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Treno del foliage tra Piemonte-Svizzera Vigezzina-Centovalli la ferrovia più panoramica d'Italia

DOMODOSSOLA (VCO) - Viaggiare lentamente, immersi nei colori dell'autunno a bordo della 'Vigezzina' il treno a scartamento ridotto che collega Domodossola a Locarno, tra Piemonte e Svizzera. 'Foliage e lentezza' è l'idea turistica per chi vuole percorrere in treno la valle Vigezzo, in Ossola, e la Centovalli, lembo di terra che scende verso Locarno e la parte svizzera del Lago Maggiore. Un viaggio lento - due ore per percorrere 52 chilometri, 32 in territorio italiano, 20 in Svizzera - sulla ferrovia panoramica che in autunno 'taglia' i colori della Vigezzo, più nota anche come valle dei pittori per aver dato i natali a illustri artisti tra cui Giuseppe Mattia Borgnis e Carlo Mellerio.
    Inaugurata il 25 novembre 1923, la 'Vigezzina', o 'Centovallina' come la chiamano gli Svizzeri, è una ferrovia slow: in un un paio d'ore corre attraverso le Alpi, toccando 32 stazioni disseminate nelle due valli confinanti. Un viaggio in una vera esplosione di colori e atmosfere dorate.
    I treni bianchi-blu della Ferrovia Vigezzina-Centovalli sono un mezzo di collegamento per residenti e un'attrazione per i turisti. In un anno sono 500 mila i passeggeri che la utilizzano sulla tratta italiana, un milione su quella svizzera.
    Tipica ferrovia alpina, la Vigezzina-Centovalli è considerata "la ferrovia panoramica più bella d'Italia". Tra Domodossola e Locarno unisce i paesi della valle Vigezzo, terra di musei come quello degli spazzacamini e valle che ha dato i natali a illustri personaggi come Gian Paolo Feminis, l'immigrato vigezzino stabilitosi a Colonia dove nel 1693 creò l'Acqua mirabilis, che alla sua morte venne prodotta come Acqua di Colonia da un altro emigrato vigezzino, Giovanni Maria Farina. Oppure Giovanni Maria Salati, che nell'agosto 1817, per sfuggire alla prigionia, si gettò in acqua a Dover per raggiungere le coste della Francia: fu il primo ad attraversare a nuoto la Manica.
ansa

Lorca, l'usignolo della bellezza


Con questa ricchissima monografia Gabriele Morelli riporta il fuoco dell’attenzione su Federico García Lorca(1898-1936), che in diverse fasi della nostra cultura entrò nella poesia e nel teatro italiani con la forza prorompente della sua musica variatissima (Garcia Lorca, Salerno, pp. 320, € 16). 

Nella bibliografia sterminata su Lorca conferiscono a questo libro una preziosa unicità la frequentazione di Morelli con i suoi eredi (la sorella Isabel e Manuel Fernandez-Montesinos García, figlio dell’altra sorella Concha e di Manuel, il cognato fucilato poco prima di lui) e con gli ultimi testimoni: la passione critica che accompagna ogni istante il farsi della poesia nella vita pubblica e privata, nella condizione drammatica dell’omosessualità e in tante zone d’ombra non risolte, che culminano con la morte: la viva descrizione degli ambienti, dall’infanzia di Federico immersa nella natura di Fuente Vaqueros a Granada, Madrid, New York, Cuba, il Sudamerica, la Spagna cupa che lo martirizza.La parola di García Lorca nasce con la musica, una trasmissione materna che include lo zio Baldomero, il maestro Segura, e dal 1919 il grande Manuel de Falla: pianoforte e chitarra classica fusi nella ricerca sul campo di motivi popolari, gitani e moreschi. Ma essi diventano subito un’invenzione assoluta, una cosa nuova, mai conosciuta, su cui fioriscono tutte le sperimentazioni che Lorca prova instancabilmente.

Il poeta va a caccia: caccia notturna in un bosco lontanissimo. Prova «comprensione simpatica dei perseguitati. Del gitano, del negro, dell’ebreo... del moro che tutti noi portiamo dentro». Nel giugno 1936, quasi allo scoppio della guerra civile confessa che in quei momenti tragici l’artista deve «ridere e piangere col suo popolo. ... rinunciare al mazzo di gigli e tuffarsi nel fango fino alla cintola per aiutare quelli che cercano i gigli».Federico coglie come un’ape ora la libertà d’associazioni del surrealismo senza le sue gratuità (dopo il primo Libro de poemas 1921, nel Poema del cante jondo 1921/2-1931, nelle Canciones 1924, nel Romancero gitano 1928).

