodotto su tutto il territorio del comune di Gragnano in provincia di Napoli. I formati immessi al consumo sono, diversi, tutti tipici, frutto della fantasia dei pastai gragnanesi.
MUZZARELLA CO A' MURTEDDA 
Aromatica e saporita, la Muzzarella co a' Mortedda è una specialità campana del Basso Cilento che trae dagli aromi del mirto il suo gusto unico che la rende un prodotto del tutto diverso dagli altriformaggi a pasta filata. L'usanza di avvolgerla con i rametti e le foglie di questo arbusto, tipico della vegetazione locale, ne ha fatto una vera e propria eccellenza gastronomica.
PAPACCELLA NAPOLETANA
Sfiziose, saporite e coloratissime, le Papaccelle napoletane sono i piccoli peperoni della tradizione partenopea più apprezzati ed imitati. Sapendole riconoscere tra una moltitudine di ibridi simili, ma mai identici, si ottiene un ingrediente unico perfetto per arricchire numerose ricette, come i tipici peperoni ripieni ('mbuttunati), e per preparare stuzzicanti conserve sott'olio e sott'aceto.
turismo.it

Festival Estate Maremma Toscana Grosseto Capalbio, 10 anni di "libri"

PERCHE' SE NE PARLA Capalbio Libri, la rassegna letteraria dell'estate, tornerà dal 6 al 13 agosto a Capalbio (Gr) con nove appuntamenti. Il festival, ideato da Andrea Zagami, con la direzione editoriale di Denise Pardo, organizzato dall’agenzia di comunicazione integrata Zigzag in collaborazione con il Comune di Capalbio, si svolgerà come da tradizione in Piazza Magenta, il cuore del borgo medievale di Capalbio (Gr), tutte le sere con inizio alle ore 19:00. L’11 agosto, inoltre, è previsto un doppio appuntamento alle 19:00 e alle 21:30. Da Sergio Staino con "Alla ricerca della pecora Fassina" ad Antonio Padellaro con "Il fatto personale", da Myrta Merlino e il suo "Madri. Perché saranno loro a cambiare l’Italia" a Marco Tardelli con "Tutto o niente. La mia storia".
 
Durante i nove appuntamenti saranno rappresentati tutti i colori della scrittura, tutto il meglio dell'editoria italiana. Spazio anche per una dei finalisti del Premio Strega, Elena Stancanelli, con "La femmina nuda"; di politica ed economia se ne parlerà durante le presentazioni di "L’impresa oltre la crisi" di Gianluca Comin, "Banche: possiamo ancora fidarci?" di Federico Rampini, "Scegliere i vincitori, salvare i perdenti"  di Franco Debenedetti. Imperdibile l'appuntamento con il lato inedito di Enzo Tortora: sarà presentato, infatti, "Lettere a Francesca", di Francesca Scopelliti. Un modo per ricordare il conduttore televisivo a 60 anni dalla sua prima apparizione in video.
 
PERCHE' ANDARCI  Bellissimo il suo centro storico: entrando dalla caratteristica Porta senese, vi potrete perdere tre vie e viottoli all´ interno delle caratteristiche mura quattrocentesche. Potrete vedere il castello dell´Abbazia delle Tre Fontane di Roma, la Torre della Rocca degli Aldobrandeschi, il Palazzo Collacchioni, noto per avere in custodia, al suo interno, un pianoforte settecentesco suonato dal Puccini. Nell'Oratorio della Provvidenza, infine, il prezioso affresco della "Madonna della Provvidenza", probabilmente realizzato in collaborazione dal Perugino e dal Pinturicchio.
 
DA NON PERDERE Le spiagge di Capalbio, in provincia di Grosseto, si estendono per circa 12 km, con 3 accessi al mare. Grazie alla presenza dell'Oasi del WWF e all'accesso libero ma limitato,il litorale è perfettamente conservato. Ci sono circa 6 km di spiaggia libera delimitata dalla macchia mediterranea. Uno dei posti più interessanti è il Giardino dei Tarocchi, ideato dall'artista franco-statunitense Niki de Saint Phalle con ciclopiche sculture alte circa 12/15 metri, che rappresentano i 22 Arcani Maggiori delle carte.
 
