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Osservato il primo 'dialogo' tra due particelle di luce

Per la prima volta sono state osservate due particelle di luce 'dialogare' tra loro, modificando il loro impulso, l'energia e la direzione. Il fenomeno, descritto sulla rivista Nature Physics e annunciato dal Cern di Ginevra e dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) sul suo sito, e' stato osservato da Atlas, uno degli esperimenti del piu' grande acceleratore di particelle del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) ed e' un risultato molto significativo perche' l'interazione fra particelle di luce (fotoni) non e' prevista dalla teoria classica dell'elettromagnetismo e rappresenta una delle prime previsioni dell'elettrodinamica quantistica (QED).

"Questo risultato e' molto importante: e' la prima prova diretta che la luce interagisce con se stessa alle alte energie", ha osservato Marina Cobal, coordinatore per l'Infn dell'esperimento Atlas. "Questo fenomeno - ha aggiunto - non e' contemplato dall'elettromagnetismo classico e quindi quanto osservato fornisce una significativa prova della nostra comprensione della teoria quantistica dell'elettromagnetismo".

Per ottenere questa prova si e' dovuto aspettare a lungo. Si riteneva da tempo che sarebbe stato possibile riuscire a osservare il fenomeno alle energie altissime raggiunge dall'acceleratore Lhc nella nuova fase di attivita' e e speranze non sono andate deluse: i dati raccolti nel 2015, quando nell'acceleratore si sono scontrati ioni di piombo a energie senza precedenti, hanno portato al risultato. 

Quando pacchetti di ioni di piombo sono accelerati, infatti, si genera intorno a essi un enorme flusso di fotoni. Quando poi gli ioni si incontrano al centro del rivelatore Atlas, sono solo pochi gli ioni che effettivamente collidono, ma i fotoni vicini possono interagire l'uno con l'altro, cominciando a interagire fra loro. Per arrivare a questo risultato e' stato necessario studiare oltre 4 miliardi di eventi. L'esperimento continuera' a studiare il fenomeno durante il 2018.
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Biennale dei Capolavori, per la sua 30ma edizione, apre al Novecento più recente

Aprirà il 23 settembre l’edizione del trentennale della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, ospitata nella tradizionale sede di Palazzo Corsini, sul Lungarno fiorentino dove giungeranno quasi 3.000 opere, proposte da oltre 80 gallerie provenienti dall'Italia e dall'Europa.
La stessa sede, Palazzo Corsini, si presenterà “a nuovo”, con un allestimento originale che quest’anno è affidato a Matteo Corvino, noto interior designer e scenografo veneziano. “Il nuovo allestimento della Biennale sarà un mix di modernità ed eleganza – spiega Fabrizio Moretti, Segretario Generale della BIAF -  dopo lo straordinario lavoro di Pier Luigi Pizzi si è scelto di continuare il suo percorso con Matteo Corvino, che riuscirà, con il suo tocco magico, a rendere ancora più speciale uno dei palazzi più belli del mondo, Palazzo Corsini”.
Nei saloni barocchi i visitatori saranno accolti dall'inedito allestimento con  opere selezionatissime (e visionate da un’autorevole Commissione Scientifica internazionale - il cosidetto Vetting Commitee) che, da questa edizione, arriveranno sino alla fine degli anni Ottanta.
Queste sono le prime anticipazioni di una Biennale per cui si respira un clima di attesa che non si viveva da almeno un decennio.
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Rainbow Magic Fire Festival, occhi al cielo