Ora acuisce e dilata suoni e fantasmagorie dell’America nell’età del jazz, della cultura negra che lo appassiona, e della mostruosità di Wall Street alla vigilia del crollo nel Poeta en Nueva York 1929/30-1940: e che meraviglia la fluente, liberata “Oda a Walt Whitman”. Ora assorbe l’eros di Hafiz incarnato in El Andalus nel Diván del Tamarit(1936). Ora trasforma Shakespeare, Góngora, san Juan de la Cruz e il Cantico nei portentosi Sonetos del amor obscuro che vennero scoperti dopo la morte, editi nel 1984: poesia d’amore di una bellezza quasi inarrivabile.In un testo non bello del 1818, “El canto del miel”, Lorca dichiara l’ascendenza mitica del poeta ape: i Greci chiamano api le Muse. 

La sua arnia è una stella casta, pozzo di ambra che alimenta il ritmo delle api. La poesia è il miele, che addensa metafore: parola di Cristo, oro fuso del suo amore, la cui perfezione di nettare è mummia della luce del paradiso: materialità dell’infinito, anima e sangue dolente dei fiori condensata attraverso un altro spirito: canto dell’età dell’oro, liquore divino dell’umiltà, incarnazione dell’armonia, essenza geniale e dorata del lirismo, dolce come il ventre delle donne, gli occhi dei bambini, le ombre della notte, una voce, un giglio: supremo sole che illumina, consola, equivale a tutte le bellezze, al colore, alla luce, ai suoni: liquore divino della speranza dove l’anima e la materia in unità raggiungono equilibrio perfetto come nell’ostia il corpo e la luce di Cristo. 

“El canto del miel” esalta la lirica: musica dolcezza che viene dal dolore. Una scelta sacra, sacrificale, per niente di moda oggi.Come espone ampiamente Morelli, intorno a Lorca sin dagli anni Venti e non solo in Spagna, s’irradiano interessi e scambi di un ambiente internazionale con al centro Jiménez, Ortega y Gasset, Unamuno, Valle-Inclán, i Machado. Vi si uniscono i più giovani Salvador Dalí e Luis Buñuel, Jorge Guillén, Rafael Alberti, Pablo Neruda, Vicente Aleixandre, Damaso Alonso, Gerardo Diego, Luis Cernuda. Le arti si fondono con le lettere, il teatro le riassume, e prima l’attività della Barraca con la diffusione dei classici nelle campagne, poi i tour oltreoceano espandono la meteora di Lorca.

D’improvviso, la sua barbara esecuzione da parte di militanti franchisti gettò l’aura del martirio sul fascino che già lo circondava, non solo in chi ne aveva riconosciuto subito il genio mobilissimo e la grazia suprema di grande malinconico. Si riverberava in ogni forma di mitizzazione.Nel 1955 la voce di Federico García Lorca risuonò nelle case italiane attraverso le profonde vibrazioni del Lamento per Ignacio Sanchez Mejias letto da Arnoldo Foà col commento musicale di Mario Gangi per la chitarra di Piero Gosio, che scandiva l’andamento a concerto del poema. Tutti furono conquistati da una poesia nobile e tragica, potente e suasiva, familiare per la sua classicità e insieme esotica, che esaltando la figura di Ignacio non solo torero ma simbolo della cultura spagnola, attraeva verso paesaggi di un comune fondo mediterraneo bruciato da miti oscuri e solari, da tenerezze soavi e profumi arabizzanti, da ferocie sanguinose e da un nero abbagliante. Carlo Bo, che dopo Angiolo Marcori (Poeti nuovi di Spagna, “Rassegna Nazionale”, 1930), Giuseppe Valentini e in seguito Oreste Macrì aveva tradotto Lorca verso la fine degli anni Trenta e nel 1962 ne avrebbe pubblicato tutte le poesie con Guanda, un anno dopo l’edizione di Vittorio Bodini di tutto il teatro per Einaudi, presentava il Lamento come il frutto più maturo, un vero e proprio testamento, “la parte più alta” della poesia di Lorca nel senso dell’elegia.
avvenire

Ecco il programma Sagra MeleMiele 2016 a Baceno

Da sabato 29 ottobre a martedì 1 novembre 2016, dalle 10 alle 20 torna la rinomata Sagra MeleMiele!
La manifestazione verrà ospitata come di consueto dal borgo di Baceno ma coinvolgerà tutta la valle, grazie alle numerose iniziative ad essa connesse.