PERCHE' NON ANDARCI Salite e discese del borgo affaticano chi non è abituato a particolari sforzi fisici. Ma anche i più giovani possono essere soggetti ad affanno. Ma, c'è da dirlo?, quanta bellezza in un centro così piccolo.
 
COSA NON COMPRARE In vendita piccoli vasettini dipinti a mano per contenere le vostre spezie o salsine. Per gli amanti del retrò.
turismo.it

#Rio2016 Dizionario del Turismo Cinematografico le Olimpiadi e il Cinema

Augurandoci che le voci circolanti in questi giorni riguardo la pulizia etnica delle strade di Rio da parte della polizia nei confronti dei bambini di strada (veri e propri omicidi gratuiti a danni di minori!) siano solo leggende metropolitane (però qualche anno fa, durante gli Europei di Calcio in Ucraina, fu accertata come autentica la strage di cani randagi!) e che lo sport sia considerato come merita (una manifestazione di amore e fratellanza, e già gli atleti libanesi a quanto pare non lo capiscono visto il rivoltante episodio del bus del quale si parla da giorni!) noi del Dizionario del Turismo Cinematografico tenteremo di parlare dell’argomento esibendo varie scalette: 1) Analisi documentaristica della manifestazione 2) Facciamo il punto: “Quante volte il Cinema si è occupato di Olimpiadi?” 3) Le location.

Ma ora cominciamo il nostro avventuroso (e spero commovente!) viaggio:

Storia delle Olimpiadi

Il termine “Olimpiade” deriva dalla città di Olimpia, in Grecia, dove si svolgevano le Olimpiadi dell’antichità in occasione di feste religiose (storicamente dal 776 a.c. al 393 d.c. In tutto si tennero 292 edizioni di Giochi Olimpici). Ma come ebbe origine tutto ciò? L’origine degli antichi Giochi olimpici si è persa, anche se esistono molte leggende. Il primo documento scritto che può riferirsi alla nascita delle Olimpiadi parla di una festa con una sola gara: lo Stadion. Da quel momento in poi tutti i Giochi divennero sempre più importanti in tutta l’antica Grecia. Successivamente altri sport si aggiunsero alla corsa e il numero di gare crebbe fino a venti, e duravano sette giorni. Le Olimpiadi avevano anche un’importanza religiosa, in quanto si svolgevano in onore di Zeus, re degli Dei. I vincitori delle gare venivano fatti oggetto di ammirazione e immortalati in poemi e statue, e fregiati di una corona di ulivo. I Giochi si tenevano ogni quattro anni e il periodo tra le due celebrazioni divenne noto come Olimpiade; i Greci usavano questa suddivisione per il computo degli anni. Per tutta la durata dei giochi venivano sospese le ostilità in tutta la Grecia: questa tregua era chiamata Ekecheiria. La partecipazione era riservata a greci maschi liberi, che potessero vantare antenati greci. La necessità di dedicare molto tempo agli allenamenti permetteva solo ai membri delle classi più facoltose di prendere in considerazione la partecipazione. A differenza dei Giochi Olimpici Moderni, solamente uomini che parlavano greco potevano partecipare alle celebrazioni. Si consideravano giochi “internazionali” poiché i partecipanti provenivano dalle varie città stato della Grecia, ed anche dalle colonie. I Giochi persero gradualmente importanza con l’aumentare del potere romano in Grecia: all’inizio furono benvoluti e aperti anche a Romani, Fenici, Galli e altri popoli sottomessi (Nerone, ad esempio, aprì un enorme edizione dei giochi a Roma in cui tutti gli atleti dell’Impero Romano poterono partecipare, lui compreso), ma quando il Cristianesimo divenne la religione ufficiale dell’Impero Romano i Giochi olimpici vennero visti come una festa “pagana”, e nel 393 d.c. l’imperatore Teodosio 1°, assieme al Vescovo di Milano Ambrogio, li vietò, ponendo fine a una storia durata oltre mille anni. Oltre ai Giochi di Olimpia si disputavano altre competizioni religiose: i Giochi Pitici in onore di Apollo a Delphi, quelli Nemei a Nemea in onore di Zeus; quelli Istmici in onore di Poseidone e del Dio Palemone presso l’Istmo di Corinto e i Giochi Panatenaici ad Atene. Dopo quasi 15 secoli di interruzione, nel 1896 Pierre De Coubertin ristabilì i Giochi Olimpici cambiando un bel po’ di regole (potevano partecipare atleti di tutto il mondo, le olimpiadi si svolgevano in nazioni sempre diverse e dal 1900 potevano partecipare anche le donne, per fare un esempio). Riguardo alle Olimpiadi dell’Antichità il cinema fa accenni nei Peplum, soprattutto degli anni ’60, ma il vero e proprio film dedicato a loro mi pare sia solo ASTERIX ALLE OLIMPIADI. Nel corso del 20° secolo sono stati creati diversi tipi di Olimpiade. Vediamoli un attimo: Olimpiadi Estive (conosciute semplicemente come “Olimpiadi”. Quella di Rio 2016 è, appunto, una Olimpiade Estiva), Olimpiadi Invernali, ParaOlimpiadi (si svolgono pochi giorni dopo le Olimpiadi Ufficiali e sono svolte da atleti con handicap fisici), Olimpiadi degli Scacchi, Olimpiadi Scientifiche. Queste ultime, svolte da studenti delle Scuole Medie Superiori, si dividono, a loro volta, in: Olimpiadi di Astronomia, Olimpiadi di Biologia, Olimpiadi di Chimica, Olimpiadi di Scienze della Terra, Olimpiadi di Informatica, Olimpiadi di Matematica e Olimpiadi di Fisica. Poi ci sono le Olimpiadi Universitarie, conosciute come Universiadi, riservate agli studenti universitari di tutto il Mondo, che hanno le stesse discipline sportive delle Olimpiadi Ufficiali (sia Estive che Invernali). Quelle citate sono, naturalmente, le Olimpiadi Internazionali. Ultimamente il termine “Olimpiade” viene usato anche per Giochi (non Internazionali) creati sul momento per manifestazioni come Festival, Campionati, Tornei, etc… Per questo motivo voglio ricordare anche gli onesti “Giochi Senza Frontiere”, manifestazione annuale estinta simile ad una sorta di simpatica Olimpiade Estiva, con giochi pure da spiaggia, che non utilizza ipocritamente il termine “Olimpiade” nel titolo ed ha il merito (o il demerito, a seconda dei casi) di aver ispirato altri Giochi in tutto il Mondo (ricordiamo quelli mostrati nel programma “Mai dire Banzai” o il recente “Wipeout”). Delle Olimpiadi Scientifiche Studentesche più che il cinema vero e proprio se ne è occupato molto (e non poteva essere altrimenti) il telefilm horror vacui (tra questi ricordo una puntata di BEVERLY HILLS 90210) e la letteratura minimalista americana degli anni ’80.

Dizionario del Cinema Olimpionico (film e qualche location)

FRATELLI DEL NUOTO (1920)

Le Olimpiadi del 1920 viste dalle gare di nuoto.

OLYMPIA- APOTEOSI DI OLIMPIA (1936/1938)

Celebre film di propaganda nazista realizzato con enormi e innovativi mezzi tecnici per celebrare le Olimpiadi del 1936. Recentemente (2014) una proiezione nella Bibliomediateca di Chivasso (To) ha causato polemiche. Le location del film attualmente sono in stato di abbandono.Il Villaggio Olimpionico di Berlino, location delle Olimpiadi del 1936 viste nel film OLYMPIA- APOTEOSI DI OLIMPIA (1936/1938) allo stato attuale (abbandonato).