ROMA - Da venerdì 28 a domenica 30 luglio tre notti con il naso all’insù a Rainbow Magicland, il più grande parco divertimenti di Roma, per ammirare la magia di luci e colori del “Magic Fire Festival”, il Campionato internazionale di fuochi d’Artificio. Una sfida tra i migliori pirotecnici della scena internazionale, una manifestazione unica nel suo genere per bellezza e spettacolarità. Quattro le nazioni che, anche quest’anno, si contendono il gradino più alto del podio: Svizzera, Canada, Slovacchia e naturalmente Italia, pronte a sfidarsi per conquistare il prestigioso Trofeo Magic Fire Festival 2017.
E’ l’evento più atteso della stagione estiva, un’occasione imperdibile per vivere un sogno incantato lungo un viaggio strabiliante nella terra della magia con tutto il divertimento di Rainbow MagicLand: 38 attrazioni tra montagne russe, torri di caduta e giochi acquatici che si coloreranno di un’atmosfera esplosiva!
I partecipanti dipingeranno magnifici quadri di colori e fuoco nel cielo notturno, dando vita ad una gara di figure luminose, fantasia, originalità e tecnica con lanci tramite postazioni simultanee radiocomandate e computerizzate, che generano incredibili coreografie di luci. Inoltre al termine delle esibizioni il Parco si animerà con la musica Dj set di Dimensione Suono Roma fino a tarda notte.
Le due nazioni ad accendere la sfida a Rainbow MagicLand, il 28 luglio saranno Svizzera e Canada. La prima azienda a colorare il cielo sarà l’asconese Pirotecnica Sagl - Spettacoli pirotecnici, attiva dagli anni ’30 nel settore, può annoverare numerose partecipazioni ad eventi internazionali, come il Concorso Internazionale di Fuochi d’Artificio di Montréal, il Festival Knokke – Heist in Belgio, l’annuale appuntamento Locarnese di “Luci & Ombre”. L’azienda svizzera sfiderà i campioni internazionali della Apogée Fireworks provenienti dal Canada, vincitori di molti titoli nazionali e internazionali: dal Festival Internazionale di Seoul Fireworks, al Concorso Philippine piromusicale Internazionale a Manila, o il Festival pirotecnico a Salvador de Bahia – Brasile.
La seconda serata, il 29 luglio, sarà invece la volta dell’italiana Art Fireworks Allevi Group, una delle eccellenze italiane. Un punto di riferimento nel campo della pirotecnica moderna. La squadra italiana, di Roma, si confronterà con la Privatex Pyro, una delle principali realtà della Slovacchia nel campo degli effetti pirotecnici. La società ha partecipato a festival internazionali di fuochi d'artificio negli Stati Uniti, in Spagna, Giappone, Germania, Canada e Messico. 
Domenica 30 luglio, il pubblico assisterà alla serata conclusiva con l’assegnazione dell’ambito Trofeo Magic Fire Festival 2017 da parte della Giuria di qualità. Nella stessa serata, inoltre la ditta A.P.E. Parente – coorganizzatrice dell’evento - presenterà, fuori concorso, a chiusura del Festival uno spettacolo piromusicale ed un flame show.
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Non solo paella, Valencia a tutta arte

VALENCIA  - Una strepitosa collezione di foto e arte contemporanea ad animare gli spazi restaurati di una vecchia fabbrica anni Trenta, un frizzante centro culturale nel cuore del Barrio del Carmen dove le stradine una volta fatiscenti si colorano a getto continuo di Street Art, le teste monumentali di Manolo Valdés nelle fontane che circondano la frequentatissima Città delle Arti e delle Scienze.
Amata dai turisti per il mare, il buon cibo, le suggestioni della città medievale e il fascino delle architetture futuristiche di Santiago Calatrava, la spagnola Valencia punta forte ora anche sull'arte, candidandosi a polo creativo di una Spagna che lavora sodo per uscire dalla crisi. E se i progetti più nuovi sono il frutto di investimenti ed energie di privati, anche il settore pubblico fa la sua parte con le domeniche gratuite ai musei e biglietti d'ingresso a costi super contenuti per invogliare i residenti ancora prima dei turisti.
Certo, la strada da fare è lunga anche qui. Perché seppure l'arte si respiri un po' ovunque nella città zeppa di chiese e di palazzi carichi di storia, il museo più gettonato resta di gran lunga quello oceanografico, l'unico che supera il milione di visitatori l'anno (1.091.717 nel 2016) seguito alla lontana dal museo della scienza Principe Filippo (560 mila visitatori nel 2016) e dall'affascinante palazzo della Lonja, l'edificio che ospitava il mercato della seta, con 503.274. Centralissimo e prestigioso, il Museo delle Belle Arti, che pure vanta una collezione di pittura del XV secolo seconda solo al Prado di Madrid, è invece fermo a 132.069 presenze.
Tant'è, forse anche per questo i progetti dei mecenati puntano in primis sull'educazione all'arte. E' il pallino della gallerista Ana Seratosa, un fiume in piena di entusiasmo ed energia, che dal Duemila accoglie nei suoi spazi giovani promesse di tutta Europa e ne promuove i lavori, sempre coinvolgendo la città in un gioco di intrecci e di suggestioni che lasciano il segno. Il primo progetto è stato nel 2012 con le luci artistiche di Javier Riera che dai rigogliosi giardini del Turia si proiettavano sui palazzi, il secondo nel 2014 con le buffe sculture in marmo della tedesca Julia Venska a invadere strade, prati, negozi; l'ultimo nel 2016 con gli Echi di Memoria del belga Bob Verschueren che ha lasciato in eredità alla città grandi nidi, vasi rovesciati e magiche creature interamente realizzate con rametti di legno. "Ci teniamo a presentare opere e artisti, perché siamo convinti che l'arte contemporanea sia difficile per chi non se n'è mai occupato", spiega gentile la vulcanica gallerista. Intanto l'attività si moltiplica con un progetto di condivisione artistica sui social network e una Casa dell'arte, che apre dicembre con residenze di artisti e top class.
Punta sull'educazione all'arte e sui giovani talenti anche Bombas Gens,centro culturale ospitato negli affascinanti capannoni, splendidamente restaurati, di quella che una volta era una fabbrica di pompe idrauliche. Inaugurato solo pochi giorni fa, il nuovo spazio ospita a rotazione, con la consulenza di Vincente Teodolì, opere della strepitosa collezione della Fondazione Per Amor a l'Art creatura dell'impresario mecenate José Luis Soler Vila e dalla sua famiglia. Nei grandi capannoni riportati alla vita in soli due anni, c'è da perdere la testa appresso a capolavori della fotografia moderna da Irving Pen a Robert Mapplethorp e tante altre meraviglie che si affiancano a mostre temporanee di giovani artisti. Mentre una sezione a parte racconta l'avventurosa storia della fabbrica, gioiello decò di edilizia industriale, tra bombardamenti, incendi e le incursioni della milizia franchista. Decisamente vale una visita.
Così come le stradine del Barrio del Carmen, il quartiere della movida valenciana, dove i muri dei palazzi in parte ancora slabbrati e fatiscenti sono accesi dai murales. Da una calle all'altra ce n'è per tutti i gusti, segni astratti, richiami ai fumetti, neorealisti. Quasi tutti con una forte connotazione di critica sociale e politica, denuncia anticapitalista, impegno civile. Arte effimera, con i lavori dell'uno che si sovrappongono a quelli di un altro, muri che scompaiono insieme con le opere che li avevano nobilitati.
Tutt'altra cosa dalle monumentali sculture di Manolo Valdes, sei enormi teste femminili (già esposte a Parigi in Place Vendome) che strizzano l'occhio alla grande tradizione della pittura spagnola e nello stesso tempo dialogano (fino al 10 dicembre) con le architetture un po' spaziali della Città delle Arti e delle Scienze creatura del valenciano Calatrava. A mostra finita, una di queste grandi teste, donata dallo scultore, rimarrà alla città. Un segno in più nella Valencia capitale dell'arte.
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Pizza, Caiazzo batte Napoli. Ecco dove trovare le migliori pizzerie d'Italia