La Sagra, una vera e propria "mostra mercato", vedrà la partecipazione di artigiani, hobbisti, piccoli produttori ed agricoltori locali che potranno esporre e vendere al pubblico oggetti realizzati a mano e prodotti tipici della zona di Baceno e della Valle, tutti rigorosamente biologici!
Una vasta parte dall'evento verrà destinata alla gastronomia e alle specialità culinarie che da sempre contraddistinguono la sagra: il risotto melemiele, le frittelle dolci, la pizza etc.
Saranno inoltre organizzati laboratori per bambini, visite guidate, mostre, spettacoli musicali, conferenze e menu a tema nei ristoranti. (distrettolaghi.it)

Programma

Ecco il programma di MeleMiele 2016 
In cammino tra roccia e cielo.
ORARI SAGRA: sabato: 11-20 domenica e lunedi: 10-20 martedi: 10-19
SABATO 29 OTTOBRE
Ore 11.00 
INAUGURAZIONE UFFICIALE E APERTURA SAGRA
Ore 12.30 E' ORA DEL RISOTTO MELEMIELE NEL PENTOLONE GIGANTE CRAFOND
Dalle ore 14.30 fino alle 19 OSSOLA ROCK
l'Arrampicata sportiva moderna nelle Valli Ossolane
Bisogni, opportunità, sviluppi ed esperienze: tavoli di incontro e confronto
Ore 15.00 Cucina Salutare con le Pentole Crafond, dimostrazione
Dalle ore 15.30 CASTAGNATA in compagnia della ANTIGO BRASS BAND - live music
Ore 16.00 LABORATORIO CREATIVO X BAMBINIA cura delle Mirtille CreAttive
Dalle ore 18.00
PIZZA DELLA SAGRA
Ore 21.00
DIALOGHI SERALI
Passione di Roccia...
Tra ascensioni e consapevolezza del limite. Viaggio nel mondo dell'arrampicata di ieri e di oggi.
Con un protagonista d'eccezione: MANOLO, MAURIZIO ZANOLLA
Conduce il giornalista Lorenzo Scandroglio
DOMENICA 30 OTTOBREOre 10.00 IL CAMMINO E LA PREGHIERAPellegrinaggi e devozione popolare sui monti dell'OssolaA cura di Paolo Crosa Lenz A SEGUIRE IN CAMMINO SUI SENTIERI DELLA BINNTA LA cura di Andreas Weissen
Ore 12.30 E' ORA DEL RISOTTO MELEMIELE NEL PENTOLONE GIGANTE CRAFOND
OSSOLA ROCK | MEETING DI ARRAMPICATA Presso la Falesia di Croveo
Attività di arrampicata per bambini dai 7 anni e per ragazzi con i Climbers Inside e le guide
ore 15.00 
CENSIMENTO DELL'ARCHITETTURA TRADIZIONALE NEL COMUNE DI BACENO
Maurizio Cesprini e Giada Zerboni - Associazione Canova
Paolo Lampugnani - Associazione Musei dell'Ossola
Roberto Bertolino
Dalle ore 15.30 CASTAGNATADalle ore 15.30
FISARMONICHE IN COMPAGNIA - Primo Raduno Sagra MeleMiele
Ore 16.00 LABORATORIO CREATIVO X BAMBINI
Dalle ore 18.00 PIZZA DELLA SAGRA
Dalle ore 18.00
OSSOLA ROCK CLIMBERS FEST con DJ Set
L'arrampicata in festa
LUNEDì 31 OTTOBRE
Ore 10.30 LA VALIGETTA BLU di Cleide Bartolotti
Presentazione del libro con la presenza dell'autrice Moderatore Francesca Zani
ore 12.30
E' ORA DEL RISOTTO MELEMIELE NEL PENTOLONE GIGANTE CRAFOND
ore 15.00 
IN CAMMINO CON I CRISTALLI, ALLA RICERCA DI SE' E DELLA NOSTRA FORZA INTERIORE Cristalloterapia: alla scoperta delle antiche conoscenze tramandate tramite i cristalli, custodi millenari dell'energia, della loro saggezza. Come attingere a questa energia sia per uso personale sia per l'aspetto curativo.
Incontro a cura di Pamela Monti.