PRELUDIO ALLE OLIMPIADI (1956)

Film sulla preparazione alle Olimpiadi Invernali del 1956.

LA GRANDE OLIMPIADE (1960)

Documentario Mondo sulle Olimpiadi di Roma del 1960,

LE OLIMPIADI DEI MARITI (1960)

Durante le Olimpiadi di Roma del 1960 alcuni ragazzi pensano di tradire le consorti con belle turiste venute a seguire la manifestazione sportiva. Cast di mattatori guidati da Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi in forma smagliante!

ACCADDE IN ATENE (1962)

Rievocazione di un evento reale (un pastore greco che allenandosi solo poco tempo prima riesce a primeggiare nel podismo) avvenuto durante le Olimpiadi di Atene del 1896.

LE OLIMPIADI DI TOKYO (1965)

Documentario Mondo sulle Olimpiadi di Tokyo del 1965.

21 ORE A MONACO (1976)

Cronaca dell’attentato terroristico nel quale persero la vita alcuni atleti israeliani durante le Olimpiadi di Monaco del 1972.

MOMENTI DI GLORIA (1981)

Probabilmente il più celebre tra i film dedicati alle Olimpiadi (questa volta quelle del 1924).

Memorabile e ormai nel cuore di tutti il celebre motivo musicale di Vangelis diventato sigla ufficiale dell’Olimpiade.

Tutta la retorica e il romanticismo del grande Hugh Hudson in un vero e proprio capolavoro. Nello stesso anno il regista dedicherà, insieme ad un altro maestro di retorica mista a romanticismo (sua maestà Gualtiero Jacopetti del quale in questi giorni ci sono le celebrazioni per il 5° anniversario della scomparsa!), il suo spirito sportivo ad un altro film (stavolta documentaristico) sull’argomento sport pulito/sogno dal titolo FANGIO- UNA VITA AI 300 ALL’ORA, biografia di Juan Manuel Fangio, il più grande campione automobilistico che sia mai esistito.MOMENTI DI GLORIA. Location Cambridge College, Inghilterra.

MOMENTI DI GLORIA. Location: Il cimitero di Saint Bean, Fowlis Westel. Perth & Kinross, Inghilterra.MOMENTI DI GLORIA. Location: Saint Trinity, Eton College, Eton, Berkshire Inghilterra.

MOMENTI DI GLORIA. Location: La spiaggia di West Sands Beach, Saint Andrews, Inghilterra.

16 GIORNI DI GLORIA (1986)

Film ambientato durante le Olimpiadi di Los Angeles del 1984.

SPADA DI GIDEONE (1986)

Un altro film sul massacro degli atleti israeliani da parte dei terroristi di Settembre Nero alle Olimpiadi di Monaco del 1972.

COOL RUNNINGS- 4 SOTTOZERO

Film ambientato alle Olimpiadi Invernali di Calgary 1988.

UN GIORNO A SETTEMBRE (1999)

Altro film sui fatti tragici di Monaco 1972.

MUNICH (2005)

Ed ecco l’ennesimo film sulla tragedia avvenuta alle Olimpiadi di Monaco 1972, stavolta realizzato da Steven Spielberg con mezzi tecnici elevati e molto denaro in produzione che gli ha permesso di girare in varie location (oltre quelle conosciute anche Malta). Presa di posizione pacifista ma accusata da qualcuno di ambiguità. Alla vostra visione l’ardua sentenza!!!

Sulle riprese a Malta vi giriamo al bel dossier realizzato dalla nostra collaboratrice tecnica Paola Lehava.

ASTERIX ALLE OLIMPIADI (2008)

Uno sguardo divertente (come consuetudine dei film della serie) alle Olimpiadi dell’antichità.

LONDON CALLING (2012)

Documentario sulle Olimpiadi di Londra 2012.