(di Gina di Meo) -  Caiazzo ruba a Napoli il primato della miglior pizza d'Italia per il 2017. 'Pepe in Grani' situata nel piccolo comune della provincia di Caserta si è giudicata lo scettro per la Top Pizza scelta tra rosa finale di 500 pizzerie visitate in incognito da 100 ispettori. La classifica finale è stata stilata da 50 Top Pizza, la prima guida on line interamente dedicata alle pizzerie del Bel Paese, firmata dal giornalista enogastronomico Luciano Pignataro, da Albert Sapere e Barbara Guerra, curatori delle Strade della Mozzarella (LSDM), ed edita da Formamentis.
'Pepe in grani' ha vinto superando criteri della qualità, ma anche del servizio, della carta dei vini e delle birre, della ricerca e dell'arredamento. In seconda e terza posizione altre due mete sacre dell'arte pizzaiola partenopea, 'Gino Sorbillo' ai Tribunali a Napoli e 'Francesco & Salvatore Salvo' di San Giorgio a Cremano in provincia di Napoli. La cerimonia di premiazione si è svolta a Castel dell'Ovo a Napoli e nella classifica delle prime cinquanta posizioni, 19 tra le migliori pizzerie sono della Campania.
Ma la classifica rappresenta tutte le tipicità della pizza delle regioni italiane. Dopo la Campania è il Lazio con sei migliori pizzerie al secondo posto, poi la Toscana con cinque, ex aequo la Lombardia e l'Emilia Romagna, seguite dalla Puglia, Sicilia, Abruzzo e Trentino Alto Adige eVeneto, che tra le altre cose ha due pizzerie tra le prime dieci, 'I Tigli' a San Bonifacio e 'Saporè' a San Martino Buon Albergo. Chiudono Piemonte e Basilicata.
    Assegnati anche diversi Premi Speciali. A Isabella De Cham di '1947 Pizza Fritta' a Napoli è andato il riconoscimento come Pizzaiola dell'anno, a Pierluigi Roscioli di 'Antico Forno Roscioli'a Roma, il Fornaio dell'anno e a 'Morsi &Rimorsi' ad Aversa , come Pizzeria novità dell'anno.