Dalle ore 15.30 CASTAGNATA
dalle ore 16.00 YLENIA & LORENZO DUO live music
ore 17.00 Storie di cammini e movimenti.
Bambini in fuga dalla guerra: storie di migrazioni forzate a confronto, dalla seconda guerra mondiale ad oggi.
Enrico Fovanna, giornalista
Claudia Ceniti responsabile della Onlus Il cuore in Siria
Cleide Bartolotti, scrittrice
Marilyn e Giorgio Buccellati, Archeologi, Professori California State University LA, Associazione per la Valorizzazione dell'Archeologia e della Storia Antica.
ore 22.00
BAR ISOTTA - PENTAGRAMI IN CONCERTO
MARTEDì 1 NOVEMBRE Ore 10.30 GEKOLOGIA: quando la geologia incontra l'arrampicata"Esperienze di un progetto didattico"
Relatori Irene Bollati (Università degli Studi di Milano), Enrico Zanoletti (Geoexplora)
Dalle ore 12.30
PIZZA DELLA SAGRA
ore 16.00
DOCUFILM - UN MONDO IN PERICOLO di Markus Imhoof
“Se le api scomparissero dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero più che quattro anni di vita” A.Einstein
Dalle ore 15.30
QUATRAD DUO live music
Wenzo e Zio Losito
Ore 17.00
FORMAZZA EVENT presenta BUT 2017A seguire aperitivo con i volontari
ore 19.00
Chiusura Sagra
PAESE OSPITE SAGRA MELEMIELE 2016: PREMIA
fonte: http://www.melemiele.it/

Wroclaw, quando la cultura rende vivaci


WROCLAW o  BRESLAVIA - Un'antica città polacca con un centro storico bello e vivace sulle rive del fiume Oder, Wroclaw (nome polacco di Breslavia), che ha colto l'occasione di essere divenuta Capitale Europea della Cultura 2016 per rinnovarsi, restaurare monumenti, aprire nuovi musei, organizzare un migliaio di appuntamenti tra arte, cinema,musica, teatro, letteratura, dibattiti e incontri, è così riuscita, secondo gli organizzatori, ad attirare nei primi sei mesi dell'anno due milioni di persone dalla Polonia e dall'estero.
  Oltre a grandi e spettacolari serate all'aperto, tra piccoli festival jazz e esibizioni di danza, canti e fuochi artificiali, al centro del programma la settima edizione delle Olimpiadi del teatro, oggi in pieno svolgimento sino al 13 novembre con più spettacoli quotidiani da ogni parte d'Europa, firmati da registi come Peter Brook o Robert Wilson, Jan Fabre o Valery Fokin, Heiner Goebbels o Eimuntas Nekrosius, sino agli italiani Romeo Castellucci e Pippo Delbono. E assieme rassegne e inziative legate ai grandi nomi del teatro polacco, da Stanislaw Witkiewicz sino a un Bruno Schulz Festival che si è concluso da poco ed era legato a Wroclaw quest'anno anche Capitale Mondiale Unesco del Libro e alla assegnazione del Premio Angelus per l'Europa centro orientale, quella che va dalla Germania alla Russia, dai paesi balcanici a quelli baltici, accumunati dall'aver vissuto nel Novecento il totalitarismo nazista e sovitico comunista. Nel nome di Schulz, oltre a concerti, incontri tra scrittori e studiosi, letture e recite, il premio è stato consegnato quest'anno al romeno Vosganian Varujan per il romanzo ''Ksiega szeptów'' (Il libro dei sussurri). Per questo 2016 è stato anche aperto un nuovo museo interattivo e con ampio uso dell'elettronica, intitolato al grande poema nazionale polacco Pan Tadeus di Adam Mickiewicz che presenta la letteratura, la società e la storia polacca dell'epoca attraverso dipinti, ricostruzioni, documenti e amnoscritti. 
Molta attenzione è stata data all'Architettura del XX secolo con molte esposizioni, incontri, e l'apertura di un apposito Museo con una grande mostra sul Modernismo tra costruzioni e urbanistica della scuola di Lviv, ricco di plastici e progetti, oltre una sezione dedicata alla grafica e i manifesti. Rientra in questa prospettiva il restauro di alcuni palazzi architettonicamente di pregio in città e del Four Domus Pavillon, costruzione tedesca del 1913 ora adibita a Museo d'Arte Moderna Polacca. Sempre di interesse architettopnico, ma legata alla musica c'è stata la costruzione e l'apertura del nuovissimo National Forum of Music, edificio tra i più moderni d'europa con varie sale da concerto, un'acustica eccezionale e spazi modificabili, la cui grande hall aperta sui cinque piani è giocata tra scale bianche e pareti nere quasi a richiamare i tasti di un pianoforte. Gli appuntamenti musicali vanno avanti tutto l'anno, sono di ogni genere (gran successo ha avuto Ennio Morricone) e si tengono in vari luoghi della città, dopo che l'estate ha visto anche l'uso di molte piazze.
Altra arte cui è dato molto spazio, il cinema, con un Festival del cinema americano che si chiuderà il 30 ottobre, una rassegna di film shakeaspeariani, e una grande retrospettiva di Wim Wenders, oltre alla cerimonia per l'European Film Awards fissata per il 10 dicembre. Vitalissima poi la fotografia con tante esposizioni. Tra l'altro Wroclaw Capitale Europea della Cultura ha aperto concorsi per progetti di giovani artisti selezionandone molti da aiutare e portare a visibilità. 
Insomma una città quest'anno dove non c'è che da scegliere cosa fare e quel che interessa. Senza contare le bellezze di Wroclaw stessa, storico capoluogo della Bassa Slesia, moderna città di oltre 600mila abitanti ma con un cuore antico che è appunto la Città vecchia - Stare Miasto, al cui centro è il grande Rynek, Piazza del mercato, che si stende attorno al Palazzo Comunale (la parte principale risale al XV secolo e ha sulla facciata orientale un famoso e complicato Orologio astronomico del 1580) una bella chiesa e a far da cornice alla piazza una serie di splendidi palazzi colorati e spesso riccamente ornati in gran parte di origine rinascimentale fiamminga, come la Casa dei Grifoni. Sono tante poi le antiche chiese, a cominciare da quella di Sant'Elisabetta col suo possente campanile che ne fa uno dei simboli della città, come i tanti musei e gallerie. A questo si aggiungono decine di birrerie, vinerie, piccoli locali e ristorantini che rendono piacevoli le serate.
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A Trevi è Festivol dedicato extravergine