RACE- IL COLORE DELLA VITTORIA (2016)

Le Olimpiadi di Berlino del 1936 viste dagli occhi di Jesse Owens, l’atleta di colore al quale Adolf Hitler rifiutò di stringere la mano.
fonte: 12alle12.it

Paradise Beach: Dentro l'incubo nel Queensland dei sogni


Abbiamo già conosciuto lo spagnolo Jaume Collet-Serra, dagli inizi horror agli action di ogni tipo, dalle location più classiche del Queens di New York (per Run All Night) a quelle più impegnative, della sfida di Non-Stop tutto chiuso nello spazio angusto di un aereo. Forse per questo, nel suo nuovo Paradise Beach: Dentro l'incubo ha deciso di mettersi nuovament alla prova, ma ampliando l'orizzonte. E concedendosi un set che in molti gli invidiamo e gli invidierete… quello del Queensland australiano. L'avventura di Nancy (interpretata da Blake Lively), turista yankee con la passione del surf in visita in Messico per cercare la spiaggia segreta della madre deceduta, per un classico caso di 'finzione cinematografica' è infatti tutta ambientata in una meravigliosa isola al largo del Nuovo Galles del Sud, l'Isola di Lord Howe, a 600 km da Port Macquarie in pieno Oceano Pacifico, tra l'Australia e la Nuova Zelanda, nel Mar di Tasmania. Lì si trova la baia nella quale la bionda surfista si trova bloccata a poche decine di metri dalla riva, ferita e assediata da uno squalo bianco. La ricerca di un Paradiso innominabile d'altronde - da che mondo è mondo - comporta dei pericoli e qualche tipo di maledizione… sin dai tempi della ricerca dell'Eldorado. Ma nel caso in esame, nonostante il tentativo di localizzarlo in Messico, questo Eden esiste davvero, ed è facilmente identificabile, se non raggiungibile (come detto). Fortunata Blake Lively, che abbiamo potuto ammirare in gran forma nelle foto del novembre scorso rubate sul set, ma fortunati anche i 350 abitanti (800 secondo alcune fonti, soprattutto concentrati nella parte nord dell'isola) e ancora più i circa 400 turisti che vi vengono ammessi 'contemporaneamente'. Quella che qualcuno ha incoronato come "L'Isola più bella del Pacifico" per la sua forma a 'Luna crescente' è in fondo a sole due ore di volo da Brisbane o Sydney, ed è necessario salvaguardare i suoi 14,6 km² di superfici e 10 Km di lunghezza (e di costa), oltre che la sua laguna corallina (con la barriera più meridionale del mondo) solo parzialmente protetta. "Sono molto lieta che abbiano scelto il Queensland - aveva dichiarato il Premier Annastacia Palaszczuck prima delle riprese, - dove avranno la possibilità di utilizzare le nostre strutture e le nostre maestranze di eccellenza mondiale". Ma se fosse troppo lontano per i vostri gusti, o non voleste correre il rischio di sentirvi troppo isolati, il San Diego Tribune vi offre una alternativa interessante: quella delle Los Coronados Islands, al largo di San Diego, California. Quelle alle quali la storia di The Shallows (in originale) si era ispirata inizialmente, "isole mai troppo ben pubblicizzate", più raggiungibili… anche dai Grandi Squali Bianchi.
turismo.it

Tutti pazzi per il Brasile olimpico: mete imperdibili, case da sogno e cibi da provare