Premiati anche Francesco Martucci de 'I Masanielli' a Caserta, come Pizzaiolo dell'anno, Ciccio Vitiello di Casa Vitiello, Caserta, come Giovane dell'anno, 'Bonci - Pizzarium' a Roma per la Pizza dell'anno. Ancora 'Francesco & Salvatore Salvo' per la Miglior Carta dei Vini, 'La Gatta Mangiona' a Roma per la Miglior Carta delle Birre, 'Berberè' a Castelmaggiore, Bologna, per la Miglior Carta degli Oli Extravergine di Oliva, 'I Tigli' per il Miglior Servizio di Sala, 'La Masardona' a Napoli per la Miglior Proposta dei Fritti, 'Concettina ai Tre Santi' a Napoli per il Miglior Asporto, 'Di Matteo' a Napoli, per la Frittatina di Pasta dell'anno, 'Dry' a Milano, per il Miglior Comfort e Benessere Complessivo, 'Fandango Racconti di Grani ' a Filiano, Potenza, per la Sostenibilità Ambientale, 'Tonda' per la Valorizzazione del Made in Italy, 'Gino Sorbillo ai Tribunali' per la Miglior Comunicazione Web e Social. A Enzo Coccia, 'Pizzaria La Notizia 94', Napoli, è stato assegnato il Premio alla Carriera, Carmine Donzetti e Vincenzo Esposito, a sorpresa, hanno ricevuto il Premio del Cuore per aver messo la loro arte della pizza al servizio di chi ha bisogno.
La Migliore Pizzeria di Stile Napoletano fuori dall'Italia è andato a 'Ober Mamma' a Parigi. "50 Top Pizza - hanno spiegato i tre curatori della guida, Luciano Pignataro, Barbara Guerra e Albert Sapere - oltre ad essere un utilissimo vademecum per chiunque sia in cerca di un'ottima pizza in qualsiasi angolo del Paese, rappresenta un vero e proprio viaggio attraverso i diversi stili e prodotti tipici d'Italia. Un omaggio quindi al concetto di alta qualità Made in Italy". (ANSA)

Quando il percorso conta più della meta, ecco i viaggiatori 'lenti'

(di Alessandra Chini) Per loro la meta non è importante, o almeno non lo è quanto chi o cosa si incontra lungo il cammino. Puntano a viaggiare dentro se stessi, per staccare la spina ma anche per conoscere nuove terre con le loro tradizioni e peculiarità. E' questo l'identikit del viaggiatori 'lenti' che scelgono di percorrere a piedi o in bicicletta i tanti percorsi storico-spirituali d'Italia. Viaggiatori censiti nell'ambito del progetto 'Cammini e percorsi' dell'Agenzia del demanio e del Touring Club che punta ad assegnare in gestione a imprese, associazioni o cooperative in prevalenza under 40 immobili dello Stato lungo i percorsi come la via Francigena, la via Appia o le ciclovie del Vento o del Sole.
La consultazione ha riguardato quasi 25mila utenti. Tra i 18.600 italiani quasi 12mila hanno fatto viaggi 'lenti' lungo percorsi storico-religiosi o ciclopedonali. Quasi 10mila (9.192) in Italia e 4.500 in Europa. Nel nostro Paese il percorso più 'frequentato' è la via Francigena (4.855 dei 18.600 hanno detto di averla percorsa), poi la via Appia (2.857) e il cammino di San Francesco (2721).
La maggior parte degli utenti censiti (4.075) ha viaggiato per un periodo ristretto di tempo (tra 1 e tre giorni). Tremila lo hanno fatto solo per un giorno; 2.530 hanno camminato o fatto in bici questi percorsi per un periodo tra i tre e i sette giorni; oltre duemila per più di una settimana.
"Si viaggia - si legge nel report - poco come famiglia e coi bambini, sono più viaggiatori individuali, raramente intermediati anzi autonomi nell’organizzazione".
Le attività più ricorrenti che agli utenti piace svolgere sono quelle che portano a conoscere le storie del luogo ma anche partecipare a "momenti di meditazione" perché il cammino possa essere anche "spirituale".
Per quanto riguarda gli immobili da valorizzare nell'ambito del progetto la maggior parte delle preferenze vanno alle costruzioni tipiche locali e il numero e tipo di beni porta a concentrare le preferenza in Puglia, Lazio e Veneto. Il bene che ha riscosso più successo nella consultazione è un immobile rustico in Toscana, in provincia di Lucca che fa gola a oltre 2.100 utenti.
ansa