E' dedicato da dieci anni all'olio extravergine di oliva, 'Festivol', dal 29 ottobre al primo novembre a Trevi. L'appuntamento celebra l'olio nuovo e la prima spremitura che coincide anche con l'inaugurazione di 'Frantoi Aperti', la manifestazione dedicata all'olio extravergine di oliva che si terrà dal 29 ottobre al 27 novembre.
    Con 'Festivol', l'olio extravergine di oliva torna alla ribalta nel centro storico di Trevi con una serie di iniziative incentrate sulla valorizzazione del prodotto e del territorio da cui proviene: la Mostra mercato dell'olio extravergine di oliva delle colline di Trevi nella seicentesca Villa Fabri; degustazioni guidate di olio; mercato dei prodotti Slow Food nel loggiato del palazzo del comune; assaggi di pane e olio e un mercato del contadino in piazza Mazzini; visite ai palazzi storici di Trevi con assaggi di presidi Slow Food e visite guidate della città; ed inoltre navette gratuite che consentiranno ai visitatori di raggiungere i 'Frantoi Aperti'.
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Palermo, la meraviglia "Unesco" del sito arabo normanno

MONREALE (PALERMO) - Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato a Palazzo dei Normanni per la cerimonia ‎di scopertura della targa ufficiale Unesco del sito 'Palermo arabo-normanna e le Cattedrali di Cefalú e Monreale'. Ad accoglierlo i bambini del Coro Arcobaleno della Fondazione Teatro Massimo, che hanno intonato l'inno nazionale. Nel piazzale antistante l'ingresso del Parlamento siciliano ci sono il ministro dell'Interno Angelino Alfano, il governatore della Sicilia Rosario Crocetta, il presidente dell'Assemblea regionale siciliana Giovanni Ardizzone, il prefetto Antonella De Miro, il sindaco Leoluca Orlando, l'arcivescovo Corrado Lorefice e il presidente e il direttore della Fondazione Unesco Sicilia Giovanni Puglisi e Aurelio Angelini.
L'inserimento di Palazzo Reale nel circuito arabo-normanno è per il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, un "fatto unico" e un riconoscimento alla sua funzione storica. Ardizzone è a Palazzo dei Normanni, a Palermo, per partecipare alla cerimonia ‎di scopertura della targa ufficiale Unesco del sito 'Palermo arabo-normanna e le Cattedrali di Cefalú e Monreale' col presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ardizzone è intervenuto nella sala che recentemente è stata intestata a Piersanti Mattarella, fratello del capo dello Stato, ucciso nel 1980.
"Un esempio da seguire - ha detto - in un momento storico particolarmente delicato affinché i cittadini possanO recuperare fiducia nelle istituzioni e la politica possa riappropriarsi delle vere ragioni della sua missione". Palazzo Reale è la più antica residenza reale d'Europa, la dimora dei sovrani del Regno di Sicilia e dal 1947 sede del parlamento siciliano. "Ancora oggi, a distanza di tanti secoli dalla sua costruzione, esso continua a essere - ha aggiunto Ardizzone - un contenitore di storia, cultura e arte di riconosciuta bellezza e valore, la cui importanza si proietta ben al di là della Sicilia".
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