Tutto pronto per l’evento sportivo dell’estate a Rio de Janeiro. In attesa di conoscere l’esito delle gare ecco i campioni di Rio de Janeiro in fatto di case da sogno, cibo e curiosità.
CASE DA SOGNO NEI PRESSI DELLE LOCATION OLIMPICHE - Gli host Airbnb di Rio de Janeiro ospiteranno più di 55.000 persone che arrivano da più 110 paesi diversi. Il prezzo medio per una notte è di 154 euro per un alloggio a Rio, e in media ogni prenotazione è per 3 persone. Il maggior numero di viaggiatori che useranno Airbnb provengono dal Brasile, diversamente da ciò che era accaduto durante la Coppa del Mondo, dove solo il 6% delle prenotazioni proveniva da turisti brasiliani. Al momento, i viaggiatori provenienti dal Brasile rappresentano il 49% delle prenotazioni per Rio 2016. Dietro al Brasile, troviamo gli Stati Uniti, l’Argentina, l’Inghilterra e la Francia. Ecco dove trovare case vicine alle location olimpiche e la lista delle 10 più belle case di Rio.
ECCO I CIBI (E I RISTORANTI) DA PROVARE - Ecco poi una selezione di cibi da non perdere e i ristoranti dove mangiarli consigliati da The Fork.
Barbecue
Il Brasile è il re del barbecue: i tagli di alta qualità sono conditi con sale grosso e grigliati alla perfezione. In particolare nelle churrascarías (tipiche steakhouse), diverse tipologie di carne (pollo, manzo, maiale, pecora) vengono marinate e cotte alla griglia a elevata temperatura, conferendo alla carne il sapore di una leggera affumicatura. Nel churrasco rodizio, in particolare, la carne è cotta su tipici spiedoni e tagliata a coltello direttamente nel piatto. Dove assaggiarlo a Rio? Alla Churrascaria Majórica: Churrascaria tradizionale di Rio de Janeiro, inaugurata nel 1961.
Feijoada
Preparato e mangiato in tutto il Brasile, la feijoada è forse il piatto più rappresentativo di questo Paese. Si tratta, come si evince facilmente dal nome, di una sorta di fagiolata. La ricetta ha moltissime variazioni: è uno stufato realizzato con fagioli neri o bruni, salsicce e diversi tagli di carne di maiale. La preparazione è molto lunga e può richiedere fino a 24 ore. I fagioli vengono infatti messi in ammollo e cotti a lungo. La lentezza della cottura serve a rendere il piatto più digeribile di quanto possa sembrare. Solitamente accompagnato da riso, cavolo, fette d'arancia, farofa (farina di manioca tostata) e cotenna di maiale nonché da un bicchierino di cachaça per facilitare la digestione. Dove assaggiarlo a Rio? Al ristorante Rubaiyat Rio de Janeiro, sotto il Corcovado, da cui la sera si può ammirare la statua illuminata del Cristo Redentore.
Moqueca 
Più di una semplice zuppa di pesce, la moqueca di peixe è delle pietanze classiche della cucina brasiliana con oltre tre secoli di storia, eredità della cucina indigena. Bahia e Capixabas si contendono le origini del piatto che consiste in pesce stufato con latte di cocco, pomodori, cipolle, aglio, coriandolo e un po' di olio di palma (dendê). Il nome moqueca deriva da muquém griglia di legno che gli Indios usavano per cuocere e seccare la cacciagione. Dove assaggiarlo a Rio? Al ristorante Satyricon, rifugio per chi cerca la freschezza e la qualità della cucina di mare. 
Caipirinha 
La Caipirinha è il cocktail nazionale brasiliano che si ottiene con cachaça, lime e zucchero, a cui si aggiungono ghiaccio sbriciolato e un fetta di lime. L’ingrediente principale è appunto la cachaça, un'acquavite prodotta in Brasile dal 1500 e ottenuta dalla distillazione del succo di canna da zucchero allo stato grezzo. Dove assaggiarlo a Rio? Al ristorante Espírito Santa in un palazzo tardo ottocentesco a Santa Teresa.
Acarajé 
Tipico cibo da strada di tradizione afro-brasiliana, è una sorta di tortino realizzato con pasta di fagioli feijão-fradinho, cipolla e sale. L’impasto è fritto nell'olio di dendê e poi farcito con peperoncino, gamberi, vatapá, caruru, insalata e altri ingredienti. Preparato quasi esclusivamente dalle donne, nella religione politeista Candomblé rappresenta un’ offerta agli dei Iansan e Exu. Dove assaggiarlo a Rio? In quanto cibo da strada, il posto migliore dove gustarlo è ... nelle strade! Un esempio? L’ hippie market di Ipanema at Praça General Osório, aperto tutte le domeniche dalle 10 alle 17.
Il periodo più cercato? Non è quello della cerimonia di apertura – Dopo l’entusiasmante cerimonia di apertura di Londra 2012 sono alte le aspettative per quella di Rio 2016. Sembra, però, che gli spettatori preferiscano godersi lo spettacolo dal televisore piuttosto che dal vivo. Almeno stando ai dati dell'Osservatorio trivago infatti, il periodo più cercato delle Olimpiadi non è quello della cerimonia, che è al 2/o posto, bensì quello d’inizio delle gare di atletica (12-14 agosto). Il terzo periodo più cercato è quello della chiusura (19-21 agosto), dove si terranno, tra gli altri eventi, anche le finali di calcio, pallavolo e beach volley.
La notte più cara? Con l’uomo più veloce della Terra – La notte del 13 agosto, quella prima della gara dei 100m piani uomini, è la più cara di tutti i Giochi: serve, infatti, una media di ben 314€ in camera doppia per dormire in uno degli hotel della città. Arrivare ben riposati alla gara che potrebbe riconfermare Usain Bolt come uomo più veloce del Pianeta costa il 12% in più rispetto alla media del periodo (280€ a notte in camera doppia)*. Contrariamente a quello che si crede, la cerimonia di apertura è tra le notti più economiche di tutte le Olimpiadi, con tariffe medie pari a 253€ per camera doppia, ben al di sotto della media del periodo.
Mondiali o Giochi? Una finale costa più di un’Olimpiade - La notte più cara di tutte le Olimpiadi è ben lontana dal prezzo medio pagato per la finale dei Mondiali di calcio nel 2014: 432€! I tifosi hanno pagato il 37% in più di quanto pagheranno gli appassionati di sport nella notte più costosa dei Giochi (il 13 agosto).
Tutti a Copacabana e Ipanema? Non proprio... – Se nell’immaginario collettivo si pensa che a Rio tutti vogliano svegliarsi davanti alla splendida spiaggia di Copacabana o a quella di Ipanema, durante le Olimpiadi preferirebbero farlo davanti a... un centro sportivo! Infatti, il 68% degli utenti di trivago ha ricercato hotel che fossero nel quartiere di Barra da Tijuca, il bairro sede principale delle gare dei Giochi e del villaggio olimpico. Tra Arena Olimpica do Rio, Estádio Aquático Olimpico, Arena Carioca e molte altre strutture, imbattersi nel proprio beniamino appena fuori dall’albergo sarà molto più facile.
Italiani bravi tifosi? Rio potrebbe esercitare un certo fascino – Gli Italiani sembrano essere dei bravi sostenitori dei propri atleti, dal momento che il numero di ricerche verso Rio durante il periodo olimpico è aumentato del 33% rispetto al periodo preolimpico. Questo ci posiziona tra gli europei più entusiasti dopo Regno Unito e Germania e a parimerito con la Spagna per aumento di interesse verso la città dei Giochi.
I fan più agguerriti? Sono giusto oltre confine – Chi ha deciso di approfittare del fatto che i XXXI Giochi saranno nel continente sudamericano e, perdipiù, in un paese confinante sono gli Argentini: occupano, infatti, il secondo posto dopo i Brasiliani per aumento di interesse nei confronti di Rio de Janeiro nelle date delle Olimpiadi.
Lontano dalla pazza folla? Sì ma non troppo – Traffico congestionato, prezzi esorbitanti, invasione di turisti: questi sono solo alcuni dei motivi per cui i grandi eventi possono essere un vero e proprio stress. Dove andranno, quindi, gli abitanti di Rio in fuga? La meta più ricercata si rivela Paraty, splendida città coloniale che si affaccia su acque cristalline, ideali per praticare qualche sport (per essere in tema!). La meta si trova ancora all’interno dello stato di Rio de Janeiro, a “sole” 4 ore di macchina dalla sede dei Giochi: si è sempre in tempo a tornare in città se si cambia idea.